Rassegna giurisprudenziale del 4 giugno

Questa rassegna si propone di esaminare le principali novità giurisprudenziali della settimana.

Compenso del difensore d’ufficio e spese di recupero del credito

La Seconda Sezione Civile della Cassazione, con l’ordinanza n. 14179/2025, pubblicata il 27 maggio (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), è tornata sul tema della liquidazione del compenso all’avvocato d’ufficio. La pronuncia, in particolare, affronta la questione delle spese sostenute dal legale per ottenere il rimborso del proprio compenso, chiarendo se tali costi debbano gravare sull’Erario o restare a carico del professionista.

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Polizze vita e prescrizione

La buona fede e la correttezza nei contratti di assicurazione sulla vita rappresentano principi essenziali per la tutela del consumatore, soprattutto in presenza di clausole sulla prescrizione dell’indennizzo. La Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 14029/2025 (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), si è espressa sulla fattispecie relativa ad una compagnia assicurativa che aveva eccepito il termine legale biennale di una polizza vita, nonostante in sede contrattuale avesse siglato un accordo con un termine di prescrizione decennale. La pronuncia è di particolare interesse in quanto fornisce chiarimenti sulla tutela dell’affidamento dell’assicurato di fronte a polizze vita contenenti indicazioni ingannevoli.

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Revoca giudiziale dell’amministratore di condominio: quando è inammissibile?

La Seconda Sezione Civile della Cassazione, con la sentenza n. 14039/2025, del 26 maggio (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), si è pronunciata su un tema rilevante nell’ambito del contenzioso condominiale: la possibilità, per i condomini, di avviare un procedimento giudiziale di revoca dell’amministratore quando questi ha già cessato l’incarico per decorrenza del termine biennale previsto dall’art. 1129 c.c. La Suprema Corte coglie l’occasione per delineare i limiti del rimedio ex art. 1129, comma 11, c.c., precisando i limiti entro cui il giudice può intervenire a sostituire la volontà assembleare.

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La posizione attiva del minore: il diritto all’ascolto tra discrezionalità della CTU e giusto processo

l presente articolo esamina la recente pronuncia della Corte di Cassazione – Sezione Prima Civile (Cass. Civ., Sez. I, ord. n. 2981/2025) – sul ricorso proposto da AA (madre) avverso la conferma, in sede di Corte d’Appello di Verona, delle misure relative all’affidamento e al collocamento dei minori DD (figlia) ed EE (figlio). Al centro della disamina vi sono quattro profili di illegittimità: la validità della consulenza tecnica d’ufficio (CTU) in assenza di iscrizione all’albo, le presunte violazioni procedurali nei provvedimenti interinali, la mancata audizione dei minori ultradodicenni e l’omessa pronuncia su istanze rilevanti in tema di responsabilità genitoriale.

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Legittimazione ad agire della società fiduciaria e criteri per la compensazione delle spese

La configurazione delle società fiduciarie e la loro legittimazione ad agire giudizialmente in rappresentanza dei fiducianti ha generato nel tempo un acceso dibattito. L’ordinanza n. 13754/2025 della Prima Sezione Civile della Cassazione (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), si inserisce in tale solco, riaffermando il modello interpretativo prevalente sulla c.d. “fiducia germanistica” e intervenendo, al contempo, su un altro tema delicato: la compensazione delle spese di lite in presenza di situazioni di affidamento giuridicamente rilevanti. Il provvedimento offre spunti per una riflessione articolata, anche alla luce della giurisprudenza costituzionale e di legittimità, sulla tenuta sistematica dell’art. 92, co. 2, c.p.c. e sulla corretta individuazione delle “gravi ed eccezionali ragioni”.

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Agevolazioni TARI e beni confiscati: il rilievo della richiesta formale

La gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, quando destinati a enti del Terzo Settore per finalità di interesse collettivo, solleva questioni delicate anche sul piano fiscale. Tra queste, l’assoggettabilità alla TARI si rivela spesso terreno di contenzioso.

L’ordinanza n. 13805/2025 della Corte di Cassazione (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione) interviene proprio su un caso in cui l’ente assegnatario, pur operando senza fini di lucro, non aveva presentato l’istanza necessaria per accedere alle agevolazioni previste dal regolamento comunale.

La Corte chiarisce i riflessi di tale omissione, ribadendo l’importanza dell’attivazione del contribuente e distinguendo tra difese generiche ed eccezioni in senso proprio. Un arresto che riporta l’attenzione sul peso degli adempimenti formali nel diritto tributario, anche quando in gioco vi siano beni strappati all’illegalità e destinati al bene comune.

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Prodotti pericolosi e dovere d’informazione: il fumo di sigaretta e la responsabilità del produttore

Con l’ordinanza n. 13844 del 23 maggio 2025 (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), la Terza Sezione civile della Corte di cassazione si è espressa su un caso di grande rilievo sistematico e sociale, destinato ad incidere significativamente sulla giurisprudenza in materia di responsabilità civile da attività pericolosa e da prodotto.

La vicenda sottoposta all’attenzione dei giudici di legittimità ruota attorno alla domanda di risarcimento formulata dagli eredi di una fumatrice deceduta a causa di un carcinoma polmonare, contratto dopo decenni di consumo di sigarette. In particolare, la Corte si è pronunciata sulla responsabilità del produttore per l’omessa o inadeguata informazione circa i rischi specifici derivanti dal consumo del tabacco, ritenuto prodotto ontologicamente dannoso.

La pronuncia offre numerosi spunti di riflessione in tema di causalità, concorso di colpa, onere probatorio, dovere d’informazione e funzione preventiva della responsabilità civile, inserendosi in un contesto giurisprudenziale sempre più attento alla tutela sostanziale del consumatore.

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Dublino III e principio di fiducia reciproca: limiti al sindacato giudiziale nei trasferimenti dei richiedenti asilo

Tramite l’ordinanza n. 14393 depositata il 29 maggio 2025 (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), la I Sezione Civile della Corte di Cassazione è intervenuta, ulteriormente, sul delicato equilibrio tra protezione dei diritti fondamentali dei richiedenti asilo e rispetto del principio di fiducia reciproca tra gli Stati membri dell’Unione europea, cardine del Sistema Comune Europeo d’Asilo (CEAS).

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Rito cartolare e diritto di difesa: un limite invalicabile nel processo civile

La Terza Sezione della Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 5721/2025 (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), torna a pronunciarsi su un tema cruciale nella prassi processuale emersa durante l’emergenza pandemica: le garanzie partecipative delle parti nei procedimenti svolti in modalità cartolare. In particolare, la decisione ruota attorno al mancato riconoscimento del diritto alla replica in un’udienza svolta ex art. 221, comma 4, d.l. n. 34/2020, e alle ricadute sull’equità del processo.

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Responsabilità del genitore per guida senza patente del figlio minorenne

La Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 14000/2025, del 26 maggio (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), affronta il delicato tema della responsabilità del genitore per “culpa in vigilando” in relazione a una violazione del Codice della Strada compiuta dal figlio minorenne, sprovvisto di patente. La vicenda, apparentemente semplice, solleva questioni sostanziali in ordine all’applicazione dell’art. 2048 c.c., alla prova liberatoria ex art. 2 L. 689/1981 e ai criteri di valutazione del giudice di merito.

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