
Nel precedente articolo (lo trovi qui) ci siamo soffermati sull’importanza della certificazione LEED. Abbiamo analizzato l’impatto che, a partire dal 2010, la suddetta ha avuto in Italia, considerando l’iter standard da seguire per arrivare ad ottenere la certificazione, la gestione della documentazione degli edifici ed i sistemi di classificazione LEED.
Dopodiché abbiamo riportato alcuni numeri forniti dai recenti risultati basati sul mondo della sostenibilità negli edifici, dove il nostro Paese occupa (sorprendentemente) le prime posizioni.
Nell’approfondimento di oggi, invece, ci concentreremo sulla certificazione BREEAM (Building Research Establishment Environmental Assessment Method).
Si tratta di un sistema di valutazione della sostenibilità degli edifici, sviluppato nel Regno Unito nel 1990, che è diventato uno dei sistemi di certificazione di sostenibilità più utilizzati al mondo.
La suddetta si occupa di valutare diverse categorie come l’efficienza energetica, il consumo di acqua, la qualità dei materiali, la qualità dell’aria, il sistema di gestione, la salute e la qualità della vita e l’uso ecologico del terreno[1].
È quindi uno dei primi sistemi che si è sviluppato a sostegno di una progettazione edilizia rispettosa dell’ambiente e, il suo punto di forza, è senza dubbio la flessibilità con cui si adatta alla legislazione dei Paesi in cui viene adottata.
Che cos’è la certificazione BREEM
La BREEAM, come sottolineato nella premessa, è l’acronimo che unisce le sigle BRE (Building Research Establishment)[2] ed EAM (Environmental Assessment Method).
Questo metodo di valutazione ambientale è tra le certificazioni edilizie più utilizzate al mondo per numero di progetti accreditati ed è, di conseguenza, anche il più riconosciuto e adottabile su base volontaria che assicura standard di progetto e di costruzione ecosostenibili, applicabile ad edifici, infrastrutture e progetti di scala urbana.
Il sistema BREEAM costituisce uno standard di riferimento a livello europeo per le migliori pratiche nella progettazione, costruzione e gestione di edifici sostenibili e, inoltre, incoraggia i progettisti, i clienti e tutti i soggetti coinvolti nell’ambito delle costruzioni a focalizzare l’attenzione su una nuova concezione dell’edilizia basata sul basso impatto ambientale, minimizzando i fabbisogni energetici[3].
Il sistema, basato su un sistema a rating semplice e chiaro, impostato rispetto a una vasta gamma di categorie e criteri energetici e ambientali, è articolato in diversi protocolli a seconda della destinazione d’uso dell’intervento[4].
Va ricordato, inoltre, che il protocollo di certificazione BREEAM si avvale di diversi schemi e manuali tecnici che si applicano agli edifici a seconda della loro destinazione d’uso e/o a seconda del tipo di intervento edilizio applicato all’edificio.
In Italia, si applicano i protocolli e i manuali tecnici definiti “International” in quanto l’Italia non è dotata di protocolli country specific: NC International, In Use, IRFO, Communities[5].
Viene implementato in più di 89 paesi e sono più di due milioni le certificazioni rilasciate.
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Come ottenere la certificazione BREEM e quando ne va fatta richiesta
Il processo di certificazione BREEAM prevede la valutazione degli edifici attraverso una serie di criteri predefiniti: I progettisti e i proprietari degli edifici devono fornire documentazione e dati per dimostrare il rispetto dei requisiti, prova ne sia che un valutatore BREEAM indipendente esamina le informazioni fornite e assegna un punteggio in base al raggiungimento dei criteri specificati[6].
Il processo di certificazione BREEAM deve cominciare ben prima che inizi il lavoro in cantiere e, il primo passaggio, prevede la scelta del giusto protocollo da usare, in base al tipo di edificio e all’utilizzo a cui è destinato.
Per il rilascio della certificazione, un professionista accreditato (BREEAM AP, Accredited Professional) e ufficialmente autorizzato da BRE, esegue un’attenta analisi del progetto per verificare che i requisiti di sostenibilità ambientale siano rispettati.
Quindi, prima di iniziare la costruzione o la ristrutturazione dell’edificio, viene effettuata una valutazione iniziale per identificare gli obiettivi di sostenibilità e gli aspetti da migliorare e questa valutazione può essere condotta da un consulente BREEAM o dal team del progetto[7].
Se l’edificio soddisfa i requisiti dello schema selezionato, viene rilasciato un certificato BREEAM e, al termine della valutazione, l’incaricato BREEAM invierà la documentazione alla sede BREEAM per l’approvazione del certificato[8].
A costruzione avvenuta, si conclude effettivamente il processo di valutazione con il rilascio della certificazione finale, che attesta l’approccio integrato degli aspetti ambientali, sociali ed economici nell’intero ciclo di vita dell’edificio[9].
Il certificato BREEAM deve essere rinnovato periodicamente per assicurarsi che l’edificio continui a soddisfare i requisiti di sostenibilità. La frequenza della rivalutazione dipende dallo schema BREEAM selezionato.
Quali sono i vantaggi a proposito dell’utilizzo della certificazione BREEM
L’approccio olistico e gli standard di sostenibilità BREEAM perseguono il raggiungimento degli obiettivi ESG, neutralità carbonica e del benessere degli utenti in campo edilizio.
Ricorrere al BREEAM significa migliorare la valutazione degli asset immobiliari in campo finanziario: quindi gli edifici certificati aumentano il proprio valore sul mercato e rappresentano un investimento molto più sicuro di progetti senza certificazione[10].
L’obiettivo principale della certificazione BREEAM è valutare e promuovere la sostenibilità ambientale degli edifici, considerando fattori come l’efficienza energetica, l’utilizzo di risorse, la gestione dell’acqua, la qualità interna dell’ambiente e l’impatto sull’ambiente circostante[11].
Ottenere la certificazione BREEAM offre numerosi benefici, tra cui: miglioramento dell’efficienza energetica, riduzione dei costi operativi, migliore qualità interna dell’ambiente, minore impatto ambientale, maggiore valore di mercato e riconoscimento dell’impegno verso la sostenibilità[12].
Ma cosa significa certificare un edificio con BREEAM?
- garantirne un basso impatto ambientale;
- l’impiego di procedimenti e materiali ecosostenibili;
- un’attenzione particolare alle innovazioni edilizie e progettuali in direzione green;
- una qualità edilizia superiore rispetto agli standard legislativi;
- l’abbattimento dei costi di manutenzione e gestione, e alti standard di comfort interni.
Le categorie di riferimento su cui si basa il sistema di valutazione BREEM
La BREEAM si compone di differenti protocolli, da scegliere in base al tipo di intervento da eseguire e della destinazione d’uso dell’edificio. Il programma viene costantemente aggiornato e adattato per essere utilizzato anche all’estero, tant’è che lo standard BREEAM viene applicato a livello internazionale, grazie al supporto di operatori specifici che hanno sviluppato delle versioni locali[13].
I progetti classificati BREEAM sono ambienti sostenibili, in cui viene garantito il benessere delle persone e la conservazione delle risorse naturali (aspetti che li rendono interessanti anche dal punto di vista immobiliare).
Come accennato precedentemente, il metodo BREEAM ha un approccio globale e basa il suo sistema di rating su dieci categorie: gestione, salute e benessere, energia, trasporti, acqua, materiali, rifiuti, uso del suolo, inquinamento, innovazione[14]:
- gestione dell’energia (monitoraggio dei consumi energetici, riduzione delle emissioni di CO2, ecc.);
- sostenibilità del territorio e dell’ecosistema (valutazione dell’impatto ambientale del sito, protezione dell’ecosistema locale, ecc.);
- uso sostenibile dell’acqua (riduzione del consumo di acqua, adozione di attrezzature efficienti dal punto di vista idrico, ecc.);
- salute e benessere degli utenti (qualità dell’aria interna, comfort termico, ecc.);
- prevenzione dell’inquinamento (monitoraggio e limitazione dell’inquinamento luminoso notturno e acustico, ecc.);
- sostenibilità dei trasporti (accessibilità dei trasporti pubblici, mobilità ciclabile, ecc.);
- scelta consapevole dei materiali (valutazione dell’impatto ambientale del ciclo di vita dei materiali, scelta di materiali duraturi e resilienti, ecc.);
- gestione sostenibile dei rifiuti (raccolta e smaltimento dei rifiuti di costruzione, riduzione della produzione di rifiuti, ecc.);
- pratiche di costruzione responsabili (adozione di tecniche di costruzione sostenibili, gestione responsabile del cantiere, ecc.);
- innovazione (supportare l’innovazione all’interno dell’industria delle costruzioni)[15].
I cinque sistemi di rating
A seconda del tipo di progetto che si sta affrontando, la flessibilità del metodo BREEAM prevede cinque tipi di sistemi di rating:
- new construction (NC), utilizzato per nuove edificazioni e ampliamenti;
- refurbishment (RF), per ristrutturazioni;
- in use (IU), per gestione e certificazione di edifici esistenti;
- communities (CM), per ristrutturazioni e nuove costruzioni a scala urbana;
- infrastructure (IF), per infrastrutture.
Dal momento che BREEAM è uno standard britannico, le categorie di intervento come descritte valgono principalmente nel Regno Unito, mentre esistono degli schemi di valutazione nazionalizzati per alcuni paesi (come Olanda, Spagna, Norvegia, Svezia e Germania) per adattare il sistema di rating a diverse aree climatiche.
La BREEAM International dispone di un numero minore di opzioni e di programmi meno ricchi rispetto a quelli applicati nel Regno Unito, dove i protocolli sono più numerosi[16].
Ma ci sono anche protocolli destinati agli urbanisti e che si concentrano sulla pianificazione di interi quartieri verdi e sostenibili[17].
Per tutti gli altri paesi invece vengono usati schemi internazionali come Commercial Europe, se edifici per uffici oppure In-Use, quando l’edificio è già in uso o ancora International Bespoke, negli altri casi[18]. La BREEAM In-Use International può essere utilizzata per valutare tutti i tipi di edifici non residenziali rispetto a dieci categorie ambientali: energia, acqua, trasporti, gestione, rifiuti, inquinamento, salute e benessere, uso del territorio, ecologia e materiali.
Livelli di certificazione BREEM
Per ciascuna delle dieci categorie elencate sopra e su cui si basa il sistema di rating BREEAM, in seguito all’audit, viene assegnato un punteggio pesato di crediti.
Le categorie che incidono di più sono quelle che riguardano l’energia, il management, la salute e il benessere, e i materiali.
Sommando tutti i crediti “pesati” si ottiene il risultato della performance ambientale globale dell’edificio o progetto in questione[19].
L’esito del rating può ricadere in sei livelli diversi, a seconda del punteggio:
- Unclassified: sotto i 30 punti (non ha raggiunto la soglia minima dei requisiti di sostenibilità BREEAM);
- Pass: tra i 30 e i 45 punti (rappresenta il livello base di ottenimento del titolo BREEAM e circa il 75% degli edifici commerciali certificati. Il progetto dimostra un primo sforzo e utilizzo di tecnologie e soluzioni per migliorare la propria sostenibilità);
- Good: tra i 45 e i 55 punti (la sostenibilità non ha la priorità in tutti gli aspetti, ma molti degli obiettivi BREEAM, come risparmio di risorse ed efficienza vengono raggiunti);
- Very good: tra i 55 e i 70 punti (classe dai risultati elevati e che prioritizza la sostenibilità, ma che manca di implementare alcune delle tecnologie più avanzate, accontentandosi comunque di un buon livello);
- Excellent: tra i 70 e gli 85 punti (si tratta del livello con i migliori risultati ma senza quel tocco in più di novità);
- Outstanding: oltre gli 85 punti (è il livello più alto, denominato anche il livello “innovatore”, in quanto si richiede ai progettisti di creare soluzioni innovative per raggiungere livelli di sostenibilità elevati)[20].
I requisiti hanno un peso differente nella valutazione, che dipende da quanto quella categoria sia considerata importante per la sostenibilità dell’immobile.
Infatti, la percentuale di crediti ottenuti in ogni sezione è ponderata in base alla sua importanza e, inoltre, è possibile ricevere dei crediti aggiuntivi per le scelte costruttive più innovative. Dalla somma dei punteggi di tutte le categorie si ottiene il totale, che viene tradotto nel rating finale[21]:
- Accettabile, con punteggio > 10%
- Pass > 25%
- Buono > 40%
- Molto buono > 55%
- Eccellente > 70%
- Eccezionale > 85% contrassegnato da sei stelle.
- Se un edificio ottiene un punteggio troppo basso, inferiore al 10%, non è classificabile.
Un confronto con la certificazione LEED
Le certificazioni LEED e BREEAM rappresentano due standard internazionali per la valutazione della sostenibilità degli edifici ed entrambi i sistemi hanno l’obiettivo di migliorare le prestazioni ambientali degli edifici attraverso un approccio integrato che include l’efficienza energetica, l’uso di risorse, la qualità ambientale interna, l’impatto sul territorio e l’innovazione[22].
I protocolli LEED e BREEAM hanno molti punti in comune, come l’adozione su base volontaria e un approccio olistico al progetto, con l’obiettivo di raggiungere standard di sostenibilità molto alti.
Tuttavia, esistono delle differenze sostanziali tra questi due sistemi:
- Origine e diffusione: LEED è stato creato negli Stati Uniti dall’U.S. Green Building Council, mentre BREEAM è nato nel Regno Unito dall’Building Research Establishment[23];
- Focus: LEED tende a concentrare maggiormente l’attenzione sull’efficienza energetica e sull’impatto ambientale globale, mentre BREEAM dà un peso considerevole agli aspetti legati alla qualità ambientale interna e al benessere degli occupanti;
- Metodologia di valutazione: Entrambi i sistemi utilizzano un sistema di punteggio, ma i criteri e il processo di valutazione variano, influenzando l’approccio alla progettazione e alla gestione degli edifici[24];
- Il ricorso al professionista accreditato: è obbligatorio nel caso di BREEAM (Breeam Ap), mentre rappresenta un valore aggiunto nel caso LEED;
- Destinazione d’uso: BREEAM ha una specificità elevata in relazione alla destinazione d’uso e al paese in cui si trova l’edificio o il progetto mentre LEED tiene in forte considerazione l’ubicazione del progetto e quindi caratteristiche ambientali che esulano dalle scelte tecnologiche degli architetti o dei committenti[25].
La scelta tra BREEAM e LEED dipenderà spesso dalla località del progetto, dalle priorità del costruttore e dalle specifiche esigenze del progetto. Entrambi gli standard hanno dimostrato di spingere l’industria dell’edilizia verso pratiche più sostenibili, efficienti e rispettose dell’ambiente[26].
L’importanza di BREEM nel mondo di oggi
Con il passare degli anni, il mondo si sta muovendo verso un futuro sempre più verde e le certificazioni come BREEAM diventeranno ancora più cruciali nel plasmare l’ambiente costruito[27].
Con la crescente enfasi sull’edilizia sostenibile e sulla conservazione dell’ambiente, certificazioni come quella BREEAM svolgono un ruolo fondamentale.
Questo perché non solo assicurano che gli edifici rispettino i più alti standard ambientali, ma promuovono anche un approccio olistico alla sostenibilità, che comprende le dimensioni sociale, economica e ambientale[28].
La certificazione BREEAM è più di un semplice distintivo d’onore per gli edifici, bensì si tratta di una vera e propria testimonianza dell’impegno di un edificio verso la sostenibilità, la responsabilità ambientale e il benessere dei suoi occupanti.
Il BREEAM ambisce a un ambiente costruito che risponda con urgenza all’emergenza climatica. Lo scopo è quello di arrivare ad un mondo in cui l’ambiente costruito giocherà un ruolo cruciale nel raggiungere l’obiettivo globale di net zero entro il 2050[29].
L’obiettivo di limitare al di sotto di 1,5°C il riscaldamento globale e di raggiungere emissioni nette di carbonio pari a zero è stato previsto dall’Accordo di Parigi[30], un trattato giuridicamente vincolante firmato da 196 Paesi.
Per far sì che il riscaldamento globale non superi 1,5°C, soglia oltre la quale il cambiamento climatico minaccia di rendere invivibili alcune parti del pianeta, le emissioni devono essere ridotte del 45% entro il 2030 e raggiungere lo zero netto entro il 2050. Attualmente a livello globale non si è sulla buona strada per raggiungere questi obiettivi.
La sua mission comprende:
- Decarbonizzazione: Minimizzando le emissioni di carbonio, fornendo metodi di valutazione e incoraggiando l’uso di energie rinnovabili;
- Performance per l’intera durata: Fornendo strumenti e quadri per la gestione di asset attraverso l’intero ciclo di vita edilizio;
- Salute e impatti Sociali: Assicurando che temi critici come la ventilazione, il comfort termico e la qualità dell’aria siano affrontati sia in fase di costruzione che di funzionamento;
- Circolarità e resilienza: Riducendo il consumo di acqua ed energia, fornendo metodi per la riduzione dei rifiuti e assicurando che i materiali siano approvvigionati in modo responsabile;
- Biodiversità: Sviluppando strategie che ripristinino e proteggano la biodiversità e allineandosi a iniziative globali per la protezione della natura;
- Trasparenza e assicurazione: Facilitando le comunicazioni ESG e mappando gli schemi BREEAM con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU.
L’impegno di BREEM nella tassonomia
BREEAM si impegna attivamente con l’EU Taxonomy, un sistema di classificazione stabilito per chiarire quali investimenti sono sostenibili dal punto di vista ambientale.
BREEAM sta lavorando per garantire che i suoi schemi siano allineati con l’EU Taxonomy, facilitando il percorso del cliente verso una segnalazione completa e informata. Con una quota di mercato dell’80% in Europa, BREEAM, attraverso una rete forte di Operatori Nazionali di Schema, assicura che i suoi prodotti rimangano rilevanti e competitivi nel mercato europeo.
Inoltre, collabora attivamente con organizzazioni chiave come il World Green Building Council (WGBC), il Green Finance Institute e la Commissione Europea per modellare le future release dei criteri di screening tecnico[31].
In sintesi, BREEAM rappresenta una forza guida nella rivoluzione dell’ambiente costruito, fornendo gli strumenti, le conoscenze e l’expertise per realizzare un futuro sostenibile e resiliente[32]. Il processo di certificazione viene supportato da figure accreditate e obbligatorie ai fini della certificazione (il BREEAM Assessor e il BIU Auditor) specializzate negli specifici processi di rating.
Tali figure hanno il compito di guidare la committenza nella scelta del rating, verificarne i requisiti e mantenere i contatti con il team di progetto per la raccolta delle evidenze necessarie da presentare insieme alla relazione di valutazione.
Accanto a questi specialisti opera anche il BREEAM Accredited Professional, un professionista che affianca la committenza, il team di progetto e l’appaltatore con il compito di individuare le strategie economicamente più vantaggiose e adeguate alla tipologia di committenza e stakeholder coinvolti. Il fine è quello di supportare il cliente nel raggiungimento del livello di certificazione auspicato, influenzando e veicolando le scelte progettuali a favore della sostenibilità[33].
Note
[1] https://interingenieria.com/it/cose-la-certificazione-breeam/
[2] Il gruppo BRE è un’organizzazione privata britannica con più di 100 anni di esperienza che è impegnata nella ricerca della sostenibilità e degli impatti ambientali del settore edilizio.
[3] https://blog.mannigroup.com/it/isopan/dieci-categorie-per-la-sostenibilita-secondo-il-protocollo-breeam.
[4] https://icmq.it/edifici-infrastrutture/breeam.php
[5] https://greenwichsrl.it/certificazione/certificazione-breeam/
[6] https://interingenieria.com/it/cose-la-certificazione-breeam/
[7] Ibidem
[8] https://gsegroup.it/breeam-garanzia-di-eccellenza-per-ledilizia-green/
[9] Il certificato può essere di diversi livelli di approvazione a seconda del punteggio totale ottenuto dall’edificio.
[10] https://www.gradhermetic.com/it/actualidad/principales-certificaciones-medioambientales-de-edificacion-sostenible
[11] https://www.nexta.bureauveritas.it/needs/assistenza-tecnica-breeamr
[12] https://www.greeninglab.it/certificazioni-green-building/certificazione-breeam-sostenibilita-edifici/
[13] Vd. nota n. 18
[14] https://esgnews.it/abitare-sostenibile/certificazione-breeam-cose-vantaggi-e-criteri-di-valutazione.
[15] https://www.arredamentoedintorni.com/che-cose-e-come-funziona-la-certificazione-breeam/
[16] https://www.mygreenbuildings.org/2013/03/11/certificazione-ambientale-edifici-protocolli-leed-e-breeam.html
[17] https://www.teamsystem.com/magazine/construction/cosa-sono-e-come-si-ottengono-le-certificazioni-leed-e-breeam/
[18] https://blog.mannigroup.com/it/isopan/dieci-categorie-per-la-sostenibilita-secondo-il-protocollo-breeam/
[19] https://www.macrodesignstudio.it/certificazioni-old/breeam/breeam-in-use/
[20] https://www.4genergia.it/certificazioni-edilizie-green-leed-breeam/
[21] Ibidem
[22] https://www.renovit.it/it/servizi/consulenza-sostenibilita/certificazioni-leed-e-breeam.html
[23] Sebbene entrambi siano riconosciuti a livello internazionale, LEED è più diffuso nelle Americhe e BREEAM in Europa e Medio Oriente.
[24] https://www.masterin.it/start/1818-leed-breeam-e-altre-certificazioni-quale-percorso-scegliere-per-il-verde-costruito/
[25] https://web.archive.org/web/20150923194348/http://www.breeam.org/about.jsp?id=66
[26] https://gpp.mase.gov.it/sites/default/files/2024-08/allegato-tecnico-CAM-edilizia-07-06-2022-rev-correttivo.pdf
[27] https://aknogroup.com/2023/10/13/certificazione-breeam-una-guida-completa-alla-valutazione-degli-edifici-sostenibili/
[28] https://aknogroup.com/2023/10/13/certificazione-breeam-una-guida-completa-alla-valutazione-degli-edifici-sostenibili/
[29] Enel X, Che cos’è Net Zero e come raggiungere l’obiettivo zero emissioni?
[30] https://www.consilium.europa.eu/it/policies/paris-agreement-climate/
[31] Green Building Council Italia, WorldGBC: Azioni chiave per il programma Advancing Net Zero; https://finanza.repubblica.it/News/2023/12/14/iwbi_e_gbc_italia_avviano_partnership_per_promuovere_benessere_negli_edifici_del_nostro_paese-59.
[32] https://www.ingenio-web.it/articoli/breeam-che-cosa-e-a-cosa-serve-chi-lo-ha-creato-per-certificare-la-sostenibilita-delle-costruzioni/
[33] https://www.habitech.it/wp-content/uploads/2023/02/Approfondimento_breeam.pdf