
Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, in data 13 maggio 2025, ha sottoscritto, in rappresentanza dell’Italia, la Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione degli avvocati, collocando il nostro Paese tra i primi Stati membri ad aderire a questo nuovo strumento internazionale. La Convenzione, approvata il 12 marzo 2025, si propone come il primo trattato multilaterale interamente dedicato alla protezione dell’esercizio della professione forense e al rafforzamento del diritto alla difesa.
Consiglio: il volume “Intelligenza artificiale e responsabilità dei professionisti”, acquistabile sia su Shop Maggioli che su Amazon, analizza in chiave sistematica le implicazioni giuridiche e deontologiche dell’uso dell’AI nelle professioni, con particolare attenzione al ruolo della fiducia nel rapporto con il cliente.
Intelligenza artificiale e responsabilità dei professionisti
Il volume analizza le principali figure di professionisti in senso stretto (avvocati, notai, medici, commercialisti, ingegneri), unitamente a quelle di soggetti pubblici che, di regola, giudicano le loro condotte (magistrati) e di alcuni ausiliari del giudice (CTU) o soggetti preposti alla deflazione del contenzioso (mediatori).
Ogni capitolo è dedicato ad una figura professionale specifica ed il filo conduttore, che li attraversa, è dato dalla fiducia e dall’affidamento sottesi al rapporto interumano da cui origina il rapporto professionale.
Gli algoritmi e le istruzioni di condotta impartite agli strumenti di Intelligenza Artificiale sono la frontiera su cui si misura la profonda trasformazione delle professioni, che è in atto. Per tutte le figure analizzate, l’Altro è innanzitutto il Cliente, il Paziente, l’Assistito, oltre che naturalmente il Collega, la Controparte, il Consulente Tecnico d’Ufficio, l’Ausiliario e così via.
La reciprocità è indicata come il faro, con cui illuminare il percorso delle professioni in un momento di cambiamento e ridefinizione.
L’opera offre, in modo pratico, un’analisi sistematica e comparativa dei diversi regimi risarcitori e sanzionatori operanti tra professionisti con riferimenti normativi, dottrinali e giurisprudenziali.
Francesca Toppetti
Esperta in responsabilità professionale e diritto sanitario, avvocato cassazionista, è coordinatrice del Dipartimento Intelligenza Artificiale e Responsabilità in Sanità della UMEM. Membro del Consiglio Direttivo dell’Unione Europea per la Tutela dei Diritti dell’Uomo e componente della Commissione Responsabilità Professionale Sanitaria istituita presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma. Autrice di numerose pubblicazioni e volumi, è relatrice in convegni e congressi in materia di responsabilità civile, tutela dei diritti della persona e conciliazione stragiudiziale delle liti. Si occupa di filantropia ed è Direttore Generale di Emergenza Sorrisi ETS.
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Francesca Toppetti, 2025, Maggioli Editore
26.00 €
24.70 €

Intelligenza artificiale e responsabilità dei professionisti
Il volume analizza le principali figure di professionisti in senso stretto (avvocati, notai, medici, commercialisti, ingegneri), unitamente a quelle di soggetti pubblici che, di regola, giudicano le loro condotte (magistrati) e di alcuni ausiliari del giudice (CTU) o soggetti preposti alla deflazione del contenzioso (mediatori).
Ogni capitolo è dedicato ad una figura professionale specifica ed il filo conduttore, che li attraversa, è dato dalla fiducia e dall’affidamento sottesi al rapporto interumano da cui origina il rapporto professionale.
Gli algoritmi e le istruzioni di condotta impartite agli strumenti di Intelligenza Artificiale sono la frontiera su cui si misura la profonda trasformazione delle professioni, che è in atto. Per tutte le figure analizzate, l’Altro è innanzitutto il Cliente, il Paziente, l’Assistito, oltre che naturalmente il Collega, la Controparte, il Consulente Tecnico d’Ufficio, l’Ausiliario e così via.
La reciprocità è indicata come il faro, con cui illuminare il percorso delle professioni in un momento di cambiamento e ridefinizione.
L’opera offre, in modo pratico, un’analisi sistematica e comparativa dei diversi regimi risarcitori e sanzionatori operanti tra professionisti con riferimenti normativi, dottrinali e giurisprudenziali.
Francesca Toppetti
Esperta in responsabilità professionale e diritto sanitario, avvocato cassazionista, è coordinatrice del Dipartimento Intelligenza Artificiale e Responsabilità in Sanità della UMEM. Membro del Consiglio Direttivo dell’Unione Europea per la Tutela dei Diritti dell’Uomo e componente della Commissione Responsabilità Professionale Sanitaria istituita presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma. Autrice di numerose pubblicazioni e volumi, è relatrice in convegni e congressi in materia di responsabilità civile, tutela dei diritti della persona e conciliazione stragiudiziale delle liti. Si occupa di filantropia ed è Direttore Generale di Emergenza Sorrisi ETS.
Finalità e ambito di applicazione della Convenzione
L’obiettivo della Convenzione è garantire un livello uniforme e rafforzato di tutela della funzione difensiva, in particolare nei contesti in cui l’attività forense si esplica in procedimenti ad alta intensità di tutela dei diritti fondamentali o connotati da sensibilità politica. La sottoscrizione comporta l’assunzione, da parte dello Stato firmatario, di obblighi positivi volti ad assicurare che l’esercizio della professione forense si svolga in condizioni di piena libertà, indipendenza, sicurezza e assenza di indebite interferenze.
La nozione di “avvocato” nel testo convenzionale
La Convenzione adotta una nozione ampia di “avvocato”, ricomprendendo ogni persona fisica qualificata e abilitata a esercitare la professione forense secondo il diritto nazionale dello Stato parte. Le tutele si estendono anche ad altri soggetti che, pur non iscritti agli ordini forensi, svolgono attività rappresentativa in sede giudiziaria o dinanzi a organismi internazionali, come accademici, rappresentanti di organizzazioni non governative o membri di associazioni professionali.
Le garanzie previste
Tra i principali diritti riconosciuti dal testo convenzionale si segnalano:
-
la tutela della riservatezza delle comunicazioni tra avvocato e cliente;
-
l’immunità da responsabilità civili, penali o disciplinari per le attività difensive, ivi comprese le dichiarazioni scritte e orali rese nell’esercizio della professione;
-
la garanzia del diritto all’esame e al controesame dei testimoni;
-
la previsione di misure di protezione specifiche in caso di perquisizione, arresto o azioni intimidatorie nei confronti del legale.
La procedura per l’entrata in vigore
Ai sensi delle disposizioni conclusive, la Convenzione entrerà in vigore dopo la ratifica da parte di almeno otto Stati, di cui sei membri del Consiglio d’Europa. Si tratta di un passaggio essenziale affinché il trattato acquisti piena efficacia giuridica vincolante sul piano internazionale.
Riflessioni conclusive: verso una piena valorizzazione della funzione difensiva
Con la sottoscrizione della Convenzione, l’Italia conferma l’impegno verso una tutela avanzata della funzione difensiva quale componente imprescindibile del giusto processo. In questa prospettiva, si inserisce anche il dibattito in corso circa il riconoscimento costituzionale della professione forense, più volte auspicato dal Ministro della Giustizia. Una simile iniziativa legislativa potrebbe rappresentare il coronamento di un percorso di valorizzazione del ruolo dell’avvocato quale garante dell’effettività dei diritti e presidio di legalità sostanziale e processuale.