
L’intelligenza artificiale generativa sta rivoluzionando anche il mondo giuridico, offrendo strumenti potenti ma non privi di rischi. Tra questi, il più insidioso è rappresentato dalle cosiddette “allucinazioni”, ovvero risposte inventate, non supportate da fonti, che possono compromettere la qualità del lavoro professionale. Maggioli Editore propone un corso formativo in due sessioni – tenute da Claudio Gionti e Giovanna Panucci – che affronta con taglio pratico e rigoroso proprio questo problema: Come evitare le allucinazioni dell’AI.
Punti di forza del corso
Il primo pregio del corso è la sua impostazione pragmatica e concreta. I due incontri, previsti per il 10 e il 18 giugno 2025, affrontano il fenomeno da una prospettiva multidisciplinare: teoria, casi d’uso e tecniche operative si intrecciano in modo armonico.
Il primo modulo, guidato da Claudio Gionti, introduce i partecipanti al fenomeno delle allucinazioni nel contesto dell’AI legale, partendo da una definizione chiara del problema e illustrando i casi più emblematici. Particolarmente utili sono le sezioni dedicate alla valutazione delle performance dei LLM (modelli linguistici di grandi dimensioni), con esempi tratti da benchmark affidabili e studi accademici.
Il secondo incontro, affidato a Giovanna Panucci, si concentra invece sulle strategie per prevenire e diagnosticare le allucinazioni tramite un uso mirato del prompting. Viene spiegato come formulare prompt diagnostici, come distinguere tra prompt aperti e vincolati e come applicare tecniche di reverse prompting per “chiedere conto” al modello delle sue fonti. Il modulo offre anche una rassegna di strumenti di supporto, come i sistemi RAG (Retrieval-Augmented Generation) e i plugin legali.
Perché frequentarlo?
Questo corso risponde a un bisogno ormai urgente per chi utilizza l’AI nei contesti professionali, in particolare nel settore legale: evitare che l’output prodotto dal modello comprometta l’affidabilità del lavoro svolto. In un’epoca in cui la rapidità di produzione dei contenuti giuridici si accompagna al rischio di perdita di accuratezza, imparare a “interrogare” correttamente un LLM è un investimento cruciale.
Un ulteriore punto di valore è rappresentato dalla parte dedicata ai prompt diagnostici e correttivi, accompagnata da un vero e proprio promptuario per usi legali. I partecipanti usciranno dal corso con una cassetta degli attrezzi immediatamente spendibile: modelli di prompt per la redazione di atti, per l’analisi normativa e giurisprudenziale, per la verifica delle fonti.
Chi dovrebbe frequentarlo?
Il corso è pensato per giuristi, avvocati, redattori di contenuti legali, funzionari pubblici e chiunque utilizzi strumenti di intelligenza artificiale per la redazione di testi giuridici o per l’analisi normativa. È adatto anche a professionisti del settore pubblico e privato che desiderano comprendere meglio come integrare in sicurezza l’AI nei propri processi lavorativi.
Ma non solo: rappresenta una risorsa preziosa anche per chi si occupa di formazione e comunicazione giuridica, come docenti universitari, formatori e consulenti legali.
Conclusioni
Come evitare le allucinazioni dell’AI non è solo un corso tecnico, ma un’opportunità formativa che intercetta una delle sfide cruciali della trasformazione digitale nel diritto. Un’iniziativa che unisce rigore metodologico e attenzione alla prassi quotidiana, dimostrando come l’intelligenza artificiale possa diventare un’alleata sicura, purché conosciuta a fondo e utilizzata con consapevolezza.
Con due docenti esperti e un programma ben articolato, il corso di Maggioli Editore si candida a diventare un riferimento per chi vuole usare l’AI in ambito legale senza cadere nella trappola delle allucinazioni. >>> Per info e iscrizioni <<<