Rassegna giurisprudenziale del 30 ottobre 2024

Questa rassegna giurisprudenziale si propone di esaminare le principali novità delle sentenze e ordinanze della settimana.

La nuova convivenza fa perdere l’assegno divorzile?

L’ordinanza n. 27043/2024 si inserisce in un lungo dibattito sul diritto del coniuge più debole a ricevere un supporto economico e su come questo diritto possa essere limitato quando l’ex coniuge instaura una nuova relazione stabile.

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Soccombenza reciproca e riduzione indennizzo

Con l’ordinanza n. 26954 del 17-10-2024, la II Sez. civile della Corte di Cassazione ha affrontato il tema della riduzione dell’indennizzo stabilito in primo grado e la legittimità della compensazione delle spese legali nell’ipotesi di soccombenza reciproca.

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Corte Costituzionale tutela il diritto dei creditori su immobili abusivi

Con la sentenza n. 160/2024, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale delle disposizioni che prevedono l’estinzione dell’ipoteca su immobili abusivi acquisiti gratuitamente dal Comune, senza offrire ai creditori una forma di compensazione. La Corte ha quindi chiarito che il diritto del creditore ipotecario, seppur accessorio al credito, gode di una protezione costituzionale che non può essere sacrificata in modo arbitrario.

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Amministrazione di sostegno: quale competenza territoriale?

L’ordinanza della I Sez. Civ. della Corte di Cassazione n. 27190 del 21 ottobre 2024 ha chiarito un punto fondamentale in materia di amministrazione di sostegno: la competenza territoriale.

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Fondo patrimoniale: la Cassazione delimita l’uso alla famiglia nucleare

La Corte di Cassazione ha precisato il perimetro di applicabilità del fondo patrimoniale, ribadendo che le disposizioni normative che lo regolano devono limitarsi a tutelare i bisogni della famiglia nucleare, composta dai coniugi e dai loro figli.

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CORSO DI FORMAZIONE – AI ACT E GDPR: COME GARANTIRE LA CONFORMITÀ PER IMPRESE ED ORGANIZZAZIONI

L’adozione dell’AI Act accanto al GDPR impone alle imprese un approccio integrato alla conformità normativa, con l’obiettivo di garantire sia la tutela dei dati personali sia l’affidabilità dei sistemi di intelligenza artificiale. Mentre il GDPR definisce le regole per il trattamento e la protezione dei dati, l’AI Act introduce requisiti mirati per la gestione del rischio e la trasparenza nell’uso dell’AI. Le organizzazioni sono così chiamate a sviluppare strategie che uniscano sicurezza e innovazione, implementando meccanismi di controllo e trasparenza che rispondano a entrambe le normative. Questo approccio rafforza la fiducia degli utenti e tutela le imprese da rischi legali in un contesto di tecnologia avanzata.

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