Se volevate ristrutturare casa, ma non siete riusciti a farlo entro il 31 dicembre 2018, ci sono ottime notizie. La legge di bilancio 2019 ha riconfermato le agevolazioni e gli sgravi fiscali previsti dal Bonus casa dello scorso anno, e offre una seconda chance di completamento o avviamento dei lavori a chi desideri rendere la propria abitazione un luogo accogliente, sicuro e accessibile.
Infatti, tra i vari benefici fiscali confermati ci sono anche quelli relativi alle ristrutturazioni, fondamentali non solo per chi voglia eseguire degli interventi di manutenzione sulla propria casa, ma anche per chi desideri ristrutturarla per installare al suo interno un dispositivo che faciliti l’accessibilità e la mobilità, come una piattaforma elevatrice.
Quando l’accessibilità è di casa
L’accessibilità agli ambienti e ai servizi è un tema fondamentale nella nostra società. I mezzi e gli edifici pubblici si stanno adeguando, seppur con ritmi e intensità diverse, ed oggi è possibile rendere accessibile e migliorare la vivibilità anche del proprio ambiente domestico, con degli interventi mirati di ristrutturazione edilizia, volti ad abbattere le barriere architettoniche, non solo nella propria abitazione privata, ma anche in condomini e palazzi dove risiedano persone con disabilità o mobilità ridotta.
Ascensori, elevatori, piattaforme elevatrici, montascale, sono tutti dei supporti indispensabili per chi ha problemi di deambulazione o disabilità; ma mentre per alcuni l’installazione e la messa in funzione può essere più o meno semplice, per altri prevede interventi strutturali per la creazione di spazi idonei e sistemi di sicurezza, che comportano costi piuttosto onerosi.
In queste circostanze gli sgravi e le agevolazioni riconfermati dalla nuova legge di bilancio possono rappresentare un’opportunità preziosa, per cui è meglio conoscerli bene.
I numeri del bonus ristrutturazioni
Confermato fino al 31 dicembre 2019, il bonus ristrutturazione della nuova legge di bilancio riprende grosso modo quello degli anni precedenti.
In generale chi voglia avviare degli interventi edilizi di ristrutturazione sulla propria casa o sulle parti in comune di palazzi e condomini, ha la possibilità di accedere a detrazioni fiscali del 50% sulle spese sostenute.
Chiaramente tale detrazione Irpef ha un tetto massimo di spesa, inteso per singola unità immobiliare con le relative pertinenze, che corrisponde a 96 mila euro all’anno, e prevede la suddivisione in 10 quote annuali dello stesso importo, a partire dall’anno in cui il beneficiario ha sostenuto la spesa per la ristrutturazione.
Chi può accedere al bonus
A questo punto vi starete chiedendo, ma anch’io posso accedere al bonus?
La buona notizia è che tali detrazioni non riguardano solo i proprietari degli immobili, ma tutti i soggetti Irpef residenti in Italia che abbiano dei diritti di godimento sugli immobili interessati dall’intervento o ne sostengano le spese.
In questa macro-categoria rientrano quindi anche locatari, affittuari e comodatari degli immobili, i singoli imprenditori e le cooperative che vogliano avviare un intervento di ristrutturazione su un immobile sul quale esercitano dei diritti reali o personali, ma anche conviventi, componenti dell’unione civile, coniugi separati e tutti coloro che sostengono le spese dell’intervento e che risultino intestatari di fatture e bonifici.
Interventi ammissibili
Ora che abbiamo visto chi ha diritto alle detrazioni, è necessario capire quali interventi sono ammessi dal bonus ristrutturazione.
È giusto premettere che sono soggetti a detrazione non solo l’acquisto dei materiali e le vere e proprie opere di ristrutturazione, ma anche le spese che riguardano la parte di progettazione dell’intervento, ossia i costi legati a perizie, sopralluoghi e prestazioni professionali di esperti, per valutare la fattibilità dell’opera e stimarne l’entità con un progetto dettagliato, nonché gli oneri di urbanizzazione e tutti gli altri connessi ai lavori.
Inoltre, secondo la normativa, gli interventi inclusi e soggetti ad agevolazione devono riguardare immobili esistenti e rientrare in queste categorie:
- manutenzione ordinaria e straordinaria
- recupero, restauro e risanamento a scopo conservativo
- ristrutturazione edilizia
- ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato
- riduzione dell’inquinamento e risparmio energetico
- messa in sicurezza statica e antisismica
- realizzazione di posti auto e auto rimesse, anche ad uso comune
- bonifica dall’amianto
- eliminazione degli infortuni domestici
- prevenzione di atti illeciti
- eliminazione delle barriere architettoniche
- interventi per favorire mobilità interna ed esterna ai disabili
Gli ultimi due aspetti del bonus toccano quindi anche il tema dell’accessibilità e dell’eliminazione delle barriere architettoniche, e fanno parte dei vantaggi assicurati ai disabili e alle loro famiglie non solo dai bandi delle singole regioni, ma anche dalla legge 104/92.
L’assenza di un mini ascensore, di una piattaforma elevatrice, di una rampa, o la presenza di una serie di scale e di una porta troppo stretta possono rappresentare infatti un ostacolo o un pericolo per una persona con disabilità o con limitate capacità motorie, e questo tipo di misure sono proprio rivolte a migliorare la qualità della vita di questi cittadini e dei loro famigliari, dando loro la possibilità di sentirsi sicuri e tranquilli soprattutto all’interno della propria casa.
Salve,
vorrei inserire un ascensore interno nella mia casa di 2 piani.
Per beneficiare di tali incentivi devo occuparmene in prima persona o basta parlare con gli ascensoristi.com’è meglio muoversi? grazie