Mediazione: le FAQ aggiornate al correttivo Cartabia

Il panorama della risoluzione alternativa delle controversie è in continua evoluzione e, con l’entrata in vigore del correttivo Cartabia, il Ministero della Giustizia ha apportato significative modifiche alle FAQ che disciplinano l’iscrizione e la gestione del registro degli organismi di mediazione. La versione, aggiornata al 30 gennaio 2025, integra disposizioni del d.lgs. 216/2014 e del recente d.m. 150/2023, ponendo l’accento sulla trasparenza, l’efficienza e la professionalità nel settore. Le nuove linee guida forniscono indicazioni dettagliate su quattro ambiti fondamentali: la definizione dei requisiti di serietà, l’ottimizzazione delle modalità operative, i criteri per l’inserimento negli elenchi dei mediatori e la revisione delle regole economiche relative alle indennità. Questo rinnovamento normativo si configura come uno strumento essenziale per garantire la qualità dei servizi offerti e per agevolare l’adeguamento degli organismi, sia pubblici che privati, alle esigenze di un mercato sempre più dinamico. Per uno strumento completo e operativo per il professionista del diritto, consigliamo il Formulario commentato del nuovo processo civile – Aggiornato ai correttivi Cartabia e mediazione, completo di chatbot per facilitare la ricerca.

Nuovi parametri per la credibilità degli organismi di mediazione

Le recenti modifiche normative hanno rafforzato i requisiti di serietà per gli organismi di mediazione privati, introducendo criteri più dettagliati e stringenti. Il principio dell’oggetto sociale esclusivo viene ora applicato con maggiore rigore. Gli enti privati devono concentrare la propria attività sulla mediazione, conciliazione e formazione in materia di risoluzione delle controversie.

Gli enti pubblici, invece, come ordini professionali, fondazioni e associazioni, non sono vincolati a questo obbligo. Possono offrire servizi di mediazione, purché dimostrino la compatibilità con le loro funzioni istituzionali.

Anche gli enti di formazione devono rispettare nuove regole. Possono operare in altri settori, ma se integrano la mediazione tra i loro servizi, devono garantire il rispetto dei requisiti di esclusività.

Questi interventi rafforzano la coerenza e l’affidabilità degli organismi di mediazione. L’obiettivo è garantire standard elevati e promuovere una specializzazione sempre più marcata nella risoluzione alternativa delle dispute.

Consiglio: per uno strumento completo e operativo per il professionista del diritto, consigliamo il Formulario commentato del nuovo processo civile – Aggiornato ai correttivi Cartabia e mediazione, completo di chatbot per facilitare la ricerca.

Formulario commentato del nuovo processo civile

Formulario commentato del nuovo processo civile

Il volume, aggiornato alla giurisprudenza più recente e agli ultimi interventi normativi, il cd. correttivo Cartabia e il correttivo mediazione, raccoglie oltre 200 formule, ciascuna corredata da norma di legge, commento, indicazione dei termini di legge o scadenze, delle preclusioni e delle massime giurisprudenziali. Il formulario si configura come uno strumento completo e operativo di grande utilità per il professionista che deve impostare un’efficace strategia difensiva nell’ambito del processo civile.
L’opera fornisce per ogni argomento procedurale lo schema della formula, disponibile anche online in formato editabile e stampabile.

Lucilla Nigro
Autrice di formulari giuridici, unitamente al padre avv. Benito Nigro, dall’anno 1990. Avvocato cassazionista, Mediatore civile e Giudice ausiliario presso la Corte di Appello di Napoli, sino al dicembre 2022.

 

Leggi descrizione
Lucilla Nigro, 2025, Maggioli Editore
94.00 € 89.30 €

Innovazioni per un’operatività efficiente

Le nuove FAQ si soffermano inoltre sull’ottimizzazione delle procedure operative, con un’attenzione particolare alla gestione degli spazi e all’adozione delle tecnologie digitali. Le disposizioni aggiornate permettono agli organismi di mediazione di stipulare accordi per l’utilizzo condiviso delle sedi, purché si trovino all’interno dello stesso circondario territoriale.

Questa flessibilità organizzativa si rivela particolarmente vantaggiosa per gli enti forensi, che possono beneficiare dei locali messi a disposizione dai tribunali senza rinunciare alla possibilità di aprire ulteriori sedi indipendenti, purché rispettino le norme vigenti.

Il sistema telematico obbligatorio, inoltre, con la gestione integrata della firma digitale, rappresenta un ulteriore passo verso una maggiore efficienza, consentendo anche alle parti prive di strumenti elettronici di accedere agevolmente alle procedure. Queste innovazioni sono concepite per rendere il processo mediativo più fluido, sicuro e in linea con le moderne esigenze tecnologiche.

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Riforma per l’accesso agli elenchi dei mediatori

Le nuove regole hanno modificato le modalità di iscrizione e aggiornamento dei mediatori negli elenchi ufficiali. Ora è richiesto un percorso formativo più strutturato, che comprende un corso iniziale di 80 ore, moduli specifici per il tirocinio e aggiornamenti obbligatori ogni due anni. Questo sistema garantisce un costante aggiornamento professionale, fondamentale in un settore in continua evoluzione.

Chi aspira a diventare formatore deve soddisfare requisiti più stringenti. Deve aver pubblicato almeno tre contributi scientifici negli ultimi cinque anni e completare un corso di aggiornamento mirato.

Queste misure elevano gli standard qualitativi della mediazione. Ogni professionista iscritto nei registri deve dimostrare competenze aggiornate e riconosciute, in linea con le nuove direttive ministeriali.

Revisione delle modalità di calcolo delle indennità

Infine, le FAQ aggiornate introducono una riforma sostanziale in tema di indennità di mediazione, definendo con chiarezza le modalità di pagamento e gli importi applicabili. Secondo le nuove disposizioni, la parte istante è tenuta a versare, contestualmente al deposito della domanda, sia le spese d’avvio che quelle relative al primo incontro, indipendentemente dall’esito o dalla partecipazione della parte chiamata. Quest’ultima, infatti, dovrà corrispondere le spese solo in caso di effettiva adesione alla procedura.

Il sistema tariffario prevede un importo fisso di € 110,00 per le spese iniziali nelle controversie a valore indeterminato, mentre le maggiorazioni del 10% e del 25% si applicano a seconda del successo conciliante raggiunto in sede di primo o successivi incontri.

Queste regole, stabilite dal d.m. 150/2023, assicurano una gestione trasparente e non derogabile delle tariffe, offrendo al contempo una tutela economica sia per gli organismi che per le parti coinvolte.

 

 

 

 

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