Il 16 dicembre 2024 è entrata in vigore la “Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023”. Il provvedimento, già approvato dalla Camera, rappresenta un’importante riforma in settori strategici come le infrastrutture autostradali, il mercato assicurativo e la tutela dei consumatori. Con l’obiettivo di rafforzare la trasparenza, stimolare la concorrenza e promuovere la sostenibilità, la legge punta a modernizzare la regolamentazione italiana e a garantire maggiore equità per cittadini e imprese.
Legge concorrenza – 16 dicembre 2024 – Gazzetta ufficiale
Concessioni autostradali e sostenibilità
Secondo quanto stabilito dall’art. 3, le concessioni dovranno essere assegnate attraverso gare pubbliche, con l’obiettivo di favorire condizioni di reale concorrenza tra gli operatori. La valutazione delle offerte sarà basata sul criterio del miglior rapporto qualità/prezzo, che considera non solo i costi ma anche la qualità dei servizi proposti. Un’altra novità importante riguarda la durata delle concessioni, fissata a un massimo di 15 anni dall’art. 10. Le eccezioni saranno limitate a casi particolari in cui gli investimenti richiesti necessitino di tempi più lunghi per essere recuperati. Tale limite temporale vuole favorire una maggiore rotazione dei concessionari, stimolando nuovi investimenti e garantendo un controllo più stringente. L’art. 12 introduce un sistema tariffario più trasparente, basato sulla distanza percorsa, sui flussi di traffico e sull’inflazione per una copertura adeguata dei costi per la manutenzione e lo sviluppo delle infrastrutture, senza gravare eccessivamente sugli utenti.
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Settore assicurativo
Un altro capitolo centrale della legge riguarda il mercato assicurativo, che vede l’introduzione di nuove tutele per i consumatori e di strumenti per aumentare la trasparenza. L’art. 20 garantisce agli assicurati il diritto di accedere gratuitamente ai dati telematici relativi alla propria guida. Informazioni come chilometri percorsi, tipologie di strade utilizzate e orari di viaggio saranno disponibili per un periodo di 12 mesi, permettendo agli utenti di confrontare le offerte assicurative con maggiore consapevolezza, favorendo la concorrenza tra le compagnie. Sul fronte della sicurezza, l’art. 21 prevede la creazione di un sistema antifrode centralizzato, vigilato dall’IVASS. Infine, l’art. 22 introduce un portale per la comparazione delle polizze contro calamità naturali, destinato a favorire scelte più informate da parte delle imprese.
Tutela dei consumatori
La legge si occupa anche di rafforzare la protezione dei consumatori, introducendo norme che puntano a garantire maggiore chiarezza sui prezzi e le quantità dei prodotti. L’art. 17 regola la rilevazione dei prezzi di beni di interesse generale, affidandola a metodi storici-statistici definiti dal Garante. Di particolare interesse è l’art. 23, che obbliga i produttori a segnalare chiaramente sulle confezioni eventuali riduzioni nella quantità del prodotto rispetto al passato.
Investimenti sostenibili: nuove infrastrutture e mobilità elettrica
Un tema trasversale della legge è la sostenibilità, in particolare per quanto riguarda le infrastrutture e la mobilità. L’art. 6 introduce l’obbligo per i concessionari autostradali di installare punti di ricarica per veicoli elettrici, sostenendo la transizione verso un sistema di trasporto più ecologico. L’art. 13, invece, prevede un Piano decennale per gli investimenti autostradali, con priorità a interventi di manutenzione straordinaria e sicurezza. L’obiettivo è modernizzare la rete infrastrutturale italiana assicurando una gestione più efficiente e sostenibile.
Start-up innovative
All’interno della “Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023”, le start-up innovative trovano uno spazio rilevante, con misure che puntano a consolidare il loro ruolo come motore di sviluppo e innovazione per il sistema economico italiano. La riforma si pone l’obiettivo di creare un ecosistema più favorevole per queste imprese, spesso caratterizzate da alto contenuto tecnologico e forte potenziale di crescita, intervenendo su aspetti chiave come i tempi di sviluppo, gli incentivi fiscali e il supporto agli investimenti. Tra le novità più significative spicca l’estensione del periodo massimo di iscrizione alla sezione speciale del registro delle imprese, che passa da tre a cinque anni. Inoltre, il provvedimento prevede ulteriori proroghe fino a quattro anni per quelle realtà che dimostrano di avere raggiunto obiettivi importanti, come l’aumento di fatturato o l’ingresso di nuovi investitori istituzionali.
Tali disposizioni mirano a favorire una transizione più fluida verso la fase di scale-up, in cui le aziende si concentrano sull’espansione del mercato e sulla crescita accelerata. Per sostenere lo sviluppo delle start-up, la legge introduce anche una serie di incentivi rivolti agli investitori. Tra questi, un credito d’imposta pari all’8% del capitale investito, fino a un massimo di 500.000 euro, a condizione che l’investimento venga mantenuto per almeno tre anni. La misura, combinata con il potenziamento delle agevolazioni per gli investimenti in equity crowdfunding e venture capital, punta a stimolare la partecipazione di soggetti privati e istituzionali. Ulteriore impulso è dato dall’obbligo per i fondi di venture capital di destinare almeno il 5% del loro portafoglio alle start-up innovative, una soglia destinata a salire al 10% entro il 2026. La riforma riconosce anche il valore strategico degli incubatori e degli acceleratori certificati, che rappresentano un punto di riferimento per le start-up nella fase iniziale. Per questi soggetti, la legge prevede un credito d’imposta sulle somme investite nelle start-up, incoraggiando così lo sviluppo di un ecosistema di supporto capace di favorire l’accesso al mercato e l’accelerazione del time-to-market.