
L’analisi si concentra sulla Composizione Negoziata della Crisi (CNC) come strumento di elezione per le imprese minori e sottosoglia. Si evidenzia la superiorità strategica della CNC rispetto ad altri percorsi, come il Concordato Minore (CM), focalizzandosi sul ruolo critico delle Misure Protettive e Cautelari (MP e MC) per garantire la tempestività della tutela, la stabilità patrimoniale e l’efficienza degli esiti, in linea con l’approccio sistematico del Codice della Crisi (CCII) e le recenti modifiche del D.Lgs. n. 136/2024.
Consiglio: per un approfondimento su questi temi, ti segnaliamo il volume “Composizione negoziata della crisi”, a cura di Monica Mandico e Pasquale Capaldo, e acquistabile sia su Shop Maggioli che su Amazon.
Composizione negoziata della crisi
Quali sono le condizioni di accesso alla composizione negoziata? Che cos’è il test della crisi per il risanamento? Cosa si fa in presenza della richiesta di misure protettive o cautelari? Il presente fascicolo nasce dall’esperienza maturata sul campo come esperti indipendenti, advisor, attestatori e difensori delle imprese, con l’obiettivo di fornire una bussola operativa a imprenditori, avvocati, commercialisti e gestori della crisi, ma anche a coloro che si avvicinano per la prima volta a questo percorso. Il testo accompagna il lettore in tutte le fasi della composizione negoziata, dalla valutazione preliminare di risanabilità all’attuazione delle strategie di ristrutturazione, fino alla gestione delle trattative con i creditori. Una guida concreta e aggiornata attraverso casistica giurisprudenziale, modelli, check list ed “errori da evitare”, e la lettura ragionata del Codice della crisi d’impresa a confronto con la prassi professionale e le decisioni giurisprudenziali più recenti.
Monica Mandico
Avvocato cassazionista, Founder di Mandico&Partners. Gestore della crisi, curatore, liquidatore e amministratore giudiziario. È presidente di Assoadvisor e coordinatrice della Commissione COA Napoli “Sovraindebitamento ed esdebitazione”. Già componente della Commissione per la nomina degli esperti indipendenti della composizione negoziata presso la CCIAA di Napoli. Esperta in crisi d’impresa e procedure di sovraindebitamento e presidente di enti di promozione sociale. Autrice di numerose pubblicazioni, dirige la Collana “Soluzioni per la gestione del debito” di Maggioli Editore, ed è docente di corsi di alta formazione e master accreditati presso Università e ordini professionali.
Pasquale Capaldo
Avvocato, specializzato in diritto civile, contrattualistica, crisi d’impresa e diritto bancario. Componente della Commissione COA Napoli “Sovraindebitamento ed esdebitazione”.
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Monica Mandico, Pasquale Capaldo, 2025, Maggioli Editore
21.00 €
19.95 €
Composizione negoziata della crisi
Quali sono le condizioni di accesso alla composizione negoziata? Che cos’è il test della crisi per il risanamento? Cosa si fa in presenza della richiesta di misure protettive o cautelari? Il presente fascicolo nasce dall’esperienza maturata sul campo come esperti indipendenti, advisor, attestatori e difensori delle imprese, con l’obiettivo di fornire una bussola operativa a imprenditori, avvocati, commercialisti e gestori della crisi, ma anche a coloro che si avvicinano per la prima volta a questo percorso. Il testo accompagna il lettore in tutte le fasi della composizione negoziata, dalla valutazione preliminare di risanabilità all’attuazione delle strategie di ristrutturazione, fino alla gestione delle trattative con i creditori. Una guida concreta e aggiornata attraverso casistica giurisprudenziale, modelli, check list ed “errori da evitare”, e la lettura ragionata del Codice della crisi d’impresa a confronto con la prassi professionale e le decisioni giurisprudenziali più recenti.
Monica Mandico
Avvocato cassazionista, Founder di Mandico&Partners. Gestore della crisi, curatore, liquidatore e amministratore giudiziario. È presidente di Assoadvisor e coordinatrice della Commissione COA Napoli “Sovraindebitamento ed esdebitazione”. Già componente della Commissione per la nomina degli esperti indipendenti della composizione negoziata presso la CCIAA di Napoli. Esperta in crisi d’impresa e procedure di sovraindebitamento e presidente di enti di promozione sociale. Autrice di numerose pubblicazioni, dirige la Collana “Soluzioni per la gestione del debito” di Maggioli Editore, ed è docente di corsi di alta formazione e master accreditati presso Università e ordini professionali.
Pasquale Capaldo
Avvocato, specializzato in diritto civile, contrattualistica, crisi d’impresa e diritto bancario. Componente della Commissione COA Napoli “Sovraindebitamento ed esdebitazione”.
Il cambio di paradigma: la CNC come risposta strategica alla crisi della PMI
Il diritto della crisi in Italia ha subito una profonda evoluzione, orientandosi verso la conservazione del valore aziendale e il risanamento come obiettivi primari. Questo approccio, in linea con la Dir. UE 2019/1023, ha portato alla nascita della Composizione Negoziata della Crisi (CNC), un percorso volontario e stragiudiziale.
La CNC è accessibile all’imprenditore (commerciale e agricolo) che si trovi in stato di squilibrio, crisi o insolvenza, purché questa sia reversibile. L’accesso alla CNC è concesso anche nel caso in cui sia pendente la procedura di liquidazione giudiziale.
Il Gancio: La crisi per l’impresa minore è una corsa contro il tempo. Per questa realtà, il Codice della Crisi ha reso la tempestività l’unico vero fattore differenziante, e la CNC è lo strumento che meglio incarna questo imperativo.
Consiglio: il corso Crisi di impresa e composizione negoziata esamina il funzionamento della composizione negoziata con un taglio operativo. Verranno analizzati i ruoli dell’esperto, del giudice, delle banche e del fisco nei percorsi di risanamento della crisi d’impresa. L’obiettivo è quello di fornire strumenti concreti per la gestione della crisi, con un focus sulle misure protettive e autorizzatorie, le interazioni con il tribunale e le possibili soluzioni al termine delle trattative (clicca qui per iscriverti).
Il ruolo dell’esperto e la funzionalità del “Percorso”
La CNC non è una procedura concorsuale, ma un modello negoziale. Essa non è lasciata alla perfetta autonomia delle parti, ma è assistita dalla figura terza e indipendente dell’Esperto, nominato dalla Commissione della Camera di Commercio entro cinque giorni lavorativi.
L’Esperto è chiamato a valutare senza indugio l’esistenza di una concreta prospettiva di risanamento. Se non ravvisa tali prospettive, ne dà notizia per l’archiviazione dell’istanza entro i successivi cinque giorni lavorativi. Tutte le parti coinvolte, compresi i creditori finanziari, hanno il dovere di leale collaborazione.
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CNC vs. Concordato Minore: l’incomparabile vantaggio competitivo
Per l’imprenditore minore e sottosoglia, la scelta della CNC è strategicamente superiore rispetto ad altri strumenti, incluso il Concordato Minore (CM). Il CM, pur essendo una procedura semplificata per soggetti non assoggettabili a liquidazione giudiziale, sconta rigidità in termini di accesso e protezione.
Superiorità della tutela patrimoniale anticipata
Il vantaggio decisivo della CNC per la piccola impresa è la rapidità con cui si ottiene lo scudo protettivo.
- Protezione immediata (CNC): L’imprenditore può richiedere le Misure Protettive (MP) già con l’istanza di nomina dell’esperto (Art. 18 CCII). Questo garantisce l’accesso a uno stay in una fase precoce, quando le trattative sono ancora in corso.
- Protezione tardiva (CM): Nel Concordato Minore, la protezione patrimoniale (sospensione delle azioni esecutive e cautelari) viene concessa solo in una fase successiva del procedimento giudiziale, dopo la presentazione del piano.
Minore burocrazia e flessibilità operativa
La CNC è preferibile in quanto è piuttosto celere ed extragiudiziale. L’imprenditore minore beneficia di significative semplificazioni procedurali:
- Semplificazione documentale: il Correttivo D.Lgs. n. 136/2024 ha previsto che i bilanci da depositare con il ricorso per la conferma delle misure protettive siano i bilanci approvati. Tuttavia, in caso di mancata approvazione, possono essere depositati i progetti di bilancio o una situazione economico-patrimoniale e finanziaria aggiornata.
- Gestione conservata e assenza di sospensione automatizzata: l’imprenditore conserva la gestione ordinaria e non vi è un blocco automatico di crediti e debiti. La tutela è innescata solo volontariamente.
- Debiti pubblici semplificati: la possibilità di richiedere i certificati dei debiti tributari e contributivi con una dichiarazione sostitutiva (se richiesti almeno dieci giorni prima dell’istanza) snellisce l’accesso alla CNC.
Contrasto sulla composizione delle classi (CM)
Il Concordato Minore si scontra con questioni di coerenza sistematica in merito alla formazione delle classi. Mentre il Concordato Preventivo prevede il classamento obbligatorio in molti casi (ad esempio, falcidia dei privilegiati incapienti), nel CM la formazione delle classi è obbligatoria solo per i creditori titolari di garanzie prestate da terzi. Questo intento semplificatorio può scontrarsi con il principio di ragionevolezza, in quanto la posizione di un creditore (parzialmente garantito) è obiettivamente differenziata da quella dei chirografari tout court. Tali complessità procedurali, tipiche del CM, sono by-passate nella fase negoziale della CNC.
Misure protettive e cautelari: la garanzia di stabilità
Le Misure Protettive (MP) e Cautelari (MC) sono il cuore pulsante della CNC, agendo come una tutela interinale personalizzata.
MP: lo Stay selettivo e la tutela bancaria
Le MP (Art. 18 CCII) sono tipiche e possono essere richieste in modo selettivo nei confronti di determinate iniziative, creditori o categorie di creditori. Sono esclusi dalle misure protettive i diritti di credito dei lavoratori.
- Regime bancario: Il divieto di revoca o sospensione delle linee di credito per la sola notizia della CNC è rafforzato dall’obbligo, per le banche, di motivare specificamente le loro azioni in base alla disciplina di vigilanza prudenziale. Il mancato rispetto di ciò può portare a misure giudiziali.
MC: l’Atipicità funzionale (Art. 19 CCII)
Le MC sono sempre atipiche. Si pongono in un rapporto di residualità o complementarità rispetto alle MP, permettendo di far fronte a ogni possibile esigenza di tutela non tipizzata. La distinzione fra MP e MC opera sul piano funzionale piuttosto che tipologico.
- Tutela della liquidità: le MC possono autorizzare lo svincolo delle somme disponibili sul conto corrente per la gestione ordinaria della società (pagamento di costi correnti e obblighi retributivi/contributivi). Possono sospendere i pagamenti derivanti dalla rottamazione-quater o dai pagamenti rateali di IVA/INPS.
- DURC e ordine di Facere: non è ammissibile una domanda volta ad ottenere l’emissione di un vero e proprio ordine di facere a carico dell’amministrazione pubblica. Tuttavia, è da accogliersi la domanda subordinata tesa a far “accertare” la sussistenza della condizione di regolarità contributiva, affinché l’INPS rilasci il documento. Tale accertamento è cruciale se il piano prevede il pagamento integrale dei crediti previdenziali.
- Garanzie pubbliche e private: Le MC possono impedire temporaneamente l’escussione di garanzie pubbliche (MCC). Questo è funzionale per evitare l’alterazione dello status quo tra i creditori e il definitivo consolidamento del super privilegio di MCC. Similmente, le MC possono essere estese, come misura cautelare atipica, a protezione del patrimonio del garante che si impegna a versare finanza esterna, se tale misura è funzionale al risanamento.
Esiti e vantaggi premiali: la massimizzazione del ritorno
La finalità della CNC è il risanamento e la continuità aziendale. Il percorso deve superare la “prova di resistenza” allo scenario liquidatorio.
La trattativa Fiscale agevolata
La Transazione Fiscale è una delle innovazioni di maggior pregio. La CNC permette all’imprenditore minore di formulare una proposta di accordo transattivo con le agenzie fiscali (Entrate e Riscossione) per il pagamento parziale e/o dilazionato dei debiti tributari.
- Vantaggio: l’accordo è un incontro di volontà che, una volta raggiunto, è soggetto al controllo di regolarità da parte del giudice. Il professionista indipendente deve attestare la convenienza della proposta rispetto all’alternativa liquidatoria.
- Limite: l’accordo transattivo non si estende ai contributi previdenziali e assicurativi.
Concordato Semplificato (CS): L’Exit liquidatorio virtuoso
Se le trattative falliscono, l’imprenditore può accedere al Concordato Semplificato (CS) per la liquidazione del patrimonio (Art. 25-sexies CCII).
- Premialità condizionata: il CS è accessibile solo se l’esperto abbia dichiarato che le trattative si sono svolte secondo correttezza e buona fede e che le soluzioni fisiologiche erano impraticabili. I vantaggi del CS (assenza di voto dei creditori, assenza di soglia minima di soddisfacimento) spettano esclusivamente a quell’imprenditore che abbia intrapreso il percorso compositivo in buona fede.
- Esclusività: il CS è una soluzione regolatoria della crisi esclusiva di questo istituto. L’istanza deve essere depositata, a pena di decadenza, entro 60 giorni dalla comunicazione della relazione finale dell’esperto.
Stabilità e Riduzione della Revocatoria
Un accordo sottoscritto dall’imprenditore, dai creditori e dall’esperto produce effetti esonerativi dall’azione revocatoria concorsuale e ordinaria (Art. 166 CCII). L’esonero è stato esteso anche agli atti, ai pagamenti e alle garanzie posti in essere in esecuzione del concordato semplificato.
Conclusioni: l’Imperativo della CNC
La Composizione Negoziata della Crisi è il meccanismo più efficiente e flessibile offerto dal CCII alle imprese minori e sottosoglia. La sua superiorità risiede nella possibilità di ottenere una protezione immediata e mirata (MP/MC), riducendo i rischi associati alla corsa alla revoca e massimizzando le probabilità di successo attraverso una negoziazione facilitata.
Il successo dell’operazione, pur richiedendo la leale collaborazione di tutte le parti, dipende dalla funzionalità delle misure richieste rispetto al risanamento. La CNC è, in sintesi, la via maestra per trasformare un segnale di crisi in una concreta opportunità di rilancio produttivo.











