Correttivo codice contratti pubblici: apertura ai privati non lucrativi

Il 21 ottobre 2024, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto correttivo al Codice dei Contratti Pubblici. Il testo è frutto di una consultazione promossa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha coinvolto 94 stakeholder, tra cui 77 operatori privati e 17 soggetti pubblici. Complessivamente, sono stati raccolti circa 630 contributi, i quali hanno contribuito a definire una serie di interventi mirati a sostenere gli investimenti pubblici. Il correttivo tocca temi  come l’equo compenso, le tutele lavoristiche, la digitalizzazione e l’apertura ai privati non lucrativi.

Bozza Dlgs Correttivo Codice Appalti 21-10-2024

Apertura ai privati non lucrativi

Una delle novità più rilevanti introdotte dal decreto riguarda l’apertura delle gare pubbliche anche ai privati non lucrativi. Come previsto dall’art. 63, comma 10, del D.Lgs. 36/2023, enti del terzo settore come associazioni, fondazioni e organizzazioni non governative potranno partecipare agli appalti pubblici. La norma incentiva a  valorizzare il contributo di questi soggetti, tradizionalmente attivi in ambiti come i servizi sociali, culturali e ambientali, settori di grande rilevanza per il benessere collettivo.
Con questa misura, si amplia il bacino dei partecipanti alle gare pubbliche, introducendo una prospettiva di collaborazione tra settore pubblico e privati non lucrativi. Pur non perseguendo il profitto, tali soggetti possiedono una grande esperienza nel perseguimento di finalità sociali, con un impatto rilevante soprattutto a livello locale. In questo modo, le amministrazioni pubbliche potranno beneficiare di un approccio orientato al lungo termine e alla sostenibilità sociale, coinvolgendo partner strategici per la gestione di servizi pubblici essenziali.

Equo compenso e tutele giuslavoristiche

Il decreto introduce anche meccanismi volti a garantire l’equo compenso nel settore degli appalti pubblici. Per gli affidamenti diretti, il compenso minimo previsto deve essere pari all’80% del corrispettivo. Per le procedure di gara, invece, si stabilisce un limite massimo del 35% per i ribassi, con l’obiettivo di tutelare il valore del lavoro e prevenire offerte eccessivamente al ribasso, garantendo, al contempo, che le imprese partecipanti possano mantenere margini sostenibili, salvaguardando al tempo stesso la qualità dei servizi offerti.
Sul piano delle tutele giuslavoristiche, il correttivo conferma l’applicazione di un unico contratto collettivo per le gare pubbliche: per aiutare le stazioni appaltanti a individuare il contratto corretto, vengono introdotte nuove linee guida in grado di garantire un’equipollenza delle tutele anche quando viene applicato un contratto diverso.

Revisione prezzi e incentivi ai RUP

Il tema della revisione dei prezzi viene affrontato con l’introduzione di nuove misure che chiariscono il rapporto tra revisione prezzi ed equilibrio contrattuale. Il decreto prevede un allegato specifico per applicare in maniera omogenea le clausole di revisione dei prezzi sia nel settore dei lavori pubblici sia in quello dei servizi e delle forniture, assicurando tempi certi e trasparenza nei criteri utilizzati. Un’altra novità  riguarda gli incentivi per i dirigenti responsabili del procedimento (RUP): il correttivo estende a questi dirigenti l’accesso all’incentivo tecnico, superando le limitazioni precedenti.

Digitalizzazione e misure per PMI e consorzi

A partire dal 1° gennaio 2025, la progettazione digitale diventerà obbligatoria per gli appalti superiori ai 2 milioni di euro. Il correttivo introduce anche nuove misure per facilitare la partecipazione delle piccole e medie imprese (PMI) alle gare pubbliche. Tra queste, si segnalano i contratti riservati sotto la soglia europea e l’introduzione di una quota di subappalto dedicata al 20%. Queste misure sono pensate per ridurre le barriere burocratiche che tradizionalmente ostacolano l’accesso delle PMI al mercato degli appalti pubblici. Sul fronte della disciplina dei consorzi, il decreto si propone di razionalizzare le regole applicabili ai consorzi stabili, omogeneizzando la normativa per i diversi tipi di consorzi al fine di evitare distorsioni nelle gare e promuovere la competitività tra le imprese.

Conclusioni

Il correttivo al Codice degli Appalti introduce importanti novità che mirano a rendere il sistema più efficiente e inclusivo. L’apertura ai privati non lucrativi, le garanzie sull’equo compenso, l’accelerazione della digitalizzazione e le nuove misure per le PMI e i consorzi evidenziano l’impegno per migliorare la qualità e la trasparenza delle procedure pubbliche.

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