Volo aereo in ritardo: quando è dovuto il risarcimento danni

Il caso riguarda un recente commento ad un’ordinanza della Corte di Cassazione circa  la compensazione pecuniaria prevista dal Regolamento (CE) n. 261/2004 per il ritardo del volo aereo e le relative ripercussioni.

Corte di Cassazione-III sez. Civ.- ord. n. 7010 del 15-03-2024

Il Caso di Italia Rimborso s.r.l. vs Neos s.p.a.

Italia Rimborso s.r.l., agendo come mandataria di due passeggeri, ha citato in giudizio Neos s.p.a. presso il Giudice di pace di Busto Arsizio, chiedendo una compensazione di 1200 euro per il ritardo del volo aereo.  Tuttavia, il Giudice di pace ha respinto la richiesta, sostenendo che i passeggeri non si erano presentati all’imbarco all’ora inizialmente indicata dal biglietto e avevano atteso la partenza presso il luogo di villeggiatura, avvisati del ritardo.

In appello, il Tribunale di Busto Arsizio ha ribaltato la decisione del Giudice di pace, condannando la società convenuta al pagamento della compensazione pecuniaria, riconoscendo il diritto dei passeggeri a essere indennizzati per il ritardo, a prescindere dal loro mancato arrivo all’imbarco all’ora originariamente prevista.

La società convenuta ha quindi presentato ricorso per cassazione avverso la decisione del Tribunale per una  presunta errata interpretazione del Regolamento (CE) n. 261/2004.

La Corte di Cassazione ha affrontato il ricorso rappresentato da Neos s.p.a., che contestava la decisione del Tribunale di Busto Arsizio di concedere la compensazione pecuniaria ai passeggeri del volo aereo, ritardato di oltre tre ore.

La questione centrale era se il diritto alla compensazione, previsto dal Regolamento (CE) n. 261/2004, fosse applicabile anche nel caso in cui i passeggeri non si fossero presentati all’imbarco all’orario originariamente stabilito, essendo stati informati del ritardo il giorno prima.

Interpretazione del regolamento (CE) n. 261/2004

Il Regolamento (CE) n. 261/2004 stabilisce che i passeggeri hanno diritto al ricevimento di una compensazione pecuniaria in caso di ritardo superiore alle tre ore, salvo l’esistenza di circostanze eccezionali.

La convenuta sosteneva che tale diritto fosse subordinato alla presentazione dei passeggeri all’accettazione all’orario stabilito,  argomentando che in mancanza di tale presenza, i passeggeri non potessero beneficiare delle misure di assistenza o della compensazione.

 Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, affermando che il diritto alla compensazione pecuniaria non è condizionato dalla presenza dei passeggeri all’imbarco ma dalla loro perdita di tempo rispetto alla programmazione originaria del volo. La Corte ha sottolineato che l’obiettivo della compensazione pecuniaria è di risarcire i passeggeri per il disagio subito, rappresentato dalla perdita di tempo, piuttosto che per il mero tempo di attesa in aeroporto.

La Corte ha inoltre ribadito che la notifica del ritardo ai passeggeri non esonera il vettore dall’obbligo di compensazione, a meno che il ritardo non sia dovuto a circostanze eccezionali che esulano dal controllo del vettore stesso.

La decisione ha confermato l’applicabilità del principio stabilito dalla sentenza “Sturgeon” della CGUE, che ha esteso il diritto alla compensazione pecuniaria anche ai casi di ritardo prolungato, equiparandolo a quello per cancellazione del volo aereo.

Cosa afferma la Sentenza Sturgeon?

Un punto chiave nella normativa europea è rappresentato dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea nel caso “Sturgeon” (C-402/07 e C-432/07), che ha equiparato il diritto alla compensazione dei passeggeri dei voli ritardati a quello dei passeggeri dei voli cancellati. La sentenza ha esteso la compensazione pecuniaria anche ai voli che subiscono un ritardo significativo, a condizione che non vi siano circostanze eccezionali esimenti.

 Diritti dei passeggeri in caso di ritardo del volo aereo

Il regolamento (CE) n. 261/2004 garantisce ai passeggeri una serie di diritti, tra cui:

  • la compensazione pecuniaria: i passeggeri hanno diritto a una compensazione economica in caso di ritardo superiore alle tre ore, cancellazione del volo o negato imbarco, a meno che non siano presenti circostanze eccezionali. La compensazione varia da 250 a 600 euro a seconda della distanza del volo.
  • assistenza: i passeggeri hanno diritto a pasti e bevande, comunicazioni (come telefonate o e-mail), alloggio in hotel e trasporto tra l’aeroporto e il luogo di alloggio in caso di ritardi prolungati.
  • rimborso o volo alternativo: in caso di cancellazione del volo o negato imbarco, i passeggeri possono scegliere tra il rimborso del biglietto o un volo alternativo verso la destinazione finale.
  •  Circostanze eccezionali: il regolamento esonera le compagnie aeree dall’obbligo di compensazione in caso di circostanze eccezionali, che includono condizioni meteorologiche avverse, rischi per la sicurezza, instabilità politica o scioperi. Tuttavia,  è a carico della compagnia aerea la dimostrazione che il ritardo o la cancellazione non erano evitabili anche con l’adozione di tutte le misure del caso di specie.

Conclusioni

I giudici ermellini hanno chiarito  che la protezione accordata ai  passeggeri, inclusa la compensazione pecuniaria, si basa sull’effettivo ritardo all’arrivo rispetto all’orario previsto, indipendentemente dalle notifiche tramite app o mail di ritardo ricevute in anticipo o dalla presenza all’imbarco all’orario originario. La Corte di Cassazione ha così ribadito un approccio rigoroso nella tutela dei passeggeri, assicurando che i diritti sanciti dal Regolamento (CE) n. 261/2004 siano applicati in modo uniforme e non limitati da interpretazioni restrittive.

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