Decreto-legge Giustizia 2025: misure straordinarie per organici, processo civile e obiettivi PNRR

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 4 agosto 2025, ha approvato un decreto-legge che interviene in maniera mirata sull’organizzazione giudiziaria e sul processo civile, con l’obiettivo dichiarato di garantire il raggiungimento, entro il 30 giugno 2026, dei traguardi fissati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Il provvedimento, frutto di una proposta congiunta della Presidente del Consiglio e del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, adotta un approccio emergenziale ma con potenziali ricadute strutturali: potenziamento delle risorse umane, strumenti straordinari di gestione per gli uffici giudiziari, rinvii strategici di alcune riforme e interventi puntuali sul processo civile. Per un approfondimento su questi temi, ti consigliamo il volume “I nuovi procedimenti di famiglia”, acquistabile cliccando su Shop Maggioli o su Amazon, e il volume “Formulario commentato del processo civile innanzi al giudice di pace”, acquistabile cliccando su Shop Maggioli o su Amazon.

Un piano d’azione su tre direttrici

Il decreto si muove lungo tre linee principali.

  1. La prima riguarda il rafforzamento e la migliore distribuzione delle risorse umane, prevedendo applicazioni temporanee di magistrati, incentivi economici per le sedi disagiate, impiego del lavoro da remoto e un percorso di tirocinio abbreviato per i nuovi magistrati, così da consentire un loro più rapido ingresso nelle funzioni.
  2. La seconda linea d’intervento interessa il processo civile, con modifiche mirate a eliminare passaggi inutili, strumenti di udienza a distanza e poteri eccezionali attribuiti ai capi degli uffici giudiziari per velocizzare la definizione dei procedimenti.
  3. La terza direttrice è dedicata all’ottimizzazione delle riforme già in corso, rinviando l’entrata in vigore di alcune disposizioni per concentrare risorse e attenzione sulle priorità imposte dal PNRR. Per un approfondimento su questi temi, ti consigliamo “I nuovi procedimenti di famiglia”, acquistabile cliccando su Shop Maggioli o su Amazon, e il volume “Formulario commentato del processo civile innanzi al giudice di pace”, acquistabile cliccando su Shop Maggioli o su Amazon.

Magistrati e giudici onorari: più flessibilità e supporto alle sedi disagiate

Una parte significativa delle misure punta a rafforzare il personale giudiziario.
Fino a cinquanta magistrati dell’Ufficio del massimario della Cassazione potranno essere temporaneamente destinati alle sezioni civili, superando i limiti di anzianità e specializzazione previsti dalle regole ordinarie, per dare impulso alla definizione dei procedimenti in sede di legittimità.
Inoltre, i giudici onorari di pace potranno essere impiegati per coprire vacanze tra i magistrati togati, una deroga alla disciplina ordinaria che consente di assicurare continuità nella trattazione delle cause.

Il decreto riconosce anche lo status di “sede disagiata” alle corti d’appello che, entro il 30 giugno 2025, non avranno raggiunto i target PNRR. Il Consiglio Superiore della Magistratura, con apposita delibera, individuerà questi uffici e predisporrà procedure di trasferimento agevolato, corredate da indennità economiche e deroghe ai tempi minimi di permanenza. I capi di tali uffici dovranno redigere piani di smaltimento per i procedimenti civili già pronti per la decisione, così da garantire un miglioramento concreto della produttività.

Il “magistrato a distanza” e le udienze telematiche

Tra le novità di maggiore impatto si colloca l’applicazione straordinaria a distanza. Fino a cinquecento magistrati, anche fuori ruolo, potranno essere assegnati a uffici in sofferenza per trattare, in modalità da remoto, almeno cinquanta procedimenti civili ritenuti prioritari.
L’attività si svolgerà prevalentemente tramite udienze telematiche, come previsto dagli articoli 127-bis e 127-ter c.p.c., o mediante la sostituzione dell’udienza con lo scambio di note scritte, salvo richiesta motivata di trattazione in presenza. Sono previsti incentivi economici e benefici in termini di punteggio per i trasferimenti, mentre il Consiglio Superiore della Magistratura monitorerà l’attuazione dei piani operativi predisposti dagli uffici interessati.

Poteri straordinari per accelerare le cause

Il decreto attribuisce ai capi degli uffici giudiziari poteri eccezionali, validi fino al 30 giugno 2026, per derogare ai carichi esigibili di lavoro e riassegnare procedimenti già distribuiti, senza dover seguire le ordinarie procedure tabellari.
L’obiettivo è permettere una gestione più agile dei fascicoli, accelerando la definizione delle controversie, senza però sacrificare la qualità del servizio.

Tirocinio abbreviato per i magistrati di nuova nomina

Particolare attenzione viene dedicata all’ingresso dei nuovi magistrati. Per i vincitori del concorso 2023, il tirocinio durerà complessivamente venti mesi: quattro mesi presso la Scuola superiore della magistratura e sedici mesi negli uffici giudiziari, articolati tra corti d’appello, tribunali, procure e sede di prima destinazione.
L’intento è quello di ridurre i tempi di formazione sul campo e immettere rapidamente i magistrati nel pieno delle funzioni giurisdizionali.

Rinvii strategici di riforme e termini

L’articolo 6 del decreto rinvia al 31 ottobre 2026 (Decreto Giustizia 2025: rinvii per Tribunale Famiglia e riforma del giudice di pace – guida completa) l’entrata in vigore di una serie di riforme già approvate: il Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie; la riforma delle competenze del giudice di pace e della magistratura onoraria; il riassetto di alcuni tribunali e sezioni distaccate insulari; il termine per l’iscrizione all’albo degli educatori previsto dalla legge n. 55/2024.
La motivazione è chiara: concentrare le risorse disponibili sul rispetto delle scadenze PNRR, evitando di disperdere energie in modifiche organizzative di ampia portata.

Modifiche al processo civile e potenziamento della magistratura di sorveglianza

Il testo interviene anche sull’art. 445-bis c.p.c., semplificando la procedura di accertamento tecnico preventivo in materia previdenziale e assistenziale. L’eliminazione di passaggi non essenziali mira a rendere più rapida la definizione delle controversie, senza comprometterne la qualità.
Parallelamente, viene incrementato di 58 unità l’organico della magistratura di sorveglianza, in ragione del crescente carico di lavoro legato al controllo dell’esecuzione penale e alla tutela dei diritti delle persone detenute.

Pagamenti più rapidi per gli indennizzi “legge Pinto”

Infine, la riforma della legge n. 89/2001 introduce termini perentori per la presentazione e il rinnovo delle dichiarazioni necessarie al pagamento degli indennizzi. È prevista la sospensione delle azioni esecutive fino al 21 gennaio 2027 per i creditori che si adeguano alle nuove regole, con l’intento di velocizzare i pagamenti e ridurre il rischio di condanne da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo.

Considerazioni finali

Il Decreto Giustizia 2025 si configura come un intervento mirato e temporaneo, ma con potenziali effetti duraturi sulla macchina giudiziaria. L’adozione di strumenti straordinari – dall’impiego flessibile dei magistrati alle udienze da remoto, fino ai rinvii strategici di riforme – mira a concentrare risorse e competenze sul raggiungimento degli obiettivi PNRR, senza compromettere la qualità della giurisdizione. Sarà ora determinante la capacità degli uffici giudiziari di tradurre queste misure in risultati concreti, così da trasformare un’operazione emergenziale in un’occasione di reale efficientamento del sistema.

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