Compensi al difensore d’ufficio in caso di irreperibilità dell’assistito

La problematica centrale della questione riguarda la liquidazione dei compensi al difensore d’ufficio nel caso di irreperibilità dell’assistito. La Seconda Sezione Civile della Cassazione, con l’ordinanza n. 10679/2025 (puoi consultare il testo integrale dell’ordinanza cliccando qui), chiarisce che nella suddetta circostanza, il difensore non ha l’onere di provare la persistenza dell’irreperibilità né di aver esperito infruttuosamente azioni di recupero del credito. Il “Formulario commentato del nuovo processo civile”, di Lucilla Nigro, offre un supporto utile per gestire ogni fase del contenzioso civile.

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Formulario commentato del nuovo processo civile

Formulario commentato del nuovo processo civile

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L’opera fornisce per ogni argomento procedurale lo schema della formula, disponibile anche online in formato editabile e stampabile.

Lucilla Nigro
Autrice di formulari giuridici, unitamente al padre avv. Benito Nigro, dall’anno 1990. Avvocato cassazionista, Mediatore civile e Giudice ausiliario presso la Corte di Appello di Napoli, sino al dicembre 2022.

 

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Lucilla Nigro, 2025, Maggioli Editore
94.00 € 89.30 €

Il caso

Il Tribunale patavino respingeva l’opposizione presentata da un avvocato alla mancata liquidazione dei compensi per l’attività professionale svolta nella veste di difensore d’ufficio, ritenendo che non fosse stata dimostrata l’irreperibilità dell’imputato. Nel caso di specie, l’avvocato rappresentava di non aver potuto effettuare le ricerche dell’assistito a causa dell’incertezza dei dati anagrafici e della sua condizione di senza fissa dimora.

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La decisione

Il Supremo Collegio ha accolto il ricorso dell’avvocato, rilevato che il principio secondo cui il difensore d’ufficio ha diritto al rimborso dei compensi da parte dell’Erario solo dopo aver inutilmente implementato la procedura esecutiva, trova applicazione allorché l’assistito è reperibile.

Nel caso di irreperibilità dell’assistito, dedotto per mezzo di dichiarazione formale dell’autorità giudiziaria o di fatto, al difensore d’ufficio non compete l’onere di provare la persistenza di tale condizione tantomeno di aver agito in giudizio per il recupero delle spettanze. A giudizio della Corte, ne discende che, in virtù della condizione di irreperibilità sostanziale e di fatto, si invera la causa che legittima una liquidazione dei compensi a carico dell’Erario, differente dall’irreperibilità processuale dichiarata ai sensi degli articoli 159 e 160 c.p.c.

Conclusioni

La decisione della Suprema Corte evidenzia un punto rilevante in merito ai diritti dei difensori d’ufficio, affermando un principio a tutela delle loro prestazioni professionali in condizioni in cui il recupero dei compensi è reso impossibile dall’irreperibilità dell’assistito.

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