Rassegna giurisprudenziale dell’11 giugno

Questa rassegna si propone di esaminare le principali novità giurisprudenziali della settimana.

Liquidazione del danno parentale: tabelle “a forbice” e “a punti”

La Terza Sezione Civile della Cassazione, con l’ordinanza n. 14285/2025, del 29 maggio (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), affronta un tema particolarmente rilevante nella prassi del contenzioso in ambito sanitario: la liquidazione del danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale. Al centro della decisione si colloca la questione del criterio di liquidazione, tra sistemi tabellari alternativi, le cosiddette tabelle “a forbice” e “a punti”, e la loro influenza sull’entità del risarcimento. La Corte si sofferma anche sulla disciplina degli interessi compensativi, specificando limiti applicativi e oneri probatori.

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Presupposto IRAP e attività forense: la Cassazione chiarisce i criteri di valutazione

La questione dell’assoggettabilità ad IRAP dei redditi prodotti da professionisti, ed in particolare dagli avvocati, continua ad essere oggetto di ampio contenzioso e di frequenti interventi chiarificatori da parte della Corte di Cassazione. Con l’ordinanza n. 14141/2025 (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), la Sezione Tributaria è tornata a pronunciarsi sui criteri identificativi del presupposto impositivo dell’autonoma organizzazione.

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Professionista infedele e culpa in vigilando del contribuente

La Corte di cassazione, con l’ordinanza n. 13358/2025 (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), ha definito il perimetro della responsabilità del contribuente in materia dichiarativa, stabilendo che “non assolve agli obblighi tributari con il mero affidamento ad un commercialista del mandato a trasmettere in via telematica la dichiarazione alla competente Agenzia delle Entrate, essendo egli sempre tenuto a vigilare, affinché tale mandato sia puntualmente adempiuto, sicché la sua responsabilità è esclusa solo se viene provato un comportamento fraudolento del professionista, finalizzato  a mascherare il proprio inadempimento”.

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Notifica PEC da indirizzo non ufficiale dell’Agente Riscossione

Con l’ordinanza n. 14407/2025 (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi sulla validità delle notificazioni a mezzo PEC effettuate dall’Agente della Riscossione con un indirizzo non inserito nei pubblici elenchi ufficiali, quale l’INI-Pec.

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Il Correttivo Cartabia e l’eliminazione della nuova procura speciale: Sezioni Unite sull’art. 380-bis c.p.c.

La Sezioni Unite civili della Cassazione, con la sentenza n. 14986/2025, del 4 giugno (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), sono intervenute su una questione di rilievo in materia di diritto processuale civile, soprattutto a seguito delle recenti riforme: l’obbligo, in sede di richiesta di decisione nel procedimento camerale accelerato, di corredare l’istanza con una nuova procura speciale.

La questione si colloca all’intersezione tra la formulazione originaria dell’art. 380-bis c.p.c., come sostituito dal d.lgs. n. 149/2022 (c.d. Riforma Cartabia), e la soppressione di tale obbligo disposta dal d.lgs. n. 164/2024 (c.d. Correttivo alla Riforma Cartabia). Il caso ha offerto alla Corte l’occasione per chiarire i limiti temporali di applicazione delle due normative e per definire il regime intertemporale degli atti processuali già posti in essere.

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Compenso del custode giudiziario e termine di decadenza: questione alle Sezioni Unite

La Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione, con l’ordinanza interlocutoria n. 15046/2025 (clicca qui per consultare il testo integrale dell’ordinanza), ha rimesso alle Sezioni Unite una questione interpretativa di sicuro impatto pratico: se il termine decadenziale previsto dall’art. 71 del D.P.R. n. 115/2002 per la liquidazione dei compensi ai soggetti ausiliari del giudice – come periti, interpreti, consulenti – si applichi anche al custode giudiziario. Il nodo, da anni oggetto di letture non univoche nella giurisprudenza di legittimità, sollecita un chiarimento sistematico che definisca in modo uniforme il regime della domanda di liquidazione degli onorari per tale figura.

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La responsabilità del medico e il consenso informato

Il consenso informato in ambito medico continua a rappresentare una delle principali fonti di contenzioso, al centro di un’evoluzione giurisprudenziale che ne ridefinisce limiti e conseguenze risarcitorie. La Terza Sezione Civile della Cassazione, con l’ordinanza n. 15079/2025, pubblicata il 5 giugno (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), ha ribadito i principi consolidati in materia di responsabilità sanitaria, chiarendo in particolare l’onere probatorio del paziente riguardo al danno da lesione del diritto all’autodeterminazione.

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Appalto e onere della prova: difformità, vizi dell’opera ed eccezione di inadempimento

Nel contenzioso relativo ai contratti di appalto, uno degli aspetti più dibattuti riguarda la corretta ripartizione dell’onere della prova tra appaltatore e committente. Il punto nevralgico è stabilire chi debba dimostrare l’esistenza o l’assenza di vizi e difformità, soprattutto nei casi in cui il committente si opponga al pagamento del corrispettivo contrattuale eccependo l’inadempimento dell’altra parte o proponendo una vera e propria domanda riconvenzionale di garanzia.

In questo contesto, l’ordinanza n. 1701/2025 della Seconda Sezione civile della Corte di cassazione (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione) assume una particolare rilevanza, in quanto si sofferma con rigore e puntualità sull’individuazione della corretta regola di distribuzione dell’onere probatorio, distinguendo nettamente tra eccezione generale di inadempimento e domanda di riduzione del prezzo ai sensi dell’art. 1668 c.c.

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Rimborso dei costi di fideiussione

Con la recente ordinanza n. 15036/2025 (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), la Corte di Cassazione si è pronunciata su un tema di grande interesse per i contribuenti. La problematica centrale della fattispecie proposta consiste nel diritto al rimborso dei costi sostenuti per le fideiussioni concesse allo scopo di ottenere la restituzione dell’IVA. Nell’accogliere il ricorso di una società, il Supremo Collegio ha confermato un principio di diritto ormai consolidato che estende le tutele del contribuente e per l’effetto ha esplicitato la portata generale dell’articolo 8 dello Statuto del contribuente e la sua coerenza con il diritto dell’Unione Europea.

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Il recesso del socio nelle S.p.A.: effetti immediati o differiti?

La Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 15087/2025, pubblicata il 5 giugno (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), ha affrontato una questione centrale in materia di diritto societario: la natura del recesso del socio di società per azioni e la possibilità per il socio receduto di impugnare la delibera che ha legittimato il proprio recesso, se successivamente revocata. La decisione si colloca in un dibattito giurisprudenziale e dottrinale particolarmente articolato, chiamando in causa principi generali sul contratto di società, sulla legittimazione ad agire e sul bilanciamento tra interesse individuale del socio e interesse della compagine sociale.

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Amministrazione di sostegno: reclamo contro il decreto del giudice tutelare e competenza

La Prima Sezione Civile della Cassazione, con l’ordinanza n. 15189/2025, depositata il 6 giugno (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), è intervenuta su una questione di rilievo in materia di amministrazione di sostegno. Il caso prende le mosse da un contrasto giurisprudenziale sull’individuazione del giudice competente a conoscere dei reclami avverso i decreti del giudice tutelare, alla luce della Riforma Cartabia e, in particolare, dell’art. 35 del D.lgs. n. 149/2022. La pronuncia si segnala per la sua importanza sistematica, chiarendo un punto cruciale: quando si applica la nuova disciplina e in che termini essa incide sui procedimenti pendenti.

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