Equo compenso Avvocato: cambia il codice deontologico

L’articolo 25-bis della Legge 49 del 2023 è stato modificato con la Gazzetta Ufficiale n. 102 del 3 maggio 2024. Questa modifica richiede agli avvocati di informare per iscritto i clienti sui criteri di equo compenso, assicurando accordi giusti e proporzionati. Le nuove disposizioni prevedono la censura per compensi non equi e l’avvertimento per la mancata comunicazione dei criteri. Questa revisione garantisce che le pratiche professionali rispettino i principi di giustizia e trasparenza, rafforzando la tutela dei professionisti contro condizioni di lavoro inique.

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Quadro normativo dell’equo compenso

È ormai passato un anno dall’entrata in vigore della Legge dell’Equo Compenso n. 49 del 2023, approvata il 20 maggio 2023, questa normativa mira a garantire un compenso adeguato per i professionisti, in particolare coloro che operano come liberi professionisti o che si trovano ad affrontare contratti con clienti che detengono un notevole potere contrattuale.

La legge stabilisce chiaramente che il compenso dovrebbe essere proporzionato alla quantità e qualità del lavoro svolto, seguendo i parametri previsti dalle normative di riferimento per ciascuna professione.

Inoltre, vieta categoricamente clausole vessatorie che costringono i professionisti a prestazioni aggiuntive gratuite, anticipazioni di spese o rinunce al rimborso delle spese connesse all’attività professionale.

Una delle caratteristiche più significative della legge è la possibilità per i professionisti di impugnare contratti contenenti compensi non equi presso il tribunale. In caso di conferma di un compenso iniquo, il cliente può essere obbligato a pagare un indennizzo fino al doppio della differenza tra quanto già pagato e il compenso dovuto.

Ambito applicativo

L’ambito di applicazione della Legge dell’Equo Compenso include professionisti ordinistici, non ordinistici e tirocinanti) con particolare attenzione su coloro che offrono servizi professionali in regime di libera professione o come imprenditori individuali.

Per garantire il rispetto di questa normativa, sono state previste specifiche tutele contro le clausole vessatorie. Inoltre, l’istituzione dell’Osservatorio nazionale sull’equo compenso, presieduto dal Ministro della Giustizia o da un suo delegato, assume un ruolo fondamentale nel monitorare il rispetto delle norme che regolano il compenso professionale.

L’Osservatorio è impegnato attivamente nel monitoraggio delle clausole contrattuali per evitare squilibri tra imprese e professionisti, fornendo pareri sugli atti normativi e garantendo che le convenzioni di compenso siano conformi ai principi di equità. Inoltre, quest’ultimo funge da organo consultivo per individuare criteri di compenso adeguati e presenta un rapporto annuale sulle sue attività alle Camere.

Nuova delibera del CNF

Il Consiglio nazionale forense ha recentemente adottato una delibera significativa, la n. 275, che modifica l’articolo 25-bis del Codice deontologico forense in materia di equo compenso. Questa modifica sottolinea l’importanza per gli avvocati di concordare compensi giusti, equi e proporzionati alla prestazione professionale richiesta, conformemente ai parametri forensi vigenti. Inoltre, introduce nuove disposizioni riguardanti la predisposizione degli accordi con i clienti, stabilendo che gli avvocati devono avvisare per iscritto il cliente dell’obbligo di rispettare i criteri stabiliti dalle disposizioni vigenti in materia di equo compenso. La violazione di queste disposizioni comporta l’applicazione di sanzioni disciplinari, come la censura per la violazione del divieto di concordare compensi non equi e l’avvertimento per la mancata comunicazione al cliente dei criteri di equo compenso.

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Dopo una breve ricostruzione dell’istituto dell’equo compenso e della sua evoluzione normativa, l’e-Book commenta articolo per articolo la recente Legge 21 aprile 2023, n. 49 “Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali”: le novità introdotte, con la finalità di tutelare il Professionista nel rapporto con il Committente, con uno sguardo rivolto in particolare al mondo forense, ma anche le criticità e le perplessità con cui è stata accolta dai professionisti stessi.

Alessio Antonelli

Avvocato cassazionista, è Senior Associate dello Studio Legale Lipani Catricalà & Partners, con sedi a Roma e Milano. Si occupa di Diritto civile, commerciale, societario, tributario, amministrativo e del lavoro. Membro del Centro Studi istituito all’interno dello Studio, è altresì Relatore nell’ambito del ciclo di eventi formativi organizzati annualmente dallo Studio Legale Lipani Catricalà & Partners, accreditati presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma.
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