Business sostenibili: AI e digitalizzazione nei processi professionali

Il concetto di sostenibilità digitale è ampio e richiede un’attenzione particolare: È interessante considerare come ciò possa avvenire nel contesto dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella PA.

L’intelligenza artificiale è senza dubbio una delle tecnologie più potenti del nostro tempo, per cui è necessario riflettere attentamente su come procedere in questo processo di trasformazione affinché possa essere promossa una cultura della sostenibilità ai dipendenti. Le aziende, in collaborazione con le istituzioni, possono svolgere un ruolo cruciale nell’informare i cittadini sui benefici concreti delle innovazioni, creando un ambiente in cui la tecnologia sia percepita come un alleato e mostrando come questa possa migliorare la vita quotidiana e contribuire ad un futuro più sostenibile.

Come evidenziato anche dal report Unesco pubblicato nel settembre 2023 “Guidance for generative AI in education and research”[1], l’adozione dell’intelligenza artificiale generativa comporta sfide significative.

Può generare contenuti imprecisi o fuorvianti, che possono compromettere la fiducia dei cittadini nei servizi pubblici; l’uso di dati personali per addestrare gli algoritmi di IA solleva seri problemi di privacy e sicurezza. Tuttavia, l’adozione dell’IA nella pubblica amministrazione rappresenta anche un’eccellente opportunità per migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi pubblici.

Cosa si intende per sostenibilità digitale?

La sostenibilità digitale si riferisce allo sviluppo della tecnologia in modo tale da contribuire positivamente all’ambiente, all’economia e alla società, è importante però sottolineare che, le decisioni sulla tecnologia, non riguardano solo il suo utilizzo per lo sviluppo sostenibile, ma anche la sua sostenibilità intrinseca[2].

Questo include scelte tra reale o virtuale, sicurezza o libertà, e altre dicotomie per andare a costruire una società sostenibile, è necessario conoscere le tecnologie emergenti e capire come incidono sul mercato e la società[3]. Anche la tecnologia può e deve essere efficiente, etica e accessibile e lo hanno ben compreso le grandi aziende, che stanno progressivamente adottando strategie concrete in materia ESG per ridurre l’impatto ambientale e migliorare la loro reputazione[4].

I grandi gruppi aziendali si stanno rendendo conto dell’importanza di adottare strategie di sostenibilità per limitare o ridurre il loro impatto ambientale e migliorare la loro reputazione in materia sociale e di governance. Sebbene le attività digitali siano dematerializzate e quindi tendano a essere considerate immuni da problemi significativi di consumo di risorse, le questioni di sostenibilità digitale stanno diventando sempre più importanti e vi è una crescente necessità di integrare pratiche sostenibili nelle operazioni online[5].

In quest’ottica, la sostenibilità digitale può contribuire non solo alla riduzione dell’impronta carbonica, ma anche al miglioramento dell’esperienza utente in termini di accessibilità ed efficienza operativa di un intero ecosistema tecnologico[6].

La sostenibilità digitale, dunque, non è semplicemente un obbligo definito dall’Agenda 2030[7], ma una necessità per il benessere nostro e del pianeta. Nell’era digitale in rapida evoluzione, la sostenibilità digitale è emersa come una questione chiave profondamente legata all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, un’agenda ambiziosa adottata nel 2015 che mira ad affrontare le sfide globali attraverso 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs). In questo contesto, la sostenibilità digitale è emersa come un imperativo, poiché la tecnologia diventa sempre più intrinseca nella nostra vita quotidiana, con impatti ambientali e sociali significativi[8].

Il concetto di sostenibilità digitale esplicita, quindi, “il ruolo sistemico della tecnologia nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Da una parte come strumento di supporto per il perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, dall’altra come elemento da indirizzare attraverso criteri di sostenibilità.

In questo duplice ruolo, la sostenibilità digitale riguarda quindi le interazioni della digitalizzazione e della trasformazione digitale rispetto a sostenibilità ambientale, economica e sociale”[9].

AI sostenibile, quali sono le sue caratteristiche?

Nel marzo 2023 la Fondazione per la Sostenibilità Digitale ha proposto un documento che sviluppa una prima definizione delle caratteristiche epistemiche dei sistemi di Intelligenza Artificiale, tra le quali[10]:

  • Rispetto dei diritti fondamentali: i sistemi AI devono essere progettati fin dall’inizio affinché possano garantire il rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali[11].
  • Privacy: l’AI deve rispettare i criteri ed i principi in tema di protezione dei dati personali, garantendo agli utenti il pieno controllo dei propri dati.
  • Trasparenza: l’Intelligenza Artificiale deve basarsi su criteri di trasparenza sia per quanto attiene i dati di training e le fonti di riferimento, che per ciò che riguarda le logiche e gli algoritmi adottati.
  • Sicurezza: I sistemi di IA devono garantire la riservatezza, l’integrità e la disponibilità delle informazioni, considerare i possibili rischi derivanti dalle interazioni con le persone e con altri sistemi, prevedere meccanismi di sicurezza fin dalla fase di progettazione e garantire una sicurezza verificabile in tutte le fasi.
  • Interoperabilità: l’AI non deve creare nuovi “walled garden”[12] ma deve basarsi su standard e protocolli aperti, in grado di garantire in maniera ottimale lo scambio e il riutilizzo delle informazioni.
  • Portabilità: l’utente deve avere la possibilità di esportare i propri dati (non solo personali) in un formato strutturato e trasferirli, anche in maniera automatizzata, da un sistema all’altro.
  • Accessibilità: I sistemi di intelligenza artificiale devono garantire alle persone disabili un accesso paritario fin dalla fase di progettazione e oltre.
  • Revoca: deve essere garantita la possibilità di un’efficace supervisione umana, che possa incidere ove necessario su processi e azioni governati o eseguiti dall’AI.
  • Riconoscibilità: gli utenti devono essere messi in condizione, in maniera semplice e intuitiva, di sapere che stanno interagendo con un sistema di AI.
  • Proporzionalità del rischio: Nello sviluppo di Al, deve esistere un rapporto proporzionale tra il modello di implementazione, le dinamiche di utilizzo e i processi normativi in relazione al grado di rischio che può derivare dalla sua adozione.
  • Efficienza energetica: i sistemi di AI devono essere progettati tenendo in considerazione l’impatto ambientale generato tanto nelle fasi di addestramento che di esercizio ed utilizzo da parte dell’utenza.

Tuttavia, queste caratteristiche determinano il quadro di riferimento per le caratteristiche che un sistema di IA dovrebbe avere per essere definito sostenibile.

In altre parole, non si tratta di dimostrare a priori l’etica degli algoritmi, ma di definire delle caratteristiche che permettano ai “decisori” di fare di volta in volta delle scelte consapevoli su come gli algoritmi dovrebbero comportarsi.

Detto ciò, per essere sostenibile, l’IA non solo deve avere un modello etico incorporato, ma le persone che la utilizzano devono essere in grado di “entrare” nella scatola nera che produce il risultato e influenzarne il comportamento, o almeno di leggerlo esplicitamente[13].

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La sostenibilità digitale non si ferma all’ambiente

L’Osservatorio per la Sostenibilità Digitale evidenzia come meno di un cittadino italiano su tre sia in grado di ricollegare la sua visione ideologica del concetto di sostenibilità con la strategia economica che dovrebbe conseguirne[14].

Ridurre la sostenibilità alla sola dimensione ambientale non è solo sbagliato, ma anche pericoloso perché non permette di tutelare la complessità sistematica del concetto in tutti i suoi aspetti, compresa la dimensione ambientale stessa.

Questa distorsione sulla sola dimensione ambientale[15] si ritrova appieno nella sostenibilità digitale, e, così, quando si parla di sostenibilità digitale, si pensa esclusivamente all’impatto carbonico della tecnologia, ossia al suo consumo.

È essenziale considerare anche l’inclusività e l’accessibilità, garantendo che i contenuti siano fruibili anche da persone diversamente abili ed ecco spiegato il motivo per cui l’accessibilità digitale è un fattore chiave per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 e, con l’entrata in vigore del European Accessibility Act nel 2025[16], le aziende e le organizzazioni pubbliche devono adeguarsi alle normative in materia di accessibilità, ragione per cui rappresenta una svolta decisiva.

A partire dal 28 giugno 2025, tutte le aziende dovranno garantire che i prodotti e servizi di nuova commercializzazione coperti dalla legge siano accessibili[17].

Questo non solo chiarisce il quadro giuridico esistente, ma favorisce anche un ambiente in cui le soluzioni digitali accessibili sono la norma piuttosto che l’eccezione.

L’Italia si sta preparando attivamente per l’attuazione dell’European Accessibility Act (EAA): Il Decreto Legislativo 82/2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale italiana il 1 luglio 2022 e entrato in vigore il 16 luglio 2022, ha implementato la Direttiva (UE) 2019/882, nota come EAA1[18].

Questo decreto riflette l’impegno dell’Italia a rimuovere le barriere digitali e a promuovere una società digitale inclusiva, anticipando i passaggi ed emanando le linee-guida sull’Accessibilità degli strumenti informatici, aggiornando la famosa Legge 4/2004[19].

Dal 2025, le normative europee richiederanno per legge che i contenuti digitali siano accessibili a tutti, un aspetto che rafforza ulteriormente il legame tra sostenibilità ambientale e sociale. Le imprese avranno, così, l’opportunità e l’impegno di rendere accessibili contenuti che con grande difficoltà lo sarebbero nel mondo reale[20].

Dunque, la sostenibilità digitale è un impegno etico che si traduce in efficienza operativa e in un mondo più fruibile da tutti i cittadini, a prescindere dalle proprie caratteristiche[21].

Quali soluzioni per l’accessibilità e l’inclusione? Gli esempi di UserWay e AccessiWay

Questa sezione prende in considerazione le tecnologie assistive e descrive i modi in cui possono aiutare le persone con disabilità ad accedere alle informazioni, non solo nelle scuole e nel settore pubblico, ma anche al lavoro e nel tempo libero[22].

UserWay[23] è una società di accessibilità digitale che utilizza l’intelligenza artificiale e l’automazione in risposta alla pressione legale sulle aziende per rendere accessibili i loro siti web[24]. L’offerta UserWay non si limita però alle sole soluzioni tecnologiche ma si estende al supporto ad aziende e organizzazioni con consulenze tecniche e qualitative personalizzate, audit di accessibilità dei siti web, verifiche soggettive dell’accessibilità (previste dalla normativa per la compilazione della dichiarazione di accessibilità), creazione di PDF e documentazione accessibile[25].

Tutti questi servizi vanno oltre all’adeguamento agli standard tecnici previsti dagli obblighi di legge in un’ottica virtuosa di miglioramento dell’accessibilità, per diffondere cultura e contribuire a creare un mondo più accessibile e inclusivo.

Per quanto concerne invece AccessiWay, si tratta di una tecnologia completamente automatizzata che sfrutta l’intelligenza artificiale avanzata per ottenere l’accessibilità al web. Al termine dell’installazione, sul sito Web viene visualizzata l’interfaccia di accessibilità e, quando ciò accade, AccessiWay inizia a scansionare e analizzare il sito web. Dopo 48 ore, il sito è completamente trasformato e certificato per la conformità.

AccessiWay, inoltre, adotta un approccio completamente automatizzato alla valutazione dell’accessibilità del web. AccessiWay si affida con fiducia ad aCe[26], ed il suo processo di controllo è abbastanza semplice: deve essere inserito il link alla pagina che si desidera scansionare e, in un brevissimo periodo di attesa, si riesce trovare il rapporto completo sulle prestazioni del proprio sito[27].

Cos’è il manifesto per la sostenibilità digitale?

La Fondazione per la Sostenibilità Digitale nel 2019 pubblicava il suo Manifesto per la Sostenibilità Digitale[28], con l’intento di evidenziare come la trasformazione digitale sia un processo inarrestabile, ma rispetto al quale una direzione comune di sviluppo può essere identificata nell’adesione ai principi di sostenibilità consolidati in Agenda 2030.

Il Manifesto, presentato a dicembre 2019 alla Camera dei Deputati in occasione dell’ottava edizione di “Tecnologia Solidale”, è stato immediatamente firmato dalla Ministra dell’Innovazione Paola Pisano. E’ intenzione del DTI[29] Il DTI rendere il manifesto l’asse di un’iniziativa di sensibilizzazione trasversale che pone la sua essenza nel riconoscimento che fare della tecnologia uno strumento per lo sviluppo sostenibile significa promuoverne la cultura, sostenere la sensibilizzazione e sviluppare competenze trasversali a tutti i livelli della popolazione, con l’intento di ampliare il numero di agenzie che scelgono di adeguarsi.

L’idea è quella di ampliare il numero di agenzie che scelgono di aderire[30].

Il Manifesto serve proprio ad analizzare sfide ed opportunità dell’AI in rapporto alla società e, nell’ultima parte del documento, identificare, per ciascun SDG (Sustainable

Development Goal), quelle caratteristiche dell’AI che più di altre contribuiscono alla realizzazione dei singoli obiettivi di SDG. Non si tratta di limitare l’AI, ma di massimizzarne i benefici nel rispetto dei principi di sostenibilità.

Nel corso del 2020 il Manifesto, grazie anche al supporto dei partner dell’Istituto, verrà presentato nelle scuole e sarà oggetto di iniziative di promozione e divulgazione specifiche rivolte ad Aziende e Pubbliche Amministrazioni[31].

 

 I punti focali del Manifesto per la sostenibilità digitale

La trasformazione digitale non impatta solo sui processi cambiando il modo in cui si fanno le cose. Tocca la loro natura profonda, ridefinendone il senso[32].

 

  • La trasformazione digitale sviluppa un cambiamento su persone, ambiente, società, cultura, economia. Contribuire alla definizione della direzione di tale cambiamento è una responsabilità comune.
  • Gli sviluppi della tecnologia possono essere solo parzialmente orientati o determinati. Il tentativo di comprendere le dinamiche della trasformazione digitale, e di influenzarle, deve partire da questo assunto.
  • La definizione del ruolo del digitale nella società passa da due elementi: la direzione che si può imprimere agli sviluppi delle tecnologie e la retroazione che esse producono su persone, economia ed ambiente nel processo di cambiamento della società stessa. Tali elementi sono inscindibilmente collegati e profondamente interdipendenti.
  • Non ha senso limitarsi alla domanda se la tecnologia faccia “bene” o “male”.

La tecnologia non è buona o cattiva e ciò non vuol dire che non produca effetti nell’una o nell’altra direzione. È fondamentale quindi interrogarsi sugli impatti negativi per minimizzarli, ma concentrarsi su quelli positivi per valorizzarli.

  • L’impegno maggiore dell’uomo deve essere nel comprendere come la tecnologia sia funzionale ad esso, e non il contrario.

A tale scopo dobbiamo tentare di orientarne gli sviluppi perché produca, strumentalmente, impatti positivi sulla società.

  • Il concetto di impatto positivo sulla società si concretizza nel contributo della tecnologia allo sviluppo di una società sostenibile.
  • I criteri di sostenibilità economica, sociale ed ambientale definiti dalle Nazioni Unite e consolidati in Agenda 2030 devono diventare un faro nelle scelte che determineranno lo sviluppo delle tecnologie quali strumenti per costruire un futuro sostenibile[33].
  • Il sistema culturale, fatto di intellettuali, accademici, ricercatori, operatori dell’informazione deve promuovere la conoscenza degli strumenti tecnologici favorendo lo sviluppo di consapevolezza diffusa in cittadini, istituzioni, imprese, decision maker.
  • La storia dimostra come la tecnologia abbia migliorato le condizioni di vita delle persone. L’operato dei decision maker deve essere quindi orientato a favorire il massimo sviluppo tecnologico in un quadro interpretativo che – senza frenare il progresso – lo orienti in una direzione compatibile e strumentale ad un mondo sostenibile[34].

 

Sostenibilità digitale nel Piano triennale per l’informatica nella PA

Il Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione (o semplicemente Piano Triennale) è uno strumento essenziale per promuovere la trasformazione digitale del Paese e, in particolare, quella della Pubblica Amministrazione italiana, attraverso la declinazione della strategia in materia di digitalizzazione in indicazioni operative, quali obiettivi e risultati attesi, riconducibili all’azione amministrativa delle PA.

Al primo impatto, il nuovo piano Triennale 2024-2026[35], recepisce molti elementi che sono stati oggetto di analisi, confronto e approfondimento nelle relazioni formali e informali all’interno del mondo degli RTD[36], come ad esempio il rilancio del tema della formazione, gestione e conservazione documentale, la sezione dedicata agli Open Data in stretta relazione con le riflessioni sull’AI, la rilevanza delle reti tra RTD e delle varie forme di aggregazione virtuose, un focus dettagliato sul procurement e sull’approvvigionamento.

Ma la novità che più colpisce, è la rimodulazione degli 11 principi guida, rimasti fissi nell’alternarsi delle versioni precedenti: prova ne sia che, pur mantenendo riconoscibile il familiare elenco puntato, ne vengono aggiunti due: il principio di sussidiarietà e il principio di sostenibilità digitale[37].

Paul Polman[38], stimato CEO di Unilever, ha condiviso preziose intuizioni in un articolo del 2016 pubblicato sulla Stanford Social Innovation Review[39].

Il tema è quello del coinvolgimento dei dipendenti delle aziende nelle attività quotidiane di sostenibilità per costruire un’organizzazione sostenibile duratura.

Tra queste metodologie sicuramente c’è il concetto di infondere uno scopo a lungo termine chiaro e convincente nella strategia aziendale. Quando i dipendenti si connettono con uno scopo più ampio, coltivano un ambiente di lavoro carico di significato e di soddisfazione e, quando sono testimoni dell’impatto positivo della sostenibilità sul successo dell’organizzazione, si impegnano maggiormente nel proprio ruolo[40].

Un approccio efficace per coinvolgere i dipendenti nella sostenibilità è l’uso di giochi e sfide: questi possono avere molteplici obiettivi, come promuovere la consapevolezza e la formazione sulle tematiche sostenibili, nonché incoraggiare i dipendenti ad adottare abitudini e pratiche sostenibili sul posto di lavoro.

Tra gli esempi vi sono la riduzione dei rifiuti, il risparmio energetico, la gestione dell’acqua, la mobilità sostenibile e il riciclaggio. Integrando queste attività nel lavoro quotidiano dei dipendenti, le organizzazioni possono non solo ridurre al minimo il proprio impatto ambientale, ma anche contribuire a proteggere l’ambiente e il pianeta[41].

 AWorld: un esempio di APP per la sostenibilità

Le applicazioni per la sostenibilità, come AWorld, possono svolgere un ruolo significativo nel coinvolgere i dipendenti nelle pratiche sostenibili. Queste app aumentano la consapevolezza, tracciano i progressi e rendono gli sforzi di sostenibilità più interattivi e divertenti attraverso sfide e giochi basati su obiettivi.

AWorld consente alle aziende di organizzare giochi e challenge tra i dipendenti, permettendo loro di definire i propri obiettivi da raggiungere. L’applicazione misura principalmente i progressi attraverso indicatori come le emissioni di CO2, il consumo di acqua e il risparmio di elettricità. Al termine delle sfide, AWorld fornisce un report completo, qualitativo e quantitativo, sulle attività intraprese, che comprende:

 

  • Il numero di partecipanti coinvolti
  • Il tasso di coinvolgimento
  • Il numero totale di azioni registrate e risparmi conseguenti
  • Il risparmio complessivo di CO2, acqua ed energia
  • Il tempo trascorso nel corso di formazione
  • L’allineamento con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) e i target
  • Il calcolo del footprint CO2

 

Utilizzando una soluzione per il coinvolgimento dei dipendenti come AWorld, le organizzazioni possono coinvolgere efficacemente i propri dipendenti in pratiche sostenibili, monitorare i loro sforzi e mostrare il loro impatto positivo sia a livello personale che organizzativo[42].

AI nella PA, quali sono i vantaggi?

Ma l’adozione dell’IA nella Pubblica Amministrazione offre anche straordinarie opportunità per migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi pubblici.

Per garantire che queste tecnologie abbiano un impatto positivo e sistemico, è necessario andare oltre il DNSH[43] e definire delle caratteristiche che consentano ai decisori di entrare davvero nelle scelte. Ogni volta che si sviluppa una nuova tecnologia essa genera un impatto che ridefinisce anche il ruolo delle altre.

Perché l’AI cambi in meglio servono scelte sistemiche, regole che impongano il rispetto di criteri tecnici precisi, capacità di scindere il livello tecnico, che deve guidare lo sviluppo, da quello etico, che riguarda i governanti che devono avere la possibilità di guardare ai sistemi di AI non come a delle “black box” con un’etica incorporata, ma come ad algoritmi che rispondano a regole precise di sostenibilità digitale[44].

Ricordiamo che l’adozione dell’IA deve orientata non solo all’efficienza, ma anche alla sostenibilità e al rispetto dei diritti fondamentali. Nel contesto della Pubblica Amministrazione, ciò significa che l’adozione dell’IA deve essere orientata a migliorare i servizi pubblici, riducendo al contempo l’impatto ambientale e promuovendo l’inclusione sociale.

Conclusione

La tecnologia è un ostacolo o un’opportunità? Nonostante i significativi progressi, la diffusa diffidenza verso alcune tecnologie emergenti, in particolare l’AI, rappresenta un freno significativo all’innovazione. Questa paura spesso nasce da una mancanza di conoscenza e da preoccupazioni legate alla privacy o alla sicurezza dei dati. Superare questa diffidenza richiede uno sforzo collettivo per promuovere la consapevolezza e una maggiore educazione digitale[45].

La Pubblica Amministrazione ha ora la responsabilità e l’opportunità di dimostrare che l’innovazione tecnologica può andare di pari passo con la responsabilità sociale e ambientale, tracciando la strada verso un futuro in cui tecnologia e umanità siano veramente alleate. Per raggiungere questo obiettivo, sarà essenziale un impegno continuo verso l’educazione, la formazione e la partecipazione democratica, nonché un monitoraggio costante per garantire che l’IA serva al bene comune.

Una normativa specifica è la vera priorità, ecco perché le infrastrutture digitali devono essere resilienti, accessibili e inclusive, e devono supportare un ecosistema pubblico integrato, come delineato dal Piano Triennale.

Questo approccio richiede una vera e propria revisione delle politiche digitali nazionali, allineandole agli obiettivi dell’Agenda 2030 e promuovendo la creazione di un Testo Unico della Sostenibilità Digitale che coordini tutte le normative relative alla digitalizzazione. In tutto ciò, definire il ruolo dell’AI sarà fondamentale, così come identificare il suo contributo in termini trasformativi ai singoli processi della pubblica amministrazione.

NOTE

[1] https://www.unesco.org/en/articles/guidance-generative-ai-education-and-research; https://school-education.ec.europa.eu/en/discover/publications/guidance-generative-ai-education-and-research

[2] Digital Network 360, Tecnologie sostenibili, quali sono e come supportano le aziende, https://www.agendadigitale.eu/smart-city/tecnologie-sostenibili/

[3] https://www.innovationpost.it/attualita/innovation-books/sostenibilita-digitale-e-altre-scelte-fondamentali-per-il-futuro-delle-persone-e-del-pianeta/

[4] Sostenibilità digitale: cos’è e perché è un impegno necessario per un futuro responsabile delle imprese, https://www.digital4.biz/executive/sostenibilita-digitale-cosa-e-perche-e-un-impegno-necessario/

[5] Up2you, Sostenibilità digitale: cos’è la digital carbon, footprinthttps://www.u2y.io/blog/sostenibilita-digitale-cose-la-digital-carbon-footprint

[6] Olidata, The power of pioneers, Sostenibilità digitale: approccio innovativo per un futuro responsabilehttps://olidata.com/sostenibilita-digitale-approccio-innovativo-per-un-futuro-responsabile/

[7] https://leyton.com/it/insights/articles/sostenibilita-digitale-e-agenda-2030-un-imperativo-globale-per-un-futuro-sostenibile/

[8] Network Digital 360, Sostenibilità digitale, l’impatto dell’AI sulla PA: ecco la situazione, https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/competenze-digitali/sostenibilita-digitale-limpatto-dellai-sulla-pa-ecco-la-situazione/

[9] https://www.wyconi.com/

[10] Ibidem

[11] Come definiti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

[12] SiteBySite, Walled Garden: cosa sono e perché sono una rivoluzione nel mondo del digital marketing.

[13] Digital Transformation Institute, Audizione nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’intelligenza artificiale: opportunità e rischi per il sistema produttivo italiano X Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei deputati Roma, 27 settembre 2023.

[14] S. Epifani, Sostenibilità digitale. Perché la sostenibilità non può prescindere dalla trasformazione digitale, Digital Transformation Institute 2020.

[15] Tipicamente europea o comunque dei paesi più ricchi.

[16] https://www.accessiway.com/blog/european-accessibility-act-cosa-succedera-dal-28-giugno-2025.

[17] https://www.agid.gov.it/it/design-servizi/accessibilita/linee-guida-accessibilita-pa

[18] PWC, European Accessibility Act: presto applicabili in Italia le nuove norme sull’accessibilità di prodotti e servizi.

[19]Legge 9 gennaio 2004, n. 4, Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici,https://www.senato.it/documenti/repository/eventi/dicembre2004/fscommand/Elenco%20leggi/004.pdf

[20] AccessyWay, European Accessibility Act: cosa succederà dal 28 giugno 2025

[21] UserWay, Agenda 2030 e Accessibilità: un percorso inclusivo, https://userway.it/blog/agenda-2030-accessibilita.

[22] https://userway.it/blog/agenda-2030-accessibilita

[23] https://userway.it/

[24] Il widget UserWay combina diverse tecnologie assistive che consentono di adattare l’esperienza di navigazione in base alle necessità degli utenti, migliorando l’accessibilità del web.

[25] https://www.accessiway.com/it/home

[26] Una tecnologia esclusiva che adotta il motore IA e l’API di AccessiWay per scansionare il tuo sito web.

[27] https://bestwebsiteaccessibility.com/it/guides/userway-vs-accessiway-che-e-migliore/

[28] https://sostenibilitadigitale.it/manifesto/

[29] https://www.esg360.it/digital-for-esg/una-rivoluzione-sostenibile-nel-nome-del-digitale-i-primi-risultati-della-ricerca-del-digital-transformation-institute/

[30] CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche, L’Intelligenza Artificiale per lo Sviluppo Sostenibile, Volume Full 14.

[31] Fondazione per la Sostenibilità Digitale, Manifesto per la Sostenibilità Digitale dell’Intelligenza Artificiale (AI) PDF, https://sostenibilitadigitale.it/wp-content/uploads/2023/10/Comunicato-stampa-4-Ottobre-2023-Manifesto-Sostenibilita%CC%80-Digitale-AI.pdf

[32] https://sostenibilitadigitale.it/wp-content/uploads/2021/09/manifesto-per-la-sostenibilita-digitale.pdf

[33] Ansa.it, Nasce il Manifesto per la sostenibilità digitale dell’IA.

[34] https://www.telex-tlc.it/sostenibilita-digitale-ai/

[35] Piano Triennale per l’informatica 2024-2026: Supporto alla stesura del documento richiesto da AGID

[36] AGID, Chi è e cosa fa il Responsabile per la transizione al digitale, https://www.agid.gov.it/it/agenzia/responsabile-transizione-digitale

[37] Piano Triennale per l’informatica nella PA, https://www.agid.gov.it/it/agenzia/piano-triennale

[38] https://www.unilever.it/

[39] Stanford Social Innovation Review, Engaging Employees to Create a Sustainable Business.

[40] https://www.retedeldono.it/magazine/sostenibilita-aziendale

[41] https://aworld.org/it/engagement-it/impegno-dei-dipendenti-nella-sostenibilita-4-cose-fondamentali-da-sapere/

[42] https://aworld.org/it/engagement-it/impegno-dei-dipendenti-nella-sostenibilita-4-cose-fondamentali-da-sapere/

[43] https://www.appaltiecontratti.it/dnsh-le-nuove-linee-guida/

[44] Network Digital 360, Ai per la Pa, tutte le applicazioni per migliorare i servizi ai cittadini, https://www.agendadigitale.eu/documenti/ai-per-la-pa-tutte-le-applicazioni-per-migliorare-i-servizi-ai-cittadini/

[45] https://olidata.com/sostenibilita-digitale-approccio-innovativo-per-un-futuro-responsabile/

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