La pubblicazione dell’avviso di rettifica sulla G.U. del 15 gennaio ha dato luogo ad importante intervento correttivo, destinato alle notifiche a mezzo Posta Elettronica Certificata (PEC) degli avvocati, ripristinando una possibilità fondamentale per la categoria professionale.
Impatto della Rettifica sul Quadro Normativo delle Notifiche Telematiche
Il quadro normativo delle notifiche telematiche ha subito una recente correzione con la pubblicazione dell’avviso di rettifica relativo al D.M. Giustizia n. 217/2023 del 29 dicembre 2023. Questo decreto, che apporta modifiche sostanziali al testo precedente del decreto del Ministro della giustizia in concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione del 21 febbraio 2011, n. 44, è stato oggetto di una rettifica che ha avuto impatto sull’art. 4 e, in particolare, sull’abrogazione dell’art. 18 del DM 44/2011.
L’art. 4 del Decreto Ministeriale n. 217/2023, nella sua formulazione originaria, prevedeva l’abrogazione totale dell’art. 18 del DM 44/2011, titolato “Notificazioni per via telematica eseguite dagli avvocati”. Questa norma dettava disposizioni tecniche per la notifica in proprio degli avvocati degli atti civili e stragiudiziali tramite Posta Elettronica Certificata (PEC), inclusa la specifica modalità di allegare in via informatica la procura alle liti in calce all’atto notificato.
Tuttavia, con l’avviso di rettifica pubblicato il 15 gennaio 2024 nella Gazzetta Ufficiale, è stata apportata una correzione all’art. 4, comma 1, del Decreto Ministeriale n. 217/2023. In base a questa rettifica, l’abrogazione dell’art. 18 del DM 44/2011 riguarderà solo i commi 1, 2 e 3 di quest’ultimo, anziché l’intero articolo come originariamente previsto.
Questa modifica ha un impatto significativo sulle disposizioni normative che regolano le notifiche telematiche degli avvocati. In particolare, il comma 5 dell’art. 18, che stabilisce la modalità di apposizione della procura alle liti, rimane in vigore nonostante l’abrogazione parziale. Secondo tale disposizione, la procura alle liti si considera apposta in calce all’atto notificato quando è rilasciata su documento informatico separato, allegato al messaggio di PEC.
In conclusione, la rettifica del Decreto Ministeriale n. 217/2023 modifica l’ambito di abrogazione dell’art. 18 del DM 44/2011, lasciando in vigore alcune disposizioni cruciali legate alle notifiche telematiche degli avvocati, in particolare per quanto riguarda la procura alle liti: in definitiva, è stata ripristinata la facoltà per gli avvocati di effettuare notifiche in proprio utilizzando la Posta Elettronica Certificata (PEC).
Il Decreto Ministeriale 21 febbraio 2011
Il Decreto Ministeriale 21 febbraio 2011, n. 44, ha rappresentato un fondamentale passo in avanti nell’adattamento del sistema giudiziario italiano dinanzi alle sfide e alle opportunità offerte dalle nuove realtà tecnologiche e comunicative. Questo regolamento, che disciplina l’uso di tali tecnologie nel processo civile e penale, è stato emanato in conformità con i principi stabiliti dal decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e successive modifiche, ai sensi dell’articolo 4, commi 1 e 2, del decreto-legge 29 dicembre 2009, n. 193, convertito nella legge 22 febbraio 2010 n. 24.
Il cuore del decreto risiede nelle regole tecniche per l’adozione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nei procedimenti legali. Ciò include disposizioni specifiche sull’uso della posta elettronica certificata (PEC), delle firme digitali, e di altre modalità di comunicazione elettronica. Tali innovazioni mirano a semplificare i procedimenti, accelerare i tempi e migliorare la trasparenza.
L’emanazione del Decreto 44/2011 ha richiesto e richiede un costante sforzo di aggiornamento e formazione da parte degli operatori del diritto. La sua implementazione ha portato a una rivoluzione nel modo in cui vengono gestiti i procedimenti legali, trasformando documenti cartacei in file digitali, conferendo maggiore celerità alle comunicazioni tra le parti.
Una delle finalità principali del decreto è migliorare l’accesso alla giustizia, semplificando le procedure e riducendo i costi associati ai procedimenti legali. La dematerializzazione degli atti e la possibilità di notifiche telematiche rappresentano passi fondamentali verso una maggiore efficienza nel sistema giudiziario.