
Il contributo analizza due provvedimenti gemelli del Tribunale di Milano (11 aprile 2025 e 15 maggio 2025) che per la prima volta affrontano il rapporto – finora privo di disciplina espressa – fra composizione negoziata della crisi (artt. 12-25 CCII) e controllo giudiziario ex art. 2409 c.c.
Nel “caso Edra” il Tribunale rigetta la denuncia dei sindaci, affermando il principio di gradualità dei rimedi: in presenza di un percorso di risanamento vigilato dall’Esperto, l’intervento giudiziario deve arretrare per evitare interferenze dannose. Nel secondo decreto, relativo a una holding quotata, la stessa sezione accoglie la denuncia e nomina un amministratore giudiziario, poiché l’omessa informativa contabile rende inattendibile il progetto di risanamento.
Dall’esame congiunto dei provvedimenti emerge un canone operativo per organi di controllo e magistratura: self-restraint finché il risanamento appare serio e trasparente; intervento sostitutivo quando le irregolarità, attuali e gravi, minano la continuità aziendale.
Il saggio propone una check-list pratica per sindaci e revisori e inquadra la nuova giurisprudenza nel più ampio fenomeno di “diritto societario temperato”, in cui il primato funzionale del risanamento ricalibra poteri, doveri e responsabilità degli organi sociali.
Perché queste decisioni contano?
Nel 2025 il Tribunale di Milano ha emesso due provvedimenti chiave che, per la prima volta, mettono in relazione esplicita:
- la Composizione negoziata della crisi (artt. 12-25 CCII);
- il controllo giudiziario per gravi irregolarità gestorie (art. 2409 c.c.).
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Composizione negoziata della crisi
Quali sono le condizioni di accesso alla composizione negoziata? Che cos’è il test della crisi per il risanamento? Cosa si fa in presenza della richiesta di misure protettive o cautelari? Il presente fascicolo nasce dall’esperienza maturata sul campo come esperti indipendenti, advisor, attestatori e difensori delle imprese, con l’obiettivo di fornire una bussola operativa a imprenditori, avvocati, commercialisti e gestori della crisi, ma anche a coloro che si avvicinano per la prima volta a questo percorso. Il testo accompagna il lettore in tutte le fasi della composizione negoziata, dalla valutazione preliminare di risanabilità all’attuazione delle strategie di ristrutturazione, fino alla gestione delle trattative con i creditori. Una guida concreta e aggiornata attraverso casistica giurisprudenziale, modelli, check list ed “errori da evitare”, e la lettura ragionata del Codice della crisi d’impresa a confronto con la prassi professionale e le decisioni giurisprudenziali più recenti.
Monica Mandico
Avvocato cassazionista, Founder di Mandico&Partners. Gestore della crisi, curatore, liquidatore e amministratore giudiziario. È presidente di Assoadvisor e coordinatrice della Commissione COA Napoli “Sovraindebitamento ed esdebitazione”. Già componente della Commissione per la nomina degli esperti indipendenti della composizione negoziata presso la CCIAA di Napoli. Esperta in crisi d’impresa e procedure di sovraindebitamento e presidente di enti di promozione sociale. Autrice di numerose pubblicazioni, dirige la Collana “Soluzioni per la gestione del debito” di Maggioli Editore, ed è docente di corsi di alta formazione e master accreditati presso Università e ordini professionali.
Pasquale Capaldo
Avvocato, specializzato in diritto civile, contrattualistica, crisi d’impresa e diritto bancario. Componente della Commissione COA Napoli “Sovraindebitamento ed esdebitazione”.
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Monica Mandico, Pasquale Capaldo, 2025, Maggioli Editore
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19.95 €

Composizione negoziata della crisi
Quali sono le condizioni di accesso alla composizione negoziata? Che cos’è il test della crisi per il risanamento? Cosa si fa in presenza della richiesta di misure protettive o cautelari? Il presente fascicolo nasce dall’esperienza maturata sul campo come esperti indipendenti, advisor, attestatori e difensori delle imprese, con l’obiettivo di fornire una bussola operativa a imprenditori, avvocati, commercialisti e gestori della crisi, ma anche a coloro che si avvicinano per la prima volta a questo percorso. Il testo accompagna il lettore in tutte le fasi della composizione negoziata, dalla valutazione preliminare di risanabilità all’attuazione delle strategie di ristrutturazione, fino alla gestione delle trattative con i creditori. Una guida concreta e aggiornata attraverso casistica giurisprudenziale, modelli, check list ed “errori da evitare”, e la lettura ragionata del Codice della crisi d’impresa a confronto con la prassi professionale e le decisioni giurisprudenziali più recenti.
Monica Mandico
Avvocato cassazionista, Founder di Mandico&Partners. Gestore della crisi, curatore, liquidatore e amministratore giudiziario. È presidente di Assoadvisor e coordinatrice della Commissione COA Napoli “Sovraindebitamento ed esdebitazione”. Già componente della Commissione per la nomina degli esperti indipendenti della composizione negoziata presso la CCIAA di Napoli. Esperta in crisi d’impresa e procedure di sovraindebitamento e presidente di enti di promozione sociale. Autrice di numerose pubblicazioni, dirige la Collana “Soluzioni per la gestione del debito” di Maggioli Editore, ed è docente di corsi di alta formazione e master accreditati presso Università e ordini professionali.
Pasquale Capaldo
Avvocato, specializzato in diritto civile, contrattualistica, crisi d’impresa e diritto bancario. Componente della Commissione COA Napoli “Sovraindebitamento ed esdebitazione”.
Il primo decreto (11 aprile 2025, deposito 21 maggio 2025, “caso Edra”) rigetta la denuncia dei sindaci; il secondo (15 maggio 2025, “holding quotata”) fa esattamente il contrario, revocando il CdA e nominando un amministratore giudiziario. Confrontarle consente di capire quando il giudice frena e quando interviene.
La trama fattuale – il “caso Edra” passo-per-passo
Momento | Fatti salienti |
Nov-2024 / Gen-2025 | Il gruppo Edra S.p.A. accumula debiti fiscali e tensioni di cassa; il collegio sindacale sollecita il CdA a reagire. |
Feb-2025 | Il CdA, assistito da advisor, delibera l’accesso alla CNC e chiede la nomina dell’Esperto (Camera di commercio di Milano). |
Mar-2025 | A fronte di alcune cooptazioni “familiari” in CdA e di versamenti infragruppo, i sindaci minacciano la denuncia ex 2409. |
31-mar-2025 | È presentato il ricorso ex 2409 c.c. (omissioni informative, debiti IVA, conflitti infragruppo). |
11-apr-2025 | Il Tribunale (Pres. Mambriani – Est. Fascilla) decide in camera di consiglio: non ordina l’ispezione e rigetta il ricorso. |
15-apr-2025 – 21-mag-2025 | Con altro decreto il Tribunale proroga le misure protettive CNC, definendo “concrete le possibilità di risanamento”. |
Il punto decisivo: per i giudici la società era già in un «ecosistema di vigilanza» (Esperto + misure protettive + reporting al Tribunale), tale da rendere superflua – e potenzialmente dannosa – un’ispezione ex 2409.
Che cosa dice la legge (in pratica)?
Strumento | A che serve | Presupposti chiave | Effetto sui poteri gestori |
CNC (artt. 12-25 CCII) | Trovare un accordo prima dell’insolvenza conclamata. | Squilibrio reversibile; volontarietà; nomina Esperto. | Nessuno spossessamento: l’imprenditore resta al comando ma deve dialogare con l’Esperto; per atti straordinari può servire l’autorizzazione del Tribunale (art. 22). |
Denuncia ex 2409 c.c. | Rimuovere amministratori incapaci/infedeli o ispezionare la società. | Irregolarità gravi e attuali + danno (anche potenziale) + fondato sospetto. | Il giudice può sospendere/revocare CdA e nominare un A.G. con poteri straordinari. |
Perché il ricorso ex 2409 è stato rigettato nel caso Edra?
- Irregolarità non (più) attuali – molti fatti erano già stati corretti o congelati nelle trattative condotte dall’Esperto.
- Assenza di danno imminente – la continuità aziendale appariva concretamente perseguibile; l’ordine di ispezione avrebbe potuto distruggere la fiducia dei creditori.
- Principio di gradualità – prima si tenta la cura “endosocietaria” (dialogo + Esperto), poi – se fallisce – il rimedio giudiziale.
“Un eventuale ordine di ispezione tradirebbe l’obiettivo di impedire danni attuali alla società, potendo compromettere il risanamento in corso” (Trib. Milano, § motivi, decr. 11.4.2025).
Il decreto 15 maggio 2025: quando il Tribunale accelera
Diverso lo scenario della holding quotata:
- la società deposita concordato “in bianco” ex 44 CCII, ma non fornisce dati contabili affidabili;
- il collegio sindacale e i commissari giudiziali certificano il blocco informativo;
- i soci di minoranza lamentano la mancanza di un piano industriale.
Il Tribunale ritenendo il percorso di risanamento “non serio né trasparente”:
- Revoca l’intero CdA (art. 2409, co. 4, c.c.);
- Nomina un Amministratore Giudiziario con mandato di:
- redigere situazione patrimoniale aggiornata;
- predisporre adeguati assetti organizzativi (art. 2086 c.c.);
- portare avanti il concordato in continuità.
La lezione pratica: la prudenza non è immunità. Se il management ostacola l’informativa e mina la credibilità del piano, il giudice interviene in via sostitutiva.
Check-list operativa per sindaci e revisori prima di denunciare ex 2409 durante la CNC
Passo | Cosa fare | Norma di riferimento |
1 | Esaurire la dialettica interna (convoca CdA o assemblea). | art. 2406 c.c.; Norme di comportamento CNDCEC 11.4 |
2 | Interfacciarsi formalmente con l’Esperto CNC; chiedere valutazione scritta. | art. 25-octies CCII |
3 | Verificare l’attualità delle irregolarità e il pericolo di danno (prospetto sintetico). | giurisprudenza costante Cass. 15274/2013 |
4 | Redigere un cronoprogramma di azioni correttive richieste al CdA; fissare deadline. | artt. 21-22 CCII |
5 | Solo se il CdA ignora o elude, valutare la denuncia ex 2409 allegando prova dell’inutilizzabilità di rimedi minori. | art. 2409 c.c. |
Seguendo lo schema sopra, il sindaco minimizza il rischio di “attivismo disfunzionale” e di azioni di responsabilità ex 2407 c.c.
Ricadute sistemiche
- “Diritto societario temperato”: i poteri di vigilanza si coordinano con l’obiettivo di continuità aziendale fissato dal CCII.
- Primato funzionale del risanamento: gli interessi di soci e creditori convergono sulla sopravvivenza dell’impresa; l’intervento giudiziale diventa l’extrema ratio.
- Responsabilità da omissione/impulso: sia l’inerzia (non segnalare) sia l’attivismo intempestivo (denunciare senza graduazione) possono costare caro ai sindaci in termini risarcitori.
Le due pronunce milanesi non pongono un “divieto” di art. 2409 in presenza di CNC:
impongono invece una valutazione sequenziale:
- c’è un Esperto?
- il piano appare serio, documentato, condiviso?
- le irregolarità sono ancora attuali e pericolose?
Solo se la risposta al punto 2 o 3 è negativa, il controllo giudiziario riacquista piena legittimità. In mancanza, l’ispezione rischia di trasformarsi in un “elefante in cristalleria” che frantuma quel poco di fiducia su cui si regge un risanamento negoziato.