Il merito creditizio: profili normativi, giurisprudenziali e tecnologici

Il concetto di merito creditizio ha assunto un ruolo centrale nella disciplina del credito, ponendosi come punto di raccordo tra esigenze di stabilità del sistema finanziario, responsabilità dell’intermediario e tutela del soggetto finanziato. La sua valutazione, da parte degli operatori del settore, non costituisce solo un’attività tecnica interna, ma si configura come adempimento giuridico rilevante, con potenziali ricadute in termini di responsabilità contrattuale, trasparenza informativa e legittimità delle decisioni creditizie.
L’evoluzione normativa e giurisprudenziale, insieme alla crescente automazione dei processi decisionali, impone oggi un riesame critico dei presupposti, dei limiti e delle garanzie legate alla valutazione del merito creditizio, sia nell’ambito dei rapporti con i consumatori, sia in contesti più complessi come quelli imprenditoriali e concorsuali.

Consiglio: per un approfondimento su questi temi, ti consigliamo il volume “Illeciti bancari, clausole abusive e frodi informatiche”, aggiornato alle ultime novità normative e giurisprudenziali.

Illeciti bancari, clausole abusive e frodi informatiche

Illeciti bancari, clausole abusive e frodi informatiche

Quali sono gli strumenti a disposizione per difendere i diritti del cliente? La contestazione degli illeciti bancari è alimentata continuamente da nuovi motivi, non solo direttamente legati alle caratteristiche del rapporto contrattuale. Tra questi si possono annoverare l’accesso abusivo alle garanzie pubbliche e la concessione di un prestito insostenibile o le clausole vessatorie nei contratti di credito. Il volume ha come obiettivo l’esame delle forme di difesa del cliente in presenza di pratiche scorrette poste a vario titolo da parte delle banche. Una particolare attenzione è stata posta alla tutela dalle frodi informatiche, in rapida evoluzione, ed alle possibili tecniche difensive per l’annullamento e il rimborso degli interessi dei contratti indicizzati Euribor. Per i principali contratti di credito, esperti professionisti hanno predisposto il “punto nave” del contenzioso recente per offrire una utile guida alle più rilevanti linee interpretative della giurisprudenza di legittimità.

Giuseppe Cassano
Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche della European School of Economics di Roma e Milano. Avvocato cassazionista, curatore e autore di numerosi volumi, trattati, voci enciclopediche, note e saggi. Conferenziere nazionale ed internazionale sui temi del Diritto di Famiglia, della Responsabilità civile, del Diritto dei Consumi e Diritto dell’Internet.
Stefano Chiodi
Analista tecnico e finanziario specializzato nel contenzioso bancario e finanziario, CTP e CTU per il Tribunale di Venezia e consulente per Camera Arbitrale. Specialista di corporate finance, è relatore in convegni accreditati per la formazione continua di avvocati e commercialisti. Curatore e autore di numerose pubblicazioni di diritto e contenzioso bancario e finanziario.

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Giuseppe Cassano e Stefano Chiodi, 2025, Maggioli Editore
47.00 € 44.65 €

La funzione sistemica del merito creditizio

Il merito creditizio è la misura della solvibilità di un soggetto, persona fisica o giuridica, rispetto a un’obbligazione finanziaria. Rappresenta un elemento cruciale per l’ordinato funzionamento del mercato del credito, in quanto incide sulla sostenibilità dei finanziamenti e sull’equilibrio del sistema bancario e finanziario nel suo complesso. In prospettiva civilistica, tale concetto si colloca all’intersezione tra diritto delle obbligazioni, diritto bancario, tutela del consumatore e disciplina prudenziale.

La disciplina normativa multilivello

La valutazione del merito creditizio è oggetto di una disciplina composita, articolata su fonti interne e sovranazionali. In particolare:

  • l’art. 124 del Testo Unico Bancario impone l’obbligo di verifica della capacità del consumatore di adempiere ai contratti di credito;

  • la Direttiva 2008/48/CE e il Codice del Consumo impongono oneri informativi precontrattuali e di trasparenza;

  • l’art. 2086 c.c. collega la corretta gestione d’impresa all’adeguata valutazione dei rischi finanziari, inclusi quelli derivanti dall’indebitamento;

  • il Regolamento UE 2016/1011 e le relative fonti attuative incidono sulle metodologie di valutazione e sugli strumenti di benchmark impiegati dagli operatori.

L’intermediario finanziario assume dunque una responsabilità attiva nella corretta concessione del credito, ancorata ai principi di diligenza professionale.

Criteri e strumenti per la valutazione del merito creditizio

La prassi bancaria prevede una pluralità di parametri per la valutazione della solvibilità, tra cui:

  • reddito e patrimonio disponibile;

  • andamento storico dei rapporti creditizi;

  • livello di indebitamento e rapporto tra esposizione e garanzie;

  • finalità del finanziamento;

  • presenza di garanzie personali o reali.

In ambito imprenditoriale, la documentazione richiesta si estende a bilanci, piani industriali e relazioni contabili. Tali dati confluiscono in modelli statistici e algoritmi di scoring, spesso automatizzati, che sintetizzano il profilo di rischio del richiedente.

Obblighi di trasparenza e responsabilità dell’intermediario

La normativa impone obblighi informativi stringenti a tutela del consumatore. L’intermediario è tenuto a fornire le informazioni precontrattuali (standardizzate nel documento SECCI) e ad astenersi dal concedere credito in assenza di una valutazione adeguata. La giurisprudenza, in alcuni casi, ha riconosciuto la responsabilità contrattuale o extracontrattuale degli operatori in caso di concessione negligente del credito, anche in assenza di una norma che ne preveda espressamente la nullità.

Particolare rilievo assume anche il diritto di accesso del consumatore ai dati utilizzati per lo scoring, tutelato dal Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR) e dal Codice del Consumo, in un’ottica di accountability e diritto all’informazione.

Giurisprudenza in materia di concessione imprudente del credito

La giurisprudenza ha progressivamente valorizzato il principio di concessione responsabile del credito, anche in ambito concorsuale. Nei casi di sovraindebitamento o fallimento, il giudice può valutare la condotta degli istituti di credito alla luce della correttezza ex ante del procedimento valutativo. Si discute altresì della responsabilità derivante da segnalazioni in Centrale Rischi o revoche di affidamenti basate su analisi inadeguate.

Evoluzione tecnologica e sfide interpretative

L’introduzione di sistemi di intelligenza artificiale nei processi decisionali relativi al credito – specie nel fintech – ha modificato le modalità di valutazione del merito creditizio. Algoritmi predittivi e modelli di machine learning promettono efficienza e rapidità, ma sollevano rilevanti criticità: trasparenza degli algoritmi, bias discriminatori, tutela dei diritti fondamentali.

L’AI Act, in corso di approvazione a livello europeo, mira a stabilire regole armonizzate per l’uso etico e responsabile dell’intelligenza artificiale, anche nei sistemi di scoring automatizzato.

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