Rassegna giurisprudenziale del 9 aprile

Questa rassegna giurisprudenziale si propone di esaminare le principali novità delle sentenze e ordinanze della settimana.

Assegno divorzile e TFR nel fondo pensione: spetta una quota all’ex coniuge?

La Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione, con l’ordinanza interlocutoria n. 8375/2025, del 30 marzo, ha disposto il rinvio alla pubblica udienza della seguente questione: il titolare dell’assegno divorzile conserva il diritto a ottenere la quota del TFR maturato dall’ex coniuge anche nel caso in cui quest’ultimo faccia confluire l’intero TFR in un Fondo di previdenza complementare?

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Risarcimento per minore infortunato a scuola: è ammessa l’azione diretta contro l’assicurazione?

La Terza Sezione civile della Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 6496/2025, depositata l’11 marzo, ha chiarito se, in ipotesi di infortunio del minore a scuola, i genitori possano agire direttamente nei confronti della compagnia assicuratrice per ottenere il risarcimento del danno.

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Mutuo a tasso variabile alla francese: la Cassazione estende i principi delle Sezioni Unite

A seguito dell’intervento esplicativo delle Sezioni Unite (Sent. n. 15130/2024) sui mutui a tasso fisso, la Corte di Cassazione, con l’ordinanza in commento (n. 8322/2025), affronta il caso di un mutuo alla francese a tasso variabile. Nello specifico, la pronuncia estende i principi già affermati dalle Sezioni Unite, ribadendone la validità anche in presenza di tassi indicizzati e fornisce indicazioni in tema di calcolo degli interessi e trasparenza contrattuale.

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Notifica all’erede del socio di società di fatto e intrasmissibilità delle sanzioni

Le obbligazioni tributarie che scaturiscono da accertamenti su società di persone, nella specie le società di fatto, presentano precipue complessità, allorquando interviene il decesso di uno dei soci. L’ ordinanza della Corte di Cassazione, Sezione Tributaria, n. 8684 del 2 aprile 2025 (trovi il testo dell’ordinanza qui), affronta il caso relativo alla validità della notifica degli atti impositivi effettuata direttamente all’erede del socio defunto e afferma ancora una volta un principio cardinale in tema di sanzioni tributarie: l’intrasmissibilità agli eredi. La presente pronuncia tratteggia in modo chiaro la corretta procedura di notifica in caso di decesso del contribuente e sulla distinta sorte di tributi, interessi e sanzioni nel passaggio successorio, evidenziando per queste ultima la natura personale e afflittiva.

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Compensazione voli e giurisdizione: le Sezioni Unite sulla validità delle clausole di proroga

Le Sezioni Unite, con la sentenza n. 8802/2025, depositata il 3 aprile (trovi il testo integrale della sentenza qui), hanno affrontato un tema di crescente rilevanza per la tutela dei diritti dei passeggeri aerei: la validità delle clausole di proroga della giurisdizione inserite nei contratti di trasporto aereo conclusi online e la corretta individuazione del giudice competente.

La decisione nasce da una controversia in materia di compensazione pecuniaria per ritardi aerei e si inserisce in un contesto normativo stratificato, in cui si intrecciano la disciplina del Regolamento CE n. 261/2004, il Regolamento Bruxelles UE n. 1215 del 2012 (c.d. “Bruxelles I bis”) e la Convenzione di Montreal del 1999. Il caso offre l’occasione per chiarire se e quando la clausola di deroga alla disciplina comunitaria sulla giurisdizione possa ritenersi valida.

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Decadenza dal beneficio della rateazione e perenzione del potere impositivo

La dinamica procedimentale che segue all’accertamento automatizzato dei debiti fiscali e alla successiva concessione, su istanza del contribuente, di piani di rateazione, involge dirimenti questioni attinenti alla corretta applicazione delle norme che ne cadenzano le fasi nonché gli esiti in ipotesi di inadempimento.

Tra esse, assume peculiare rilievo la disciplina della decadenza dal beneficio della dilazione e, segnatamente, l’individuazione del termine perentorio entro cui l’Amministrazione finanziaria è legittimata ad esercitare la pretesa tributaria per mezzo dell’emissione e la notificazione dell’atto esattoriale.

La Suprema Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 8263/2025 (trovi l testo integrale dell’ordinanza qui), interviene sul punto chiarendo un contrasto interpretativo riguardante l’esatta portata dell’art. 3-bis, comma 5, del D.Lgs. 18 dicembre 1997, n. 462, nella sua formulazione vigente ratione temporis, chiarendo la natura – se riferibile alla mera iscrizione a ruolo o alla notificazione della cartella di pagamento – del termine biennale ivi contemplato, quale condizione di procedibilità dell’azione di riscossione post-decadenza.

La pronuncia propone un interessante spunto per una riflessione sulla successione di leggi nel tempo in materia procedimentale tributaria e sul principio tempus regit actum.

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Indennizzo INPS e danno biologico: si può detrarre dal risarcimento?

La Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 6031/2025 (trovi il testo integrale dell’ordinanza qui), nell’ambito di una controversia in materia di sinistri stradali, ha chiarito se sia corretto detrarre dall’importo liquidato a titolo di risarcimento del danno biologico, l’indennizzo erogato dall’INPS a favore degli invalidi civili.

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Usucapione dei beni ereditari e accertamento dello status di figlio: effetti sugli atti interruttivi

La Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8517/2025 , depositata il primo aprile (trovi il testo integrale della sentenza qui), si è pronunciata su una questione delicata in materia di rapporti tra accertamento della filiazione e usucapione dei beni ereditari. La decisione affronta un tema centrale per il diritto successorio: la possibilità, per il figlio del de cuius nato fuori dal matrimonio, di interrompere l’usucapione sui beni ereditari prima del passaggio in giudicato della sentenza che accerta la filiazione.

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Impugnazione della delibera di assemblea dei rappresentanti del supercondominio

Il supercondominio, ente di gestione complessa, introdotto normativamente dall’art. 1117-bis c.c. e disciplinato per alcuni aspetti dall’art. 67 disp. att. c.c., solleva questioni interpretative di non poco conto, specie per quanto attiene all’impugnazione delle delibere. La sentenza della Corte di Cassazione n. 8254/2025 (trovi il testo integrale della sentenza qui) che qui ci occupa tratta il tema della legittimazione ad impugnare le delibere assunte dall’assemblea dei rappresentanti prevista dal comma 3 dell’art. 67 disp. att. c.c..

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Condotte violente e abbandono del tetto coniugale: onere della prova per l’addebito della separazione

La dichiarazione di addebito della separazione richiede la prova che la crisi coniugale irreversibile sia causalmente riconducibile alla condotta volontaria e consapevole di uno o di entrambi i coniugi, in violazione dei doveri matrimoniali, e che sussista un nesso eziologico tra tale condotta e l’intollerabilità della prosecuzione della convivenza.

La Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 8366/2025, del 30 marzo, è tornata a pronunciarsi in materia di onere della prova per l’addebito. La ricorrente aveva chiesto la separazione con addebito a carico dell’ex marito violento che aveva abbandonato il tetto coniugale.

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