Equo compenso e codice dei contratti pubblici: novità del Correttivo

Il Decreto Legislativo n. 209 del 31 dicembre 2024, noto come “Correttivo al Codice dei Contratti Pubblici”, ha introdotto importanti modifiche per garantire l’equo compenso nei confronti dei professionisti coinvolti in appalti pubblici.Queste novità mirano a bilanciare gli interessi delle parti e a promuovere una maggiore equità nelle procedure di affidamento.

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Applicazione dell’equo compenso negli appalti pubblici

Il correttivo chiarisce l’applicabilità della Legge sull’Equo Compenso (Legge 21 aprile 2023, n. 49) al settore dei contratti pubblici, introducendo meccanismi specifici per diversi tipi di affidamento:

  • Affidamenti diretti: Per i contratti di servizi di ingegneria e architettura di importo inferiore a 140.000 euro, i corrispettivi determinati secondo le modalità previste possono essere ridotti fino a un massimo del 20%.
  • Procedure di gara: Per gli affidamenti di importo pari o superiore a 140.000 euro, le stazioni appaltanti devono determinare i corrispettivi sulla base del “decreto parametri” e procedere all’aggiudicazione utilizzando il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.In questo contesto, il 65% dell’importo posto a base di gara è considerato non ribassabile, mentre il restante 35% può essere soggetto a ribasso, con un tetto massimo per il punteggio economico fissato al 30%.

Verifica delle offerte anomale

Il correttivo prevede che, nell’affidamento dei contratti di servizi di ingegneria e architettura, si applichino le disposizioni sulla verifica delle offerte anomale.Questo consente l’esclusione automatica delle proposte non coerenti con i principi dell’equo compenso, garantendo così una maggiore tutela per i professionisti.

Obiettivi delle Modifiche

Le modifiche introdotte mirano a:

  • Tutela dei professionisti: Assicurare che i professionisti ricevano una remunerazione adeguata, evitando condizioni contrattuali svantaggiose.
  • Equilibrio nelle procedure di gara: Bilanciare l’importanza dell’offerta economica con quella tecnica, promuovendo la qualità delle prestazioni offerte.
  • Chiarezza normativa: Fornire indicazioni precise sull’applicazione dell’equo compenso negli appalti pubblici, riducendo incertezze interpretative.

 Stazioni appaltanti e gli operatori economici

Le stazioni appaltanti devono adeguare le procedure di gara alle nuove disposizioni, garantendo il rispetto dei parametri dell’equo compenso e applicando correttamente i criteri di valutazione delle offerte. Gli operatori economici, dal canto loro, devono tener conto di queste novità nella formulazione delle offerte, assicurandosi che siano conformi alle nuove regole eque e trasparenti.

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