Unione Europea: la nascita, i trattati, gli organi e gli atti

in Giuricivile, 2019, 2 (ISSN 2532-201X)

La nascita

La costituzione dell’Unione Europea è stata desiderata dagli stati con l’obiettivo di evitare controversie e per motivi economici. Nel 1941 venne pubblicato il Manifesto di Ventotene: un testo fondamentale per il processo di unificazione dell’Unione Europea in senso federalista.

Nel 1949 venne creato il Consiglio di Europa al fine di difendere i diritti dell’uomo, da tale originario intervento sono emerse le successive dichiarazioni.

Nel 1951 degli stati decisero di unirsi, allo scopo di mettere fine alle guerre frequenti e sanguinose tra paesi vicini, culminate nella seconda guerra mondiale e crearono la Comunità europea del carbone e dell’acciaio: la CECA. L’istituzione cominciò ad unire i paesi europei sul piano economico e politico al fine di garantire una pace duratura. I sei membri fondatori sono il Belgio, la Francia, la Germania, l’Italia, il Lussemburgo e i Paesi Bassi. Nel 1957, il trattato di Roma istituisce la Comunità economica europea (CEE), o “Mercato comune”. Cominciò un periodo favorevole per l’economia, soprattutto in virtù del fatto che i paesi dell’UE non applicavano dazi doganali agli scambi reciproci.

L’Unione europea è fondata sul principio dello Stato di diritto: le azioni intraprese dall’UE trovano fondamento nei trattati approvati liberamente e democraticamente da tutti i paesi membri. Se un settore non è menzionato in un trattato, la Commissione non può avanzare proposte legislative in quel settore. Un trattato è un accordo vincolante tra i paesi membri dell’UE. Esso definisce gli obiettivi dell’Unione, le regole di funzionamento delle istituzioni europee, le procedure per l’adozione delle decisioni e le relazioni tra l’UE e i suoi paesi membri. I trattati vengono modificati per ragioni diverse: rendere l’UE più efficiente e trasparente, preparare l’adesione di nuovi paesi ed estendere la cooperazione a nuovi settori, come la moneta unica. Conformemente ai trattati, le istituzioni europee possono adottare atti legislativi ai quali i paesi membri devono quindi dare attuazione.

Oltre i trattati istitutivi, sopra menzionati, successivamente vennero emanati dei trattati al fine di apportare modifiche e delle delucidazioni.

I trattati

Il Trattato di Schengen venne stipulato nel 1985 con l’obiettivo di creare un mercato aperto nell’Unione Europea. Gli stati membri aderirono successivamente a tale innovazione.

L’Atto Unico Europeo è Documento sottoscritto a Bruxelles il 28 febbraio 1986 per realizzare il programma di mercato unico. Con tale atto gli Stati membri della Comunità creano impegno a completare, entro la fine del 1992, il mercato interno, come «spazio senza frontiere interne, nel quale è assicurata la libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali», chiamate le quattro libertà. L’AUE rappresentò la prima revisione del Trattato che istituisce la Comunità Europea. Con la sua sottoscrizione importanti modifiche furono apportate alle regole di funzionamento delle istituzioni europee.

Il Trattato di Maastricht, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE nel luglio 1992, fu il trattato che stabilì l’Unione Europea con l’espressione attuale. Trasformò le finalità delle precedenti organizzazioni, come la Comunità Economica Europea da un’unione solo economica a un’unione politica. Ha introdotto le basi della creazione della Banca Centrale Europea e dell’introduzione dell’euro. Il trattato, insieme a vari emendamenti, dichiarazioni e altri trattati sottoscritti negli anni successivi, forma il corpo giuridico che costituisce l’Unione, cioè i Trattati dell’Unione Europea, o, semplicemente, i “Trattati fondamentali”. Il Trattato di Amsterdam venne emanato nel 1999 con la funzione di riformare le istituzioni europee in vista dell’adesione di nuovi paesi membri, di modificare e di provvede al consolidamento dei trattati UE e CEE. Con tale trattato le istituzioni cominciarono ad utilizzare un processo decisionale trasparente: il ricorso alla procedura legislativa ordinaria.

In ordine alla struttura burocratica è importante il Tratto di Nizza stipulato nel 2001 che venne stipulato con l’obiettivo di riformare le istituzioni europee per consentire all’UE di funzionare in maniera efficiente dopo l’allargamento a 25 paesi membri. Ha inserito i metodi per modificare la composizione della Commissione ed il sistema di voto presso Consiglio. Inoltre, il Consiglio europeo di Nizza del dicembre 2000, precedentemente alla firma del Trattato, ha proceduto alla proclamazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, non entrata a far parte del Trattato. Successivamente equiparata dal Trattato di Lisbona agli altri trattati comunitari, la Carta di Nizza costituisce l’altro importante frutto di quel momento storico, in quanto ha fornito un quadro più chiaro dei diritti e principi tutelati dall’Unione nell’applicazione del diritto comunitario. Delle ulteriori novità sono apportato dal Trattato di Lisbona del 2009, che possiede il merito di stabilire le competenze dell’Unione Europea, degli stati membri e ripartite. I principali elementi di novità: maggiori poteri per il Parlamento europeo, modifica delle procedure di voto del Consiglio, iniziativa dei cittadini, un presidente permanente del Consiglio europeo, l’istituzione di un alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e di un servizio diplomatico dell’UE. Gli obiettivi e valori dell’UE sono sanciti dal trattato di Lisbona e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. 

Gli organi dell’Unione Europea

Il Parlamento europeo viene eletto ogni cinque anni dai cittadini europei per rappresentare i loro interessi.

La funzione principale del Parlamento è approvare la legislazione europea sulla base delle proposte presentate dalla Commissione. Il Parlamento condivide tale responsabilità con il Consiglio dell’UE. Il Parlamento e il Consiglio condividono anche il potere di approvare il bilancio annuale dell’UE, che ammonta a 130 miliardi di euro.

Il Parlamento ha il potere di sciogliere la Commissione europea.

Le sedute principali del Parlamento si tengono a Strasburgo, in Francia, le altre a Bruxelles, in Belgio. Come tutte le altre istituzioni comunitarie, il Parlamento lavora in tutte le 23 lingue ufficiali dell’Unione. Il Parlamento Europeo assume un ruolo fondamentale nel processo di diffusione degli obiettivi comunitari attraverso lo svolgimento di tre differenti funzioni: legislativa, formulando e adottando le leggi dell’Unione; di supervisione, svolgendo un controllo democratico su tutte le istituzioni dell’Unione; economica, elaborando annualmente il bilancio dell’Unione Europea.

Il Consiglio dell’Unione europea è il principale organo decisionale comunitario. Esso condivide con il Parlamento il compito di adottare le norme legislative dell’UE. Inoltre, è responsabile per la politica estera, di sicurezza e di difesa dell’UE, nonché per le decisioni chiave in materia di giustizia e libertà.

Il Consiglio europeo è costituito da ministri dei governi nazionali di tutti gli Stati membri. Alle riunioni partecipano i ministri competenti per gli argomenti discussi. Ogni sei mesi un diverso paese membro assume la cosiddetta Presidenza dell’UE, ossia presiede le riunioni del Consiglio e fissa l’indirizzo politico generale.

Ogni paese dispone in Consiglio di un numero di voti che riflette approssimativamente l’entità della sua popolazione. La maggior parte delle decisioni viene presa a maggioranza, anche se per questioni sensibili in settori quali la tassazione, la politica di asilo e di immigrazione o la politica estera è necessaria l’unanimità.

I presidenti e primi ministri degli Stati membri si incontrano nell’ambito del Consiglio europeo diverse volte all’anno. È nel corso di questi “vertici” che vengono fissate le linee generali della politica dell’UE.

La Commissione europea è l’organo esecutivo dell’UE, che rappresenta e difende gli interessi dell’Europa nel suo complesso.

Ha la funzione di predisporre le proposte per la nuova normativa europea, che presenta quindi al Parlamento europeo e al Consiglio; gestisce il lavoro quotidiano per l’attuazione delle politiche UE e l’assegnazione dei fondi; vigila sul rispetto della legislazione e dei trattati europei e può procedere contro i soggetti che violano le norme, deferendoli, se necessario, alla Corte di giustizia.

La Commissione è composta da 27 persone, una per ciascuno Stato membro, assistite da circa 24 000 funzionari europei.

Il Presidente della Commissione è scelto dai governi dell’Unione e confermato dal Parlamento europeo. Il presidente e i membri della Commissione sono nominati per un periodo di cinque anni, che coincide con la legislatura del Parlamento europeo.

La Corte di giustizia dell’Unione Europea deve assicurare che il diritto comunitario venga interpretato e applicato nello stesso modo nei paesi, vale a dire che la legge sia uguale per tutti. La sua sede è Lussemburgo: deve essere composta da un giudice per ogni Stato membro.

La Corte dei Conti verifica che i fondi comunitari, che provengono dai contribuenti, siano spesi in modo regolare ed economicamente vantaggioso, e siano destinati allo scopo previsto. La Corte ha sede a Lussemburgo e ha il diritto di rivedere i conti di qualsiasi organizzazione, organismo o società che utilizzi fondi comunitari.

La Banca centrale europea è responsabile della gestione dell’euro; in questo quadro il suo compito fondamentale è fissare i tassi di interesse. Il suo obiettivo principale è garantire la stabilità dei prezzi affinché l’economia europea non subisca spinte inflazionistiche nocive. Essa adotta le proprie decisioni indipendentemente dai governi e da altri organismi.

La Banca Europea per gli Investimenti che ha sede a Lussemburgo, concede denaro per progetti di interesse europeo, in particolare nelle regioni svantaggiate. Finanzia progetti di infrastrutture, come collegamenti ferroviari o stradali, e programmi ambientali. Fornisce crediti per investimenti alle piccole e medie imprese ed eroga prestiti agli Stati candidati all’adesione all’UE e ai paesi in via di sviluppo. Vista l’appartenenza ai governi dell’Unione Europea, può raccogliere capitali e fornire prestiti e crediti a tassi favorevoli.

Il ruolo, sopra descritto, del Parlamento Europeo è fondamentale nell’Unione Europea e nell’ambito di azione degli stati membri. Per delucidare tale questione è necessario trattare gli atti legislativi del Parlamento Europeo e l’effetto vincolante che producono nei confronti degli stati membri.

Gli atti

Un regolamento è un atto legislativo vincolante, ha una portata generale e deve essere applicato in tutti i suoi elementi. Inoltre, i regolamenti sono direttamente applicabili in tutti gli Stati membri,

Una direttiva è un atto legislativo che stabilisce un obiettivo che tutti i paesi dell’UE devono realizzare. Tuttavia, spetta ai singoli paesi definire attraverso disposizioni nazionali come tali obiettivi vadano raggiunti.

Una decisione è vincolante per i suoi destinatari ed è direttamente applicabile.

Una raccomandazione non è vincolante: una raccomandazione consente alle istituzioni europee di rendere note le loro posizioni e di suggerire linee di azione senza imporre obblighi giuridici a carico dei destinatari.

Un parere è uno strumento non vincolante che permette alle istituzioni europee di esprimere la loro posizione senza imporre obblighi giuridici ai destinatari. Può essere emesso dalle principali istituzioni dell’UE (Commissione, Consiglio, Parlamento), dal Comitato delle regioni e dal Comitato economico e sociale europeo. Nel processo legislativo, i comitati emettono pareri non vincolanti.

L’Italia deve conformarsi alle regole dell’Unione Europea in virtù dell’articolo 117 della Costituzione, modificato con la legge costituzionale n. 3 del 2001, che contempla l’obbligo di rispettare i vincoli comunitari ed internazionali, precedentemente trovava la sua fonte nell’articolo 10 della Costituzione.

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