Rassegna giurisprudenziale del 22 ottobre

Questa rassegna si propone di esaminare le principali novità giurisprudenziali della settimana.

Titolo giudiziale definitivo: soci responsabili senza beneficio di escussione

La Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 27367 del 13 ottobre 2025 (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), interviene sull’applicabilità del beneficio della preventiva escussione ex art. 2304 c.c. verso i soci illimitatamente responsabili di una società in nome collettivo, destinatari di un decreto ingiuntivo non opposto. Si ribadisce che il titolo giudiziale definitivo costituisce fonte autonoma dell’obbligazione, rendendo inoperante la tutela sussidiaria prevista dal codice civile.

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Prescrizione dei crediti del socio lavoratore di cooperativa: il metus come criterio di decorrenza

La Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con la sentenza n. 26958 del 7 ottobre 2025 (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), ridefinisce i confini della prescrizione dei crediti retributivi nel rapporto del socio lavoratore di cooperativa. Superando l’orientamento restrittivo di Cass. n. 27783/2022, la Corte riconosce che anche il socio lavoratore è soggetto a una condizione di metus — il timore di esercitare i propri diritti per paura di perdere il lavoro — tale da rendere incerta la tutela in costanza di rapporto. Di conseguenza, la prescrizione decorre solo dalla cessazione del rapporto, in analogia con il regime previsto per i lavoratori subordinati.

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Sequestro preventivo “ordinario” ed esecuzioni individuali: questione alla Consulta

La Terza Sezione Civile della Cassazione, con l’ordinanza interlocutoria n. 27111 del 9 ottobre 2025 (clicca qui per consultare il testo integrale dell’ordinanza), ha rimesso alla Corte costituzionale la questione di legittimità dell’art. 104-bis, comma 1-bis, disp. att. c.p.p., nella parte in cui estende l’applicazione del Codice Antimafia (d.lgs. n. 159/2011) anche ai rapporti tra sequestro preventivo finalizzato alla confisca “ordinaria” e procedure esecutive individuali. Secondo la Cassazione, tale interpretazione potrebbe violare gli artt. 3, 24, 42 e 117, comma 1, Cost., quest’ultimo in relazione all’art. 1 del Protocollo Addizionale n. 1 alla CEDU, poiché impone anche ai creditori ipotecari estranei al reato le restrizioni previste per le misure di prevenzione, incidendo in modo irragionevole sul diritto di proprietà e sulla tutela effettiva del credito.

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Il conducente risponde per l’omesso controllo sull’uso delle cinture di sicurezza

La Terza Sezione Civile della Cassazione, con la sentenza n. 26723 del 4 ottobre 2025 (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), ridefinisce il ruolo del conducente nella circolazione stradale, trasformandolo da semplice soggetto tecnico a garante relazionale della sicurezza. L’omesso controllo sull’uso delle cinture di sicurezza diventa concausa del danno, fondando la responsabilità su principi di tutela effettiva e prevenzione.

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Il giudice può superare il riconoscimento della titolarità del diritto?

La recente Sentenza n. 1695/2025 della Corte di Appello di Bologna (R.G. 1076/2022) ha sollevato un dibattito di grande rilevanza processuale, in particolare per quanto riguarda il principio secondo cui l’eventuale riconoscimento della titolarità del diritto da parte del convenuto, pur esonerando dall’onere probatorio, non impedisce al giudice di rilevare d’ufficio la carenza di titolarità. Tale assunto, apparentemente in linea con le Sezioni Unite (Cass. S.U. 2951/2016) che qualificano la titolarità attiva o passiva come elemento costitutivo della domanda, rischia di entrare in frizione con il principio dispositivo e l’economia processuale sancita dall’art. 115 c.p.c.

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Credito IVA da omessa dichiarazione e controlli automatizzati: è sufficiente dimostrare l’esistenza contabile del credito

Con l’ordinanza n. 27238 dell’11 ottobre 2025 (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), la Corte di Cassazione torna sul tema del diritto alla detrazione IVA, offrendo un chiarimento sui limiti dell’onere probatorio del soggetto passivo. La peculiarità della pronuncia non risiede nella riaffermazione di principi già consolidati, quanto nel censurare un grave errore di prospettiva dei giudici di merito in uno specifico contesto procedurale: quello del controllo automatizzato su un credito IVA emerso da una dichiarazione omessa. La Corte ribadisce come la prova del pagamento delle fatture sia estranea ai presupposti costitutivi della detrazione.

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Fondo patrimoniale e azione revocatoria, i limiti della protezione familiare

La Terza Sezione Civile della Cassazione, con l’ordinanza n. 27178 del 10 ottobre 2025 (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), ha rigettato il ricorso di una coppia di coniugi, confermando l’inefficacia parziale del fondo patrimoniale costituito nel 2013, ex art. 167 c.c. La pronuncia chiarisce i presupposti dell’azione revocatoria ordinaria ex art. 2901 c.c., il ruolo della fideiussione quale fonte del credito e i limiti della tutela offerta dal fondo patrimoniale rispetto ai creditori. Si ridefinisce il bilanciamento tra autonomia patrimoniale familiare e garanzia generica del credito.

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L’incidenza dei costi assicurativi nella determinazione del Tasso Usurario: la presunzione di collegamento negoziale

La sentenza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere del 18 settembre 2025 (n. 2766/2025 R.G.A.C. 3032/2018) offre un’analisi puntuale e rigorosa in materia di usura bancaria, focalizzandosi sul criterio di computabilità del costo delle polizze assicurative, anche se formalmente facoltative, ai fini del calcolo del Tasso Annuo Effettivo Globale (T.A.E.G.) e del conseguente superamento del tasso soglia.

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Errore “fatale” nel PCT: quando è ammessa la rimessione in termini del difensore

La Corte di Cassazione, III Sezione Civile, con l’ordinanza n. 27766/2025 (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), ha accolto il ricorso di alcuni cittadini contro il Ministero della Difesa e una società privata, ribaltando la decisione della Corte territoriale che aveva dichiarato improcedibile l’appello per tardivo deposito telematico. Al centro della vicenda, un errore “fatale” nel sistema informatico ministeriale che aveva impedito la corretta iscrizione a ruolo dell’atto. La Suprema Corte chiarisce i limiti e le garanzie del processo civile telematico, riaffermando il principio di non imputabilità del malfunzionamento tecnico alla parte processuale.

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Risarcimento per incidente mortale al parco acquatico: l’importanza della prova testimoniale

La Terza Sezione Civile della Cassazione, con l’ordinanza n. 27479 del 15 ottobre 2025 (clicca qui per scaricare il PDF della decisione), ha ribadito l’importanza della prova testimoniale nei giudizi aventi ad oggetto il risarcimento dei danni non patrimoniali sofferti dal coniuge o dai parenti di vittime di incidenti mortali. Nel caso scrutinato dalla Corte, un uomo aveva perso la vita dopo aver battuto violentemente la testa sul fondo di una piscina al termine della discesa da uno scivolo acquatico. La moglie, con il ricorso in Cassazione, aveva censurato la mancata ammissione della prova testimoniale da parte della Corte d’Appello che l’aveva ritenuta “irrilevante e ininfluente”.

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