
Il Senato ha approvato il disegno di legge sull’Intelligenza Artificiale (Ddl AI) il 19 marzo 2025, con 85 voti favorevoli e 42 contrari. La nuova normativa disciplina l’uso dell’Intelligenza Artificiale sia in ambito professionale sia giudiziario, imponendo nuovi obblighi per gli avvocati e stabilendo limiti precisi all’impiego dell’AI nel sistema giudiziario.
Uso dell’AI negli studi legali
La normativa stabilisce che l’uso dell’AI negli studi legali è consentito esclusivamente per attività strumentali e di supporto, con obbligo di informativa ai clienti. Inoltre, i professionisti devono seguire corsi di formazione specifici per l’alfabetizzazione in materia di Intelligenza Artificiale.
AI e Giustizia: Ambiti esclusi e consentiti
Il Ddl definisce con precisione gli ambiti di utilizzo dell’AI nel contesto giudiziario:
- Ambiti esclusi: l’AI non può essere utilizzata per l’interpretazione e applicazione della legge, la valutazione dei fatti e delle prove, e l’adozione di provvedimenti. Tali funzioni rimangono esclusivamente di competenza del magistrato, per garantire l’autonomia decisionale della giurisdizione.
- Ambiti consentiti: l’AI può essere impiegata per l’organizzazione dei servizi giudiziari, la semplificazione del lavoro giudiziario e le attività amministrative accessorie. Il Ministro della Giustizia disciplinerà le modalità di utilizzo.
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Sperimentazione e controllo sui sistemi AI
Fino all’entrata in vigore del Regolamento europeo sull’Intelligenza Artificiale (Regolamento UE 2024/1689), il Ministero della Giustizia autorizzerà la sperimentazione e l’uso dell’AI negli uffici giudiziari ordinari, previa consultazione dell’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) e dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN). L’obiettivo è garantire un uso sicuro e regolamentato dell’AI nel sistema giudiziario.
Formazione e aggiornamento per i magistrati
Il disegno di legge prevede l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nei programmi di formazione per i magistrati, con l’obiettivo di prepararli adeguatamente all’utilizzo di queste tecnologie nelle attività amministrative e procedurali. Le linee programmatiche stabilite dal Ministro della Giustizia, ai sensi dell’art. 12, comma 1, lett. a) del D.Lgs. n. 26/2006, mirano a garantire che i giudici acquisiscano competenze specifiche sull’impiego sicuro e corretto dei sistemi AI, mantenendo sempre al centro il principio dell’autonomia decisionale del magistrato. Questa iniziativa intende fornire ai magistrati non solo conoscenze teoriche, ma anche strumenti pratici per riconoscere i limiti e le potenzialità degli strumenti di Intelligenza Artificiale.
Disciplina penale per l’uso illecito dell’AI
Il Governo ha ricevuto una delega per introdurre fattispecie penali relative all’uso illecito dell’AI. L’articolo 22, commi da 3 a 5, impone l’adozione di decreti legislativi entro 12 mesi, prevedendo:
- Reati specifici per dolo o colpa, connessi alla mancata adozione o aggiornamento delle misure di sicurezza nell’uso dei sistemi AI.
- Criteri per la responsabilità penale delle persone fisiche e amministrativa degli enti, considerando il “controllo umano significativo” sui sistemi AI.
Responsabilità civile e tutela del danneggiato
Il provvedimento disciplina anche la responsabilità civile derivante dall’uso di sistemi AI. Stabilisce strumenti di tutela per il danneggiato, con criteri specifici per la ripartizione dell’onere della prova e un inquadramento conforme agli obblighi del Regolamento UE 2024/1689.
Utilizzo dell’AI nelle indagini preliminari
Il ddl regola l’uso dell’AI nelle indagini preliminari, garantendo il rispetto del diritto di difesa, della protezione dei dati personali e dei principi di proporzionalità, non discriminazione e trasparenza.
Sviluppi nel settore pubblico e sicurezza
Il testo approvato dal Senato richiede che il trattamento di dati strategici avvenga presso data center nazionali. Questa regola diventa obbligatoria per i sistemi relativi alla sicurezza e all’ordine pubblico. Viene inoltre incentivata la ricerca basata su dati sanitari anonimizzati.
Soppressione del watermark per i contenuti AI
Tra le modifiche più significative, il ddl sopprime l’obbligo di watermark per i contenuti generati da sistemi di Intelligenza Artificiale. Questa decisione solleva interrogativi sulla trasparenza e sulla tracciabilità dei contenuti prodotti dall’AI.
Conclusioni
Il Ddl AI introduce un quadro normativo articolato per disciplinare l’uso dell’Intelligenza Artificiale sia in ambito professionale che giudiziario. L’intervento legislativo cerca di bilanciare l’innovazione tecnologica con la tutela dei diritti fondamentali, imponendo limiti chiari all’impiego dell’AI nelle attività giudiziarie. Resta da vedere come queste disposizioni saranno applicate e se risulteranno adeguate a garantire un controllo effettivo e trasparente sull’uso dei sistemi di Intelligenza Artificiale.
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