
Questa rassegna si propone di esaminare le principali novità giurisprudenziali.
Eccezione revocatoria ex art. 2901 c.c. nella procedura ex L. 3/2012: effetti e condizioni
L’ordinanza n. 12395/2025 della Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione) offre un’occasione preziosa per riflettere su due profili di notevole rilevanza teorico-pratica nell’ambito della procedura di liquidazione del patrimonio del sovraindebitato: da un lato, la possibilità per i liquidatori di sollevare l’eccezione revocatoria ordinaria ex art. 2901 c.c. nell’ambito del procedimento di formazione dello stato passivo; dall’altro, i criteri per valutare l’efficacia delle garanzie ipotecarie concesse dal debitore in prossimità dell’insolvenza, nonché la compatibilità tra l’ammissione al passivo e la revocabilità degli atti.
Usucapione e mantenimento dell’ipoteca: tra tutela del credito e certezza giuridica
L’ordinanza n. 565/2025 della Corte di Cassazione (puoi consultare il testo integrale della decisione cliccando qui) affronta con particolare rigore e chiarezza una questione giuridica di grande attualità e complessità: il rapporto tra l’usucapione e l’ipoteca. In particolare, la Suprema Corte ha chiarito se l’acquisto della proprietà a titolo originario, mediante usucapione, possa estinguere automaticamente un’ipoteca iscritta sul bene prima che abbia avuto inizio il possesso utile ai fini dell’usucapione.
Plusvalenze calciatori e costi dei procuratori sportivi
La sentenza n. 8724/2025 della Corte di Cassazione (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione) consente di chiarire taluni aspetti problematici sul regime fiscale applicabile ad operazioni tipiche e ricorrenti delle società calcistiche professionistiche. Per quanto di interesse le fattispecie di che trattasi sono la ripresa a tassazione, ai fini IRAP, delle plusvalenze derivanti dalla cessione dei contratti dei calciatori e la deducibilità, ai fini IRES e IRAP, dei costi sostenuti per i servizi di intermediazione svolta dai procuratori sportivi.
Sopravvenienze attive giudiziali e obbligo di contraddittorio preventivo
L’imputazione delle sopravvenienze attive è una operazione dirimente nella determinazione del reddito d’impresa, specie quando tali componenti positivi derivano da un riconoscimento giudiziale. Il principio di competenza fiscale impone di individuare l’esercizio in cui il credito diviene fiscalmente rilevante. Con l’ordinanza n. 11917/2025 (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), la Corte di Cassazione interviene proprio su questo punto, precisando che la sopravvenienza attiva accertata in sede giudiziale deve essere dichiarata ai fini delle imposte sui redditi nell’anno in cui avviene l’accertamento. La pronuncia è rilevante anche sotto il profilo procedurale, in particolare per quanto riguarda le modalità di accertamento e l’obbligo del contraddittorio preventivo da parte dell’Amministrazione finanziaria.
Motivazione apparente e adesione alla CTU: limiti del sindacato di legittimità
La Seconda Sezione Civile della Cassazione, con l’ordinanza n. 11251/2025, del 29 aprile (clicca qui per leggere il testo integrale dell’ordinanza), è intervenuta in materia di nullità della sentenza per difetto di motivazione, qualora il giudice d’appello, nel motivare la propria decisione, aderisca alle risultanze della CTU. Al centro della pronuncia, inoltre, vi è la corretta delimitazione dell’ambito di controllo del giudice di legittimità, alla luce dell’art. 360 c.p.c., come modificato alla Riforma Cartabia.
Indagini bancarie sui conti dell’amministratore
La Sezione Tributaria della Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 11956/2025 (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), ha affrontato la questione della legittimità dell’accertamento fiscale nei confronti di una società di capitali, emesso dall’Agenzia delle Entrate a seguito di indagini bancarie implementate anche sui conti correnti personali del suo amministratore. Il provvedimento ricalca un consolidato orientamento giurisprudenziale che ammette una presunzione legale di riferibilità delle movimentazioni bancarie dell’amministratore al soggetto giuridico da lui gestito. Il possesso delle quote societarie della società di capitali era riconducibile per intero al suo amministratore. Nel delineato contesto, è fondamentale stabilire a chi spetti l’onere della prova e quali elementi probatori sono necessari.
Notifica per pubblici proclami: tra esigenze di garanzia e complessità del contradditorio
La Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 9319/2025 (clicca qui per consultare il testo integrale dell’ordinanza), nell’ambito di una causa in materia successoria, è tornata a pronunciarsi sull’ammissibilità della notifica per pubblici proclami. La decisione, in particolare, affronta la questione della validità di tale modalità di notificazione quando la difficoltà non risiede nel numero dei destinatari, ma nella loro effettiva identificabilità e reperibilità, chiarendo l’ambito di applicazione dell’art. 150 c.p.c. e le conseguenze processuali dell’intervento tardivo del destinatario.
Obbligazioni pecuniarie della PA e restituzioni UE all’esportazione: le Sezioni Unite
In materia di obbligazioni pecuniarie della Pubblica Amministrazione, e in particolare riguardo alla decorrenza degli interessi moratori, la giurisprudenza è da tempo impegnata nel difficile compito di bilanciare le esigenze della finanza pubblica con il diritto del creditore a un adempimento tempestivo.
Il quadro normativo si complica ulteriormente quando le obbligazioni derivano da fonti del diritto dell’Unione Europea, come nel caso delle restituzioni all’esportazione di prodotti agricoli.
Con la sentenza n. 13249/2025 del 19 maggio, le Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione) sono intervenute per risolvere alcune importanti questioni interpretative. In particolare, la Suprema Corte ha esaminato:
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se la semplice istanza di restituzione sia idonea a costituire in mora la Pubblica Amministrazione;
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e in che modo le norme di contabilità pubblica incidano sulla decorrenza degli interessi, alla luce dei principi europei di effettività ed equivalenza.
Nullità della sentenza d’appello deliberata in data anteriore all’udienza di discussione
La Terza Sezione Civile della Cassazione, con l’ordinanza n. 11891/2025, depositata il 6 maggio (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), ha chiarito se sia affetta da nullità la sentenza d’appello deliberata in data anteriore all’udienza di discussione ex art. 352, secondo comma, c.p.c., nella versione vigente prima della Riforma Cartabia. La Suprema Corte, in particolare, richiamando l’orientamento della giurisprudenza di legittimità sul tema, ha precisato se, in situazioni di questo tipo, possa configurarsi la violazione del principio del contraddittorio e del diritto di difesa.
Nomina del curatore speciale e rimpatrio dei minori ucraini: la questione alle Sezioni Unite
La Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione, con l’ordinanza interlocutoria n. 12410/2025, pubblicata il 10 maggio (clicca qui per consultare il testo integrale dell’ordinanza), ha rimesso alle Sezioni Unite importanti questioni relative alla competenza in materia di tutela dei minori stranieri e all’efficacia in Italia degli atti di nomina da parte di autorità consolari estere.
Responsabilità civile da diffamazione a mezzo stampa: Sezioni Unite sull’errore nella qualifica giudiziaria
Le Sezioni Unite Civili della Cassazione, con la sentenza n. 13200/2025 (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), si sono pronunciate su una questione di massima rilevanza sistematica, concernente i limiti entro cui l’esercizio del diritto di cronaca giudiziaria consente di escludere la responsabilità per diffamazione a mezzo stampa. L’intervento nomofilattico si è reso necessario a fronte di un contrasto giurisprudenziale interno alla stessa giurisprudenza di legittimità, in particolare tra le Sezioni civili e penali, in ordine alla portata e all’applicabilità dell’esimente civilistica della verità putativa in caso di erronea qualificazione della posizione processuale di un soggetto.
Compensazione dei crediti fiscali in sede concorsuale
La presente nota analizza la recente sentenza della Corte di Appello di Bologna (N.R.G. 1588/2024), la quale conferma una pronuncia di liquidazione giudiziale nonostante la reclamante avesse dedotto una potenziale capienza patrimoniale. La Corte pone l’accento sulla tensione finanziaria e sulla gestione personalistica dell’impresa come elementi sintomatici dello stato di insolvenza, anche a fronte di un attivo formalmente superiore al passivo. Si esaminano i criteri valorizzati dai giudici di seconde cure per la declaratoria dello stato di decozione, con un breve cenno alle problematiche relative alla compensabilità dei crediti fiscali nella specie, derivanti da Superbonus, nel contesto della crisi d’impresa, tema quest’ultimo affrontato anche dalla prassi dell’Amministrazione Finanziaria (cfr. Risposta Agenzia delle Entrate n. 237/2024).
Nullità del contratto di carta revolving promosso da soggetto non iscritto all’UIC
La Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 12838/2025 (clicca qui per consultare il testo integrale della decisione), ha affrontato, nell’ambito di un rinvio pregiudiziale ex art. 363-bis c.p.c., una questione di rilevante impatto pratico e sistematico: la validità dei contratti di apertura di credito mediante carte cd. revolving stipulati, prima del D.lgs. 141/2010, presso fornitori convenzionati ma privi di iscrizione all’UIC. La Corte ha ricostruito il quadro normativo e ha enunciato due principi di diritto volti a chiarire definitivamente il perimetro di legittimità di tali operazioni finanziarie.
Il volume consigliato
La crescente incidenza dell’intelligenza artificiale nell’esercizio delle professioni pone interrogativi inediti sui confini della responsabilità. In questo contesto si inserisce il volume “Intelligenza artificiale e responsabilità dei professionisti”, edito da Maggioli Editore, con la prefazione di Vito Tenore e la direzione della collana affidata a Giuseppe Cassano. L’opera, a cura di Francesca Toppetti, affronta con taglio sistematico le implicazioni giuridiche e deontologiche della transizione tecnologica, soffermandosi sul rapporto tra l’elemento umano e l’uso degli strumenti intelligenti, con un’attenzione specifica al concetto di fiducia come fondamento del rapporto professionale.
Intelligenza artificiale e responsabilità dei professionisti
Il volume analizza le principali figure di professionisti in senso stretto (avvocati, notai, medici, commercialisti, ingegneri), unitamente a quelle di soggetti pubblici che, di regola, giudicano le loro condotte (magistrati) e di alcuni ausiliari del giudice (CTU) o soggetti preposti alla deflazione del contenzioso (mediatori).
Ogni capitolo è dedicato ad una figura professionale specifica ed il filo conduttore, che li attraversa, è dato dalla fiducia e dall’affidamento sottesi al rapporto interumano da cui origina il rapporto professionale.
Gli algoritmi e le istruzioni di condotta impartite agli strumenti di Intelligenza Artificiale sono la frontiera su cui si misura la profonda trasformazione delle professioni, che è in atto. Per tutte le figure analizzate, l’Altro è innanzitutto il Cliente, il Paziente, l’Assistito, oltre che naturalmente il Collega, la Controparte, il Consulente Tecnico d’Ufficio, l’Ausiliario e così via.
La reciprocità è indicata come il faro, con cui illuminare il percorso delle professioni in un momento di cambiamento e ridefinizione.
L’opera offre, in modo pratico, un’analisi sistematica e comparativa dei diversi regimi risarcitori e sanzionatori operanti tra professionisti con riferimenti normativi, dottrinali e giurisprudenziali.
Francesca Toppetti
Esperta in responsabilità professionale e diritto sanitario, avvocato cassazionista, è coordinatrice del Dipartimento Intelligenza Artificiale e Responsabilità in Sanità della UMEM. Membro del Consiglio Direttivo dell’Unione Europea per la Tutela dei Diritti dell’Uomo e componente della Commissione Responsabilità Professionale Sanitaria istituita presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma. Autrice di numerose pubblicazioni e volumi, è relatrice in convegni e congressi in materia di responsabilità civile, tutela dei diritti della persona e conciliazione stragiudiziale delle liti. Si occupa di filantropia ed è Direttore Generale di Emergenza Sorrisi ETS.
Leggi descrizione
Francesca Toppetti, 2025, Maggioli Editore
26.00 €
24.70 €

Intelligenza artificiale e responsabilità dei professionisti
Il volume analizza le principali figure di professionisti in senso stretto (avvocati, notai, medici, commercialisti, ingegneri), unitamente a quelle di soggetti pubblici che, di regola, giudicano le loro condotte (magistrati) e di alcuni ausiliari del giudice (CTU) o soggetti preposti alla deflazione del contenzioso (mediatori).
Ogni capitolo è dedicato ad una figura professionale specifica ed il filo conduttore, che li attraversa, è dato dalla fiducia e dall’affidamento sottesi al rapporto interumano da cui origina il rapporto professionale.
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L’opera offre, in modo pratico, un’analisi sistematica e comparativa dei diversi regimi risarcitori e sanzionatori operanti tra professionisti con riferimenti normativi, dottrinali e giurisprudenziali.
Francesca Toppetti
Esperta in responsabilità professionale e diritto sanitario, avvocato cassazionista, è coordinatrice del Dipartimento Intelligenza Artificiale e Responsabilità in Sanità della UMEM. Membro del Consiglio Direttivo dell’Unione Europea per la Tutela dei Diritti dell’Uomo e componente della Commissione Responsabilità Professionale Sanitaria istituita presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma. Autrice di numerose pubblicazioni e volumi, è relatrice in convegni e congressi in materia di responsabilità civile, tutela dei diritti della persona e conciliazione stragiudiziale delle liti. Si occupa di filantropia ed è Direttore Generale di Emergenza Sorrisi ETS.