REM: come e perché adeguare la tua PEC agli standard europei

Indicativamente entro giugno 2024, tutte le caselle di posta elettronica certificata (PEC) avrebbero dovuto in via obbligatoria trasformarsi in caselle REM (Registered Electronic Mail). Nonostante fosse previsto un avvio per lo scorso mese, la transizione è stata posticipata. Si attendono ulteriori novità sulla nuova scadenza, al fine di garantire un pieno allineamento agli standard europei.

Cos’è la REM?

La REM (Registered Electronic Mail) rappresenta una nuova generazione di sistemi di comunicazione certificata in Italia, progettata per allinearsi completamente al Regolamento eIDAS dell’Unione Europea. La PEC (Posta Elettronica Certificata) attualmente fornisce un livello di sicurezza simile a una raccomandata con ricevuta di ritorno, garantendo l’integrità del contenuto dei messaggi e dei loro allegati. Tuttavia, non rispetta tutti i requisiti dell’eIDAS poiché non può certificare con certezza l’identità del mittente e del destinatario. Pertanto, la PEC è considerata solo un servizio di recapito certificato  e non un servizio di recapito certificato qualificato.

Per conformarsi alle normative europee, l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) ha adottato nuove regole tecniche per i servizi elettronici di recapito certificato qualificato. Questo cambiamento richiederà ai provider di PEC di verificare l’identità degli utenti che attivano una casella PEC, in modo analogo a quanto avviene con l’attivazione dello SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).

L’implementazione di queste nuove norme permetterà la migrazione dalla PEC alla REM. La REM sarà capace di certificare sia l’identità del mittente che del destinatario, al fine di offrire un sistema di comunicazione elettronica sicuro con pieno valore legale riconosciuto in tutta l’UE.

 La Transizione da PEC a REM

La REM (Registered Electronic Mail), comunemente nota come PEC europea, rappresenta l’evoluzione nel campo delle comunicazioni certificate, estendendo la possibilità di inviare e ricevere messaggi di posta elettronica certificata non solo entro i confini italiani ma anche a livello unionale. Questa transizione è necessaria per l’allineamento alle direttive europee e garantire un riconoscimento legale uniforme su tutto il territorio dell’Unione.

 Obbligo di adeguamento e conseguenze

La mancata conversione della propria casella PEC in REM comporterà la perdita di funzionalità legale della casella stessa. Le caselle PEC che non verranno aggiornate saranno disattivate o declassate a semplici sistemi di posta elettronica ordinaria, prive quindi di valore legale. Questo rende obbligatorio il passaggio a REM per tutte le caselle attive, onde evitare l’inutilizzabilità delle stesse.

 Procedura di conversione: cosa fare

La procedura di transizione da PEC a REM sarà relativamente semplice, con l’interfaccia di accesso che rimarrà invariata. I messaggi PEC già inviati e ricevuti saranno mantenuti e potranno essere consultati anche dopo il passaggio. Gli utenti dovranno seguire due passaggi principali:

  1. Riconoscimento dell’identità: il titolare della casella PEC dovrà verificare la propria identità utilizzando strumenti come lo SPID, la firma digitale o la carta d’identità elettronica.

   2. Attivazione dell’autenticazione a due fattori: una volta verificata l’identità, sarà necessario attivare l’autenticazione a due fattori. Questo comporta l’inserimento di una password e l’autorizzazione dell’accesso tramite notifica  via app o inserimento di un codice OTP.

La transizione dalla PEC alla REM: una necessità per la conformità europea

La necessità di aggiornare radicalmente il sistema della Posta Elettronica Certificata (PEC), in uso dal 2005 e mai significativamente modificato, è emersa già nel 2018. In quell’anno, il Governo italiano, su indicazione dell’Agenzia per l’Italia Digitale e del Garante per la Protezione dei Dati Personali, ha emanato un DPCM per adottare le misure necessarie a rendere la PEC conforme agli standard stabiliti dal Regolamento eIDAS. Il Regolamento eIDAS (Reg. UE 910/2014) crea un quadro normativo comune per interazioni elettroniche sicure tra cittadini, aziende e pubbliche amministrazioni, migliorando la sicurezza e l’efficienza dei servizi digitali e delle transazioni di e-business e commercio elettronico nell’Unione Europea.

Di conseguenza, dal 2018 è iniziata la fase di transizione dalla PEC alla REM, sebbene l’adeguamento tecnico dei protocolli sia ancora in corso.

Per eseguire quanto stabilito dal DPCM, che attua il decreto-legge 135 del 14 dicembre 2018, l’AgID ha costituito e coordinato un Gruppo di Lavoro con la partecipazione di tutti i fornitori di PEC, dell’associazione di riferimento (AssoCertificatori) e di UNINFO. Questo gruppo ha avuto il compito di definire le regole tecniche necessarie per garantire il rispetto degli standard emanati dall’European Telecommunications Standards Institute (ETSI) e migliorare l’interoperabilità del sistema di comunicazione certificata.

Conclusioni

L’introduzione di queste regole tecniche e l’allineamento agli standard ETSI sono essenziali per permettere alla REM di operare efficacemente a livello europeo, fornendo un sistema di posta elettronica certificata che sia sicuro, legalmente riconosciuto e interoperabile in tutti i Paesi membri dell’UE. Questo cambiamento rappresenta un passo significativo verso una maggiore sicurezza e affidabilità nelle comunicazioni elettroniche nell’era digitale.

Vuoi ricevere aggiornamenti costanti?

Iscriviti alla Newsletter di Giuricivile.it

SCRIVI IL TUO COMMENTO

Scrivi il tuo commento!
Per favore, inserisci qui il tuo nome

tredici + 5 =

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.