OCF: imprese italiane investono in consulenza legale per ridurre i rischi

L’OCF ha condotto un’indagine approfondita sulla relazione tra le imprese italiane e il settore legale, con un focus sulla figura dell’avvocato. Il rapporto, basato su un campione rappresentativo di 1.300 imprese attive in vari settori, tra cui il manifatturiero, le costruzioni, il commercio, il turismo e i servizi, fornisce un’analisi dettagliata dell’esperienza e delle esigenze delle imprese italiane riguardo alla consulenza legale. I risultati mettono in luce una crescente necessità di consulenza legale, non solo come strumento di risoluzione dei conflitti, ma anche come supporto strategico per la prevenzione dei rischi e la gestione aziendale.

Report Imprese e Avvocati 2024

Un ricorso sempre maggiore alla figura dell’avvocato

Secondo i dati raccolti dall’Organismo Congressuale Forense, la preferenza delle imprese si rivolge principalmente ai liberi professionisti, seguiti dagli studi di medie dimensioni (30,8%) e dalle grandi firme. Le piccole e medie imprese, in particolare, tendono a preferire un rapporto diretto e personalizzato, spesso costruito nel tempo e basato sulla fiducia reciproca.

Questa tendenza sottolinea come le logiche di mercato abbiano spinto le imprese a ricercare consulenze legali che non si limitino alla risoluzione di problematiche immediate, ma che offrano invece un supporto di lungo periodo. In questo senso, la relazione che si instaura tra impresa e avvocato evolve verso una collaborazione strategica, in cui la competenza e la specializzazione sono integrate da una conoscenza approfondita delle esigenze specifiche dell’impresa cliente.

Gli ambiti di intervento

Il report evidenzia come le imprese italiane ricorrano ai legali principalmente per questioni di recupero crediti (40%), contrattualistica commerciale (25%), privacy (24%) e consulenza fiscale (20%). Inoltre, il 93,1% delle imprese ha dichiarato di considerare la consulenza legale un importante fattore di prevenzione dei contenziosi, evidenziando un approccio che mira a evitare i conflitti prima che questi si presentino. In questo senso, il ruolo dell’avvocato è visto come un elemento integrativo delle strategie aziendali, capace di supportare l’impresa nelle scelte quotidiane, anticipando le problematiche e facilitando una gestione consapevole dei rischi.

Soluzioni alternative al processo civile

Il ricorso alla consulenza legale non si esaurisce nella sola prevenzione, ma include anche la gestione dei contenziosi, che rimane un aspetto fondamentale per molte imprese. Tuttavia, emerge una preferenza crescente per le soluzioni alternative al processo civile, come mediazione, conciliazione e negoziazione assistita. Il 60,6% delle imprese ha infatti preferito metodi alternativi alla causa civile per risolvere i conflitti, con una predilezione per la mediazione (36,1%) e la conciliazione (23,8%).

Crisi d’impresa

Una delle aree di maggiore importanza trattate nel report è la gestione delle crisi aziendali: l’87,7% delle imprese ha dichiarato di preferire l’avvocato di fiducia agli specialisti della Camera di Commercio per la gestione delle crisi d’impresa. Questo dato evidenzia come il rapporto tra avvocato e impresa non si limiti alla risoluzione delle problematiche legali, ma si estenda a un sostegno continuo e personalizzato, che garantisce un aiuto competente e mirato in situazioni di particolare difficoltà.

AI e Blockchain

Il report tocca anche il tema dell’innovazione tecnologica e del suo impatto sulla professione legale. Sebbene solo il 9,7% delle imprese ritenga che l’intelligenza artificiale possa sostituire gli avvocati in futuro, molte aziende stanno già sfruttando le potenzialità offerte da queste nuove tecnologie per migliorare l’efficienza delle operazioni legali. L’uso dell’intelligenza artificiale nella revisione documentale, nell’analisi predittiva e nella gestione dei dati consente agli avvocati di risparmiare tempo e risorse, offrendo una consulenza più rapida e basata su dati concreti.

La blockchain, d’altro canto, sta guadagnando terreno come strumento per garantire la sicurezza e la trasparenza nelle transazioni legali. Gli smart contracts, che automatizzano l’esecuzione dei contratti, promettono di semplificare i processi, riducendo la necessità di intermediari e garantendo una maggiore efficienza operativa. In questo scenario, l’avvocato può sfruttare le tecnologie emergenti non come un sostituto del proprio lavoro, ma come un supporto che aumenta l’efficacia della consulenza e amplia il ventaglio dei servizi offerti.

Il ruolo dell’avvocato nel futuro delle imprese

L’indagine sottolinea che il ruolo dell’avvocato non è più confinato al solo ambito giuridico, ma abbraccia una serie di competenze interdisciplinari che vanno dalla gestione strategica alla consulenza preventiva. Il 67,2% delle imprese prevede che l’assistenza legale diventerà sempre meno essenziale, limitandosi alla gestione dei contenziosi e alle consulenze occasionali, mentre il 32,8% vede un futuro in cui l’avvocato si integrerà sempre di più con le operazioni aziendali, aiutando le imprese a anticipare le tendenze e a pianificare strategie di lungo termine.

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