Curatore speciale del minore: il nuovo Protocollo siglato a Catania

A Catania è stato adottato un nuovo protocollo che stabilisce criteri e modalità di nomina del curatore speciale del minore, delineandone con precisione poteri, obblighi e ambito di intervento. Il documento, frutto della collaborazione tra la Corte d’Appello, il Tribunale ordinario, il Tribunale per i minorenni e l’Ordine degli Avvocati, punta a rafforzare la tutela dei minori nei procedimenti giudiziari. Con l’istituzione di un registro dedicato presso l’Ordine degli Avvocati e l’impegno alla formazione continua dei curatori, il protocollo introduce un quadro normativo più strutturato per garantire il rispetto dei diritti dei minori e una rappresentanza adeguata nei procedimenti civili e penali.

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I nuovi procedimenti di famiglia

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L’opera, dal taglio agile ed operativo, si propone di offrire al professionista una guida ragionata per gestire le fasi cruciali del contenzioso familiare, così come novellato dalla cd. “Riforma Cartabia”, concentrandosi su quattro temi nodali: atti introduttivi, prima udienza, fase istruttoria, cumulo delle domande di separazione e divorzio. L’obiettivo è quello di fornire agli operatori del diritto una “bussola giuridica e processuale” per orientarsi tra le novità legislative e i risvolti applicativi, senza trascurare gli orientamenti giurisprudenziali. Il volume, aggiornato al D.Lgs. 164/2024, che apporta alcuni correttivi alla Riforma Cartabia, può contare su un approccio sistematico, concreto e innovativo, grazie all’apporto delle Autrici, avvocate e magistrate, le quali hanno partecipato alla redazione della Guida in una sorta di dialogo interdisciplinare, individuando gli argomenti processuali e sostanziali salienti nella materia, permettendo, altresì, di mettere a fuoco anche eventuali orientamenti e prassi virtuose.

Ida Grimaldi,
Avvocato cassazionista, esperta in materia di diritto di famiglia e tutela dei minori, lavoro e discriminazioni di genere. È docente e relatrice in numerosi convegni nazionali, dibattiti e corsi di formazione. Autrice e curatrice di diverse opere in materia di diritto di famiglia e minorile, lavoro e pari opportunità, scrive per numerose riviste giuridiche ed è componente del Comitato Scientifico della rivista “La Previdenza Forense”, quadrimestrale della Cassa di Assistenza e Previdenza Forense.

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Ida Grimaldi, 2025, Maggioli Editore
24.00 € 22.80 €

 

Ambito di applicazione del protocollo

Il protocollo si rivolge agli avvocati nominati curatori speciali nei procedimenti civili e penali. Inoltre, riguarda anche coloro che, al termine di procedimenti civili ai sensi dell’art. 473-bis c.p.c., vengono designati curatori del minore in presenza di domande ex art. 330 e 333 c.c., quando siano state adottate misure limitative della responsabilità genitoriale ai sensi dell’art. 473-bis. comma 7 c.p.c.

Poteri del curatore speciale

Il curatore speciale del minore non è un ausiliario del giudice, ma una parte processuale con specifici poteri di rappresentanza. Da un lato, egli può interloquire con il Pubblico Ministero e richiedere la nomina di un consulente tecnico d’ufficio. Dall’altro, esercita poteri di rappresentanza sostanziale, assumendo funzioni genitoriali nei casi in cui ai genitori siano state imposte limitazioni nell’esercizio della loro responsabilità.

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Il Registro dei curatori speciali

Per garantire la professionalità e la continuità nell’assistenza ai minori, l’Ordine degli Avvocati di Catania ha istituito un Registro specifico. Tale registro raccoglie i nominativi degli avvocati disponibili a svolgere l’incarico di curatore speciale e prevede che i professionisti iscritti si impegnino a una formazione continua e interdisciplinare. Questo requisito è fondamentale per assicurare che la difesa dei minori sia sempre condotta da figure competenti e aggiornate.

Doveri del curatore speciale

Il protocollo sottolinea alcuni principi fondamentali che devono guidare l’operato del curatore speciale: indipendenza, competenza, correttezza e collaborazione leale con le parti del processo. Il curatore ha il compito di agire esclusivamente nell’interesse del minore, rispettando i principi sanciti dalla Costituzione, dalle norme nazionali e dalle Convenzioni internazionali.

Inoltre, egli deve instaurare un dialogo con il minore capace di discernimento, utilizzando un linguaggio adeguato alla sua età e alle sue capacità di comprensione. È essenziale che il minore riceva tutte le informazioni necessarie per comprendere il procedimento che lo riguarda, affinché possa esprimere la propria opinione in un contesto di ascolto e tutela.

Conclusione

L’adozione di questo protocollo rappresenta un passo significativo per rafforzare la protezione dei minori nei procedimenti giudiziari. Con una chiara definizione dei ruoli, dei poteri e dei doveri del curatore speciale, si garantisce un approccio più strutturato ed efficace nella gestione delle situazioni che coinvolgono i minori. L’obiettivo principale rimane quello di assicurare una rappresentanza adeguata e qualificata, che metta sempre al centro il benessere e i diritti del minore.

 

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