Rassegna giurisprudenziale dell’11 settembre 2024

Questa rassegna giurisprudenziale si propone di esaminare le principali novità delle sentenze e ordinanze della settimana.

Incapacità naturale e decadenza dell’impugnazione del licenziamento

Le Sezioni Unite Civili hanno dichiarato rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 6 della legge 604/1966, che impone al lavoratore di impugnare il licenziamento entro 60 giorni, anche in caso di incapacità naturale. La questione è stata sollevata in riferimento agli articoli 3, 4, 32, 35, 11 e 117 della Costituzione.

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Contributi forensi e la responsabilità dell’Agenzia delle Entrate

L’ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione affronta la questione giuridica relativa alla gestione dei contributi forensi da parte dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione, subentrata a Equitalia Sud. Il contenzioso verte sull’obbligo di riscossione di contributi per un importo di oltre 22 milioni di euro vantati dalla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense, contributi iscritti a ruolo tra il 1996 e il 2008. La Cassa contesta l’operato dell’esattore, accusato di non aver agito con la necessaria diligenza nel recupero dei crediti e di non aver fornito adeguata rendicontazione. Al centro della controversia vi è l’applicazione di diverse normative e la possibile violazione di principi costituzionali e di diritto europeo.

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Abuso del diritto su vendita e acquisto di immobili per vantaggi fiscali

La Suprema Corte di Cassazione, con ordinanza del 25 Luglio 2024 n. 20673, ha stabilito che integra abuso del diritto ex art. 10- bis, L. n. 212/2000, il mandato a vendere un immobile ad uso abitativo ex art. 1719 cc. se, successivamente, il mandante procede all’acquisto di un secondo alloggio abitativo al solo fine di conseguire i benefici fiscali di cui al DPR n. 131/1986, non sussistendo il requisito della non possidenza di altro fabbricato da destinare ad uso abitativo.

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Associazioni professionali e D.Lgs. 55/2014: errori di legittimazione attiva

Nel caso di specie, il ricorrente ha contestato una decisione legata alle associazioni professionali, richiamando la giurisprudenza della Corte di Cassazione sul D.Lgs. 55/2014. Si evidenziano errori nella gestione della legittimazione attiva dei professionisti in assenza di deleghe o clausole statutarie, e si discute l’applicazione del principio del ne bis in idem nell’ammissione al passivo.

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Ricognizione di debito: esonero del creditore dall’onere della prova

La Cassazione ribadisce che, in base all’art. 1988 c.c., la ricognizione di debito esonera il creditore dalla prova del rapporto fondamentale. Spetta alla parte debitrice dimostrare l’inesistenza del rapporto sottostante.

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Corso di formazione: Il terzo correttivo al Codice della crisi d’impresa: applicazioni pratiche, questioni interpretative e strategie

Per approfondire tutte le novità del Correttivo-Ter, consigliamo il corso per professionisti: Il terzo correttivo al Codice della crisi d’impresa: applicazioni pratiche, questioni interpretative e strategie
Il percorso si compone di quattro incontri in cui verranno analizzate in modo approfondito le novità più significative previste dal terzo correttivo al Codice della Crisi d’impresa e insolvenza esaminandone le applicazioni, gli impatti su imprese e consumatori e offrendo possibili soluzioni e strategie rese necessarie dalla nuova normativa.

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