Riforma della professione forense, step by step verso il restyling della responsabilità degli avvocati

Presso la Commissione Giustizia del Senato continuano le audizioni sul disegno di legge n. 745 che intende novellare le norme sulla responsabilità degli avvocati allineandole a quelle dei magistrati. Il testo risponde all’esigenza di precisare ulteriormente i profili di responsabilità in relazione all’esercizio della professione forense, con particolare riguardo alla disciplina dell’interpretazione delle norme di diritto, attività che non può automaticamente dar luogo a una responsabilità civile dell’avvocato.

L’iter

Il ddl che reca la “Modifica all’articolo 3 della legge 31 dicembre 2012, n. 247, in materia di responsabilità per dolo o colpa grave nell’esercizio della professione forense”, con headline breve “Norme in materia di responsabilità degli avvocati” ha iniziato il suo iter in commissione al Senato il 3 dicembre scorso.

L’iniziativa è parlamentare, e più precisamente dell’avvocato e revisore contabile Pierantonio Zanettin. Il disegno di legge era stato presentato in data 5 giugno 2023 e annunciato nella seduta n. 76 del 13 giugno 2023. Il testo era stato assegnato alla 2ª Commissione permanente Giustizia in sede redigente il 7 novembre 2024.

Dopo i pareri della commissione Affari costituzionali, era stato nuovamente assegnato alla 2ª Commissione permanente Giustizia in sede referente, il 28 novembre scorso.

Le ultime audizioni in Senato

Presso la 2ª Commissione permanente Giustizia del Senato, nell’Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari, si sono svolte una serie di audizioni sul disegno di legge, proposte dal medesimo senatore Zanettin, data la delicatezza del tema.

Il 4 marzo scorso si è svolta l’audizione dell’avvocata Rosanna Mura, componente di ANF (associazione nazionale forense) intervenuta in videoconferenza, mentre il 25 febbraio era stata ascoltata l’avvocata Francesca Romana Graziani, componente della giunta nazionale di AIGA, e il 24 febbraio l’avvocato Francesco Napoli, vice presidente del consiglio nazionale forense, intervenuto in videoconferenza, nonché del professor Giuliano Scarselli, ordinario di diritto processuale civile presso l’Università degli studi di Siena.

Andando a ritroso, il 19 febbraio erano stati sentiti l’avvocata Maria Chiara Ruzza e l’avvocato Dario Tornese, rispettivamente segretario nazionale e responsabile della comunicazione del Movimento Forense.  Il 12 febbraio l’avvocato Alberto Del Noce, presidente dell’Unione Nazionale delle Camere Civili, intervenuto in videoconferenza. Il 4 febbraio l’avvocato Guido Camera, in qualità di esperto.

La proposta novella alla legge professionale

L’unico articolo del disegno di legge intende aggiungere all’articolo 3, comma 2, della legge 31 dicembre 2012, n. 247, in fine, il seguente periodo: “Per gli atti e i comportamenti posti in essere nell’esercizio della professione l’avvocato risponde dei danni arrecati con dolo e colpa grave; non può dar luogo a responsabilità l’attività di interpretazione di norme di diritto”.

La relazione del proponente

L’onorevole avvocato proponente, nella sua relazione di presentazione del disegno di legge, ha evidenziato che la legge di riforma della professione forense (legge 31 dicembre 2012, n. 247) non contiene alcuna disposizione specifica in materia di responsabilità degli avvocati, al contempo segnalando che la giurisprudenza prevalente ha affermato che l’avvocato risponde anche per colpa lieve nei confronti del cliente, salvo che la prestazione dedotta in contratto implichi la soluzione di problemi tecnici di speciale difficoltà e sempre che non sussista negligenza e imperizia.

La proposta modifica reagisce all’incremento del contenzioso

Il senatore proponente ha evidenziato che si sta registrando, nel più recente periodo, un incremento di cause intraprese da clienti che richiedono danni al difensore, anche in conseguenza di pronunce di inammissibilità dei ricorsi presentati innanzi alla Corte di cassazione.

Pertanto, lo stesso onorevole ha messo in luce che i giudizi definiti sulla base di una valutazione di inammissibilità sono una percentuale rilevante e crescente del totale di quelli decisi, paventando un aumento esponenziale di questo contenzioso.

Del resto, sottolinea la relazione, la colpa lieve o l’imperizia potrebbe essere contestata al difensore anche nell’ipotesi di un mero errore interpretativo o, con un giudizio ex post, a fronte di un mutamento degli orientamenti della giurisprudenza.

Il contesto di “notevole” incertezza del diritto

Al contempo, nella relazione il proponente invita a considerare che gli avvocati, come i giudici, operano in un contesto di notevole incertezza del diritto e in ragione di ciò per i magistrati la disciplina del risarcimento dei danni cagionati nell’esercizio delle funzioni giudiziarie (legge 13 aprile 1988, n. 117), all’articolo 2, prevede l’espressa limitazione della responsabilità ai casi di dolo e colpa grave, con esclusione dell’attività di interpretazione di norme di diritto.

L’ambito allineamento alla responsabilità dei magistrati

La norma che il senatore ha proposto di inserire nel contesto della disciplina dell’ordinamento della professione forense (legge 31 dicembre 2012, n. 247), e specificatamente all’articolo 3 dedicato ai doveri e alla deontologia, realizza, quindi, il risultato di uniformare il regime della responsabilità civile, quanto meno sotto il profilo dei presupposti, delle due principali categorie di operatori del diritto.

Unisciti alla nostra comunità legale

Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere le ultime notizie, analisi giuridiche e risorse esclusive direttamente nella tua casella di posta. Non perdere nessun aggiornamento importante nel campo del diritto civile. Iscriviti ora e rimani informato!

SCRIVI IL TUO COMMENTO

Scrivi il tuo commento!
Per favore, inserisci qui il tuo nome

2 × 4 =

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.