La sostenibilità nell’ambiente costruito

L’impronta della sostenibilità è sempre più marcata ultimamente e le organizzazioni si stanno impegnando affinché il loro impatto sul pianeta possa essere ridotto. Azioni strategiche e comportamenti specifici per garantire lo sviluppo sostenibile sono la base per una crescita economica e sociale sostenibile e rispettosa dell’ambiente[1]. Nell’ambiente costruito, argomento su cui ci concentreremo in questo articolo, implementare i principi di sostenibilità[2] significa tenere conto di standard e requisiti volti a migliorare le prestazioni degli edifici, prestando attenzione all’efficienza energetica e all’impatto degli edifici sull’ambiente[3]. Per identificare un’impresa sostenibile e responsabile è oggi necessario valutare non solo gli aspetti finanziari tradizionali, ma anche quelli ambientali, sociali e di buon governo societario. Le tendenze di cui sopra, stanno rapidamente accelerando, con maggiori opportunità di partnership e collaborazioni anche tra diversi settori. Tutto ciò grazie alla decisione dei mercati finanziari di investire in organizzazioni che rispettano gli standard ESG e si concentrano su vari aspetti come il risparmio energetico, il riciclaggio e la lotta agli sprechi, l’inclusività, l’equa compensazione e l’economia circolare[4]. In Europa, dove i temi della sostenibilità sono fondamentali per la ripartenza dell’economia, un numero crescente di aziende ha adottato tecnologie e strumenti innovativi per gestire, monitorare e migliorare le prestazioni su vari temi ESG (Environmental, Social, Governance)[5]. Le organizzazioni stesse sono quindi sempre più guidate dai mercati e dalle politiche comunitarie ad intraprendere percorsi di crescita sostenibile che spaziano dal miglioramento e dalla condivisione della consapevolezza interna sulla sostenibilità, alla definizione di veri e propri piani di sostenibilità[6].

La sostenibilità nell’ambiente costruito

Implementare i principi di sostenibilità nell’ambiente costruito significa tener in considerazione gli standard ed i requisiti volti a migliorare le prestazioni degli edifici durante tutto il loro ciclo di vita, prestando attenzione alla qualità dei materiali, preservando le risorse naturali e limitando le emissioni nell’ambiente.

Secondo il sistema Green Building Challenge[7], ci sono 4 indicatori di sostenibilità ambientale che riassumono le caratteristiche di un edificio:

  • il consumo annuale di energia primaria per il funzionamento dell’edificio;
  • il consumo di territorio per la costruzione dell’edificio;
  • il consumo annuale di acqua per il funzionamento dell’edificio;
  • le emissioni atmosferiche annuali provocate dal funzionamento dell’edificio.

Attraverso protocolli e sistemi di certificazione è possibile valutare la sostenibilità di un edificio e, di conseguenza, stimare l’efficienza energetica e l’impatto della costruzione sull’ambiente. Tra questi prendiamo in considerazione i principali, ossia:

  • a norma ISO 21930:2007 – Sustainability in Building Construction;
  • il Green Building Council’s Leadership in Enviromental Design (LEED) negli USA (si veda GBC Italia);
  • il Code for Sustainable Homes in Gran Bretagna;
  • i protocolli Breeam, Casaclima, Itaca, Well.

È utile sottolineare, inoltre, che i protocolli di sostenibilità sono essenziali per verificare l’applicazione dei Criteri Minimi Ambientali (CAM) definiti nel D.lgs. 56/2017[8], con l’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali, di promuovere sistemi e modelli di produzione più sostenibile e di ridurre i consumi.

I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono i requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto, volti ad individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita.

I CAM sono altresì obbligatori per la Pubblica Amministrazione in casi di nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici.

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Quali sono i vantaggi dell’edilizia sostenibile?

Le ripercussioni positive di un approccio sostenibile nel mondo delle costruzioni coinvolgono più sfere: sociale ed economica.

Per quanto concerne i benefici dell’edilizia sostenibile nella sfera sociale, questi coinvolgono in prima persona la società che lo abita e ne fa uso e, per questo motivo, non vanno sottovalutati i vantaggi che l’edilizia sostenibile può avere sulle persone, sulla loro salute e sul loro rapporto con i luoghi e con gli edifici.

Tra i benefici sociali più evidenti troviamo[9]:

  • utilizzo di materiali sostenibili che non producono sostanze nocive per la salute;
  • maggior quantità di luce naturale e miglior ventilazione degli ambienti;
  • maggiore resistenza ai disastri naturali come terremoti e inondazioni.

È inoltre fondamentale sottolineare che, coinvolgere la comunità nel processo di progettazione, vuol dire aiutare a creare luoghi in cui le persone vogliono vivere, lavorare e trovare una fonte di svago, questo a sua volta genera un senso di appartenenza e rispetto dei luoghi.

In sintesi, le prestazioni sociali comprendono[10]:

  • miglioramento della qualità della vita e della salute;
  • maggiore senso di comunità e orgoglio nell’ambiente costruito;
  • crescita economica di comunità e quartieri.

I vantaggi relativi all’ambito economico sono forse quelli che catturano di più l’attenzione dei costruttori e sono evidenti nel brevissimo tempo. Le tecnologie innovative e i materiali da costruzione sostenibili, infatti, ci consentono di vedere i vantaggi economici fin dal primo giorno di costruzione e per tutta la durata dell’edificio.

Tra i vantaggi economici dell’edilizia sostenibili troviamo[11]:

  • costi di costruzione ridotti grazie a un minore utilizzo delle risorse, come acqua ed energia;
  • riduzione dei costi di riparazione e manutenzione per tutto il ciclo di vita dell’edificio;
  • riduzione dei costi d’utilizzo del bene grazie alla riduzione dell’uso di energia e acqua.

Come ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni?

Il settore delle costruzioni è tra quelli che sta crescendo maggiormente, ergo, è necessario ridurre l’impatto che le costruzioni hanno sull’ambiente ed uno dei modi per farlo è proprio quello di incentivare la sostenibilità del processo costruttivo.

In altre parole, un processo edilizio sostenibile, significa ottenere[12]:

  • minor produzione di materiali di scarto, sia durante la costruzione e per tutto il ciclo di vita del bene;
  • uso più efficiente dei materiali da costruzione;
  • minore inquinamento quando i materiali sono acquistati localmente,
  • riduzione dello spreco di risorse energetiche.

Le soluzioni tecnologiche che permettono di aumentare la sostenibilità di un bene e ridurne l’impatto ambientale sono moltissime ed in continua evoluzione.

Grazie agli avanzi della tecnologia, tra i più frequenti, efficienti e il più delle volte, anche poco costosi, troviamo[13]:

  • impianti fotovoltaici e solari termici,
  • corretta esposizione dell’edificio e dei suoi locali;
  • gestione attenta della risorsa acqua, prevedendo l’installazione di sistemi di recupero dell’acqua piovana, di sistemi di trattamento e purificazione delle acque reflue, di impianti a risparmio idrico;
  • utilizzo di materiali naturali privi di sostanze tossiche, oppure di materiali riciclati, riutilizzabili o riciclabili, preferibilmente di produzione locale;
  • inserimento armonico del bene nel contesto paesaggistico-ambientale.

È chiaro come il mondo necessiti di una conversione sostenibile del processo di costruzione, per fortuna i metodi di bioedilizia possono essere integrati negli edifici in qualsiasi fase, dalla progettazione e costruzione alla ristrutturazione e demolizione[14].

Un focus sugli standard certificativi per gli edifici green

L’edilizia sostenibile sta diventando sempre più importante per affrontare le sfide del cambiamento climatico e per ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni.

Tra gli strumenti principali per promuovere edifici più ecologici e responsabili ci sono le certificazioni edilizie green, che stabiliscono standard e linee guida per valutare la sostenibilità delle costruzioni[15].

Gli standard certificativi come LEED, BREEAM e DGNB rendono trasparenti le prestazioni di sostenibilità degli edifici.

Gli enti certificatori, che si basano quasi tutti su un sistema a punti, valutano gli edifici attraverso una serie di criteri il cui valore e la cui composizione varia da una certificazione all’altra. La valutazione e la certificazione non si riferiscono ai singoli prodotti, ma all’edificio nel suo insieme[16].

Oltre a fattori ambientali (es. fabbisogno energetico, emissioni e uso delle risorse) ai fini della certificazione sono rilevanti anche altri elementi quali i costi del ciclo di vita, gli aspetti sociali (es. l’accessibilità), la gestione dell’edificio, la mobilità (collegamenti al trasporto pubblico) e la qualità dell’area circostante (aree verdi)[17].

LEED

La certificazione LEED (Leadership in Energy & Environmental Design) è stata sviluppata negli Stati Uniti a partire dal 1993 ad opera dello US Green Building Council (USGBC). Il LEED è un programma di certificazione volontario che può essere applicato a qualsiasi tipo di edificio (sia commerciale che residenziale) e concerne tutto il ciclo di vita dell’edificio stesso, dalla progettazione alla costruzione[18].

LEED promuove un approccio olistico alla sostenibilità degli immobili, favorendo la progettazione di edifici ecologicamente responsabili, efficienti dal punto di vista energetico, salubri per gli occupanti e in armonia con l’ambiente circostante.

Nell’ultima versione del protocollo americano, la certificazione si basa su una checklist composta da otto categorie: trasporto e ubicazione, energia e atmosfera, efficienza delle risorse idriche, sostenibilità del sito, qualità degli ambienti interni, materiali e risorse, innovazione, priorità regionale[19]. Il progetto dell’edificio dovrà soddisfare il maggior numero di requisiti per ogni categoria e anche in questo caso viene attribuito un punteggio. Per ottenere la certificazione LEED di base occorre raggiungere almeno 40 punti. Con 50 punti si guadagna la certificazione Silver e con almeno 60 quella Gold. Dagli 80 punti in poi (su un massimo di 110) l’edificio riceve la certificazione LEED Platinum[20].

BREEAM

Il BREEAM (Building Research Establishment Environmental Assessment Method) è un sistema di valutazione e certificazione dell’edilizia sostenibile sviluppato nel Regno Unito. È stato lanciato nel 1990 dal BRE (Building Research Establishment).

Il processo di certificazione BREEAM valuta l’edificio tenendo conto di diverse categorie chiave, tra cui il consumo energetico, l’uso del territorio, l’efficienza idrica, la qualità dell’aria interna, la gestione dei rifiuti, l’accessibilità al trasporto pubblico e altre ancora.

La finalità della certificazione è riconoscere e promuovere gli edifici che hanno un ridotto impatto ambientale e che offrono un ambiente sano e confortevole per gli occupanti[21].

I livelli di certificazione BREEAM sono: Accettabile, Pass (superiore alla media), Buono, Molto Buono, Eccellente ed Eccezionale.

La certificazione BREEAM è flessibile, dato che si adatta alle normative e alle caratteristiche del Paese di riferimento e, ad ognuna delle categorie ambientali di cui è composto, è accordato un peso diverso sul punteggio finale in base allo specifico impatto locale attribuito alla categoria[22]. Gli edifici certificati BREEAM sono progettati per contenere i consumi energetici, ridurre l’impatto ambientale e migliorare il benessere delle persone[23].

DGNB

Il DGNB è l’acronimo di Deutsche Gesellschaft für Nachhaltiges Bauen, il nome del Consiglio tedesco per l’edilizia sostenibile che assegna il certificato. Il marchio DGNB promuove edifici con una visione orientata al futuro. Questa visione include l’attenzione alla sostenibilità e all’ambiente di vita durante la fase di pianificazione e costruzione del progetto edilizio[24].

Il DGNB è un marchio di qualità assegnato a progetti edilizi che soddisfano i più severi requisiti di sostenibilità. Per l’assegnazione, vengono presi in considerazione l’efficienza energetica, la durata dei materiali e l’impatto sull’ambiente di vita dell’edificio.

Sotto l’acronimo DGNB si celano due differenti istituzioni: la prima è la Deutsche Gesellschaft für Nachhaltiges Bauen, il Sustainable Building Council tedesco, un’organizzazione no-profit, la seconda è il Deutsches Gütesiegel für Nachhaltiges Bauen, il sistema di certificazione di sostenibilità basato sui principi promossi dalla società DGNB.

Una caratteristica del Sistema DGNB è la sua flessibilità e l’assenza di restrizioni per il raggiungimento dell’obiettivo, così da lasciare a discrezione del team di progetto il percorso e le scelte per il suo raggiungimento. Gli unici due criteri imprescindibili sono l’osservanza della norma sulle barriere architettoniche e il livello minimo di qualità dell’aria interna[25]. Ad oggi piú di 100 edifici certificati o pre-certificati si trovano al di fuori del territorio tedesco, ad esempio in Austrica, Svizzera, Lussemburgo, Danimarca e Cina.

In Italia, per quanto sia stato firmato un Memorandum of Understanding per ora non vi sono edifici certificati DGNB. Per la Svizzera e Austria vi è inoltre la versione del marchio adattata alla realtà svizzera (SGNI) e austriaca (ÖGNI)[26].

In che modo gli standard possono aumentare la sostenibilità?

Gli standard possono fornire le best practice, le regole, le definizioni o le linee guida utilizzate per progettare e fabbricare prodotti o implementare processi per gestire i rischi e gli aspetti operativi[27].

Mai come in questo periodo storico la sostenibilità è stata così importante e, allo stesso tempo, le persone sono sempre più diffidenti verso le dichiarazioni di marketing “ecologico” in quanto vogliono avere una prova dell’impegno delle aziende verso le sfide ambientali e sociali.

Alcuni possono considerare gli standard un’imposizione o un mezzo di controllo centralizzato, ma la loro applicazione tutela i consumatori, assicura l’affidabilità e il miglioramento continuo. Gli standard sono spesso il risultato di un’esigenza specifica e di uno sviluppo collaborativo con contributi richiesti e forniti da aziende, esperti del settore, ONG, governi e altre parti interessate. Ma soprattutto, per quanto gli standard possano essere percepiti come generalizzabili, le organizzazioni ne hanno bisogno per sfruttare in modo responsabile, sicuro e protetto le innovazioni.

Quali miglioramenti si possono ottenere utilizzando gli standard?

  • Gestione ambientale: utilizzando meno risorse, tagliando gli sprechi, aumentando il riciclaggio e riducendo le discariche;
  • Gestione energetica: ridurre i costi energetici;
  • Carbon Neutrality: ottenere emissioni nette di carbonio pari a zero;
  • Responsabilità sociale: comprendere e migliorare l’impatto sulla comunità locale;
  • Approvvigionamento sostenibile: mostrare il proprio impegno verso le risorse rinnovabili.

Lo studio dell’Ibm Institute for Business Value in merito alla sostenibilità aziendale

Un nuovo studio globale dell’IBM (NYSE: IBM) Institute for Business Value rileva che, la maggior parte delle aziende, riconosce l’importanza della sostenibilità come elemento strategico ma molti dirigenti hanno difficoltà a finanziare i propri investimenti[28].

Secondo lo studio, quasi un terzo (30%) dei dirigenti afferma di aver compiuto notevoli progressi nell’attuazione della propria strategia di sostenibilità (rispetto solo al 10% di un anno fa), ma la vera sfida è passare dalla teoria alla pratica[29].

Quasi la metà (47%) dei dirigenti fatica a stanziare i fondi necessari per investire in progetti di sostenibilità; sei su 10 affermano di dover bilanciare la necessità di raggiungere risultati finanziari con obiettivi di sostenibilità[30].

Le organizzazioni che orientano le proprie attività in funzione delle strategie di sostenibilità mostrano una netta differenza nei risultati rispetto alle imprese che, ad esempio, si concentrano esclusivamente sul reporting normativo o la sostenibilità a livello progettuale. Le aziende che integrano la sostenibilità hanno il 75% in più di probabilità di migliorare in modo significativo i propri ricavi grazie all’impegno profuso in questo ambito e il 52% ha maggiori possibilità di superare aziende analoghe in termini di redditività[31]. Dal report emerge che, molte organizzazioni, si focalizzano più sulla capacità di gestire requisiti di reporting complessi e diversificati, piuttosto che sul valore e sui risultati reali. Lo studio ha rilevato che la spesa per la reportistica relativa alla sostenibilità supera quella per l’innovazione della sostenibilità stessa del 43%.

Solo il 31% dei dirigenti intervistati dichiara di incorporare in maniera strutturata i dati e gli insight risultanti dalle strategie di sostenibilità per migliorare i processi, mentre il 14% afferma di far leva su questi contenuti solo nell’ambito di iniziative specificamente legate all’innovazione[32].

Oday Abbosh, Global Managing Partner, Sustainability Services, IBM Consulting ha dichiarato che “l’approccio alla sostenibilità potrebbe rallentare l’operatività di un’organizzazione, la sostenibilità richiede intenzionalità e una visione aziendale condivisa[33] e che dovrebbe far parte della quotidianità”.

Questa considerazione va ricollegata al fatto che, la sostenibilità, non deve esser interpretata solo come una normativa da rispettare o un mero esercizio di reporting ma, integrando la sostenibilità in tutte le attività aziendali, le organizzazioni hanno maggiori probabilità di promuovere l’innovazione interna, di attrarre e trattenere talenti qualificati e di posizionarsi meglio per ottenere un impatto positivo sull’ambiente e sul proprio business”[34]. Il problema, essenzialmente, è che molte organizzazioni si concentrano più sulla gestione dei requisiti di reporting complessi e diversificati piuttosto che sul valore e sui risultati concreti[35].

Note

[1] Un concetto che ha preso forma all’inizio degli anni Settanta, dimostrando quanto i limiti dell’ecosistema terrestre siano reali e doverosi di attenzione e soluzione.

[2] https://www.acea.it/guide/sostenibilita-aziendale

[3] https://www.ingenio-web.it/articoli/ambiente-in-pillole-standard-di-sostenibilita-nell-ambiente-costruito/

[4] https://www.agendadigitale.eu/smart-city/rischi-esg-per-le-aziende-come-identificarli-e-le-strategie-per-gestirli/

[5] https://www.esg360.it/finance-esg/finanza-sostenibile-ecco-cose-in-sette-strategie/

[6] Finanza per lo sviluppo sostenibile, un tema strategico per l’agenda 2030. https://asvis.it/public/asvis2/files/Approfondimenti/GdL_Trasv_FINANZA.pdf

[7] https://www.rinnovabili.it/featured/living-building-challenge-greenbuilding-leggi-222/

[8] https://gpp.mase.gov.it/Cosa-sono-i-CAM

[9] https://www.stabila.it/sostenibilita-edilizia-cose-e-quali-vantaggi-ha/

[10] https://blog.3bee.com/edilizia-e-sostenibilita-ambientale-gli-ultimi-trend/

[11] https://www.salvatoriofficial.com/it/it/storie/edilizia-sostenibile-cos-e-vantaggi

[12] https://www.stabila.it/la-sostenibilita-ambientale-nel-settore-delle-costruzioni/

[13] https://blog.3bee.com/edilizia-e-sostenibilita-ambientale-gli-ultimi-trend/

[14] https://biblus.acca.it/edilizia-sostenibile/

[15] https://www.4genergia.it/certificazioni-edilizie-green-leed-breeam/

[16] https://www.gradhermetic.com/it/actualidad/principales-certificaciones-medioambientales-de-edificacion-sostenible

[17] https://www.geberit.it/know-how/referenze/certificazioni-per-l-edilizia-sostenibile/

[18] https://www.certificazioneleed.com/edifici/

[19] Ibidem

[20] https://www.kireti.it/edifici-sostenibili-le-certificazioni-breeam-leed-e-well/

[21] https://esa-engineering.it/servizi/sostenibilita/certificazioni-di-sostenibilita/certificazione-breeam/

[22] https://esgnews.it/abitare-sostenibile/certificazione-breeam-cose-vantaggi-e-criteri-di-valutazione/

[23] https://www.teamsystem.com/magazine/construction/cosa-sono-e-come-si-ottengono-le-certificazioni-leed-e-breeam/

[24] https://www.reynaers.it/ispirazione/storie/sostenibilita/dgnb-un-marchio-di-qualita-sostenibile

[25] DGNB, Sustainable building with the DGNB, Europe’s largest network for sustainable building, the globally recognised DGNB certification and much more.

[26] https://www.teknoring.com/news/efficienza-energetica/dgnb-come-funzione-il-protocollo-di-sostenibilita-tedesco/

[27] https://www.dnv.it/news/gli-standard-come-guida-per-promuovere-l-innovazione-e-la-sostenibilita-248060/

[28] I dati raccolti da un campione globale di 5.000 leader aziendali evidenziano che l’integrazione della sostenibilità nelle operazioni di un’azienda consente loro di ottenere risultati economici migliori.

[29] https://it.newsroom.ibm.com/ibvsostenibilita

[30] https://www.thenextfactory.it/studio-ibm-sostenibilita-rimane-priorita-ma-approccio-inadeguato/

[31] https://it.newsroom.ibm.com/ibvsostenibilita

[32] https://www.businesspeople.it/business/sostenibilita-per-le-aziende-e-prioritaria-ma-lapproccio-non-e-adeguato/

[33] https://www.ibm.com/consulting/sustainability

[34] https://restartingreen.it/sostenibilita/la-sostenibilita-rimane-una-priorita-per-le-aziende/

[35] Prova ne sia che la spesa per la reportistica relativa alla sostenibilità supera quella per l’innovazione della sostenibilità stessa del 43%.

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