La certificazione LEED: un approccio completo e integrato alla sostenibilità ambientale ed energetica

La scorsa settimana, abbiamo parlato della “Sostenibilità nell’ambiente costruito” (trovi l’articolo qui). Analizziamo oggi il sistema di certificazione LEED

Premessa

L’origine del sistema di certificazione LEED, il cui acronimo significa “Leadership in Energy and Environmental Design” è da attribuirsi allo U.S. Green Building Council, che lo mette a punto nel 1993 negli Stati Uniti[1] mentre in Italia è stato introdotto nell’aprile del 2010. Il sistema Certificazione LEED si basa sull’attribuzione di crediti, suddivisi in categorie, che vengono riconosciuti dal Green Building US (USGBC) o Green Building Council Italia (GBC Italia)[2], una coalizione nel settore della bioedilizia fondata nel 1993, come sottolineato all’inizio, in un contesto di maggiore attenzione culturale rispetto all’ambiente. I criteri del LEED vengono sviluppati sin dal 1994, sotto l’egida del NRDC[3], con il programma guidato dallo scienziato Robert K. Watson che, come fondatore e presidente del comitato di coordinamento di LEED fino al 2006, ha condotto un processo ad ampia base di consenso che ha unito organizzazioni senza scopo di lucro, enti governativi, architetti, ingegneri, costruttori, fornitori di prodotti per l’edilizia e altri leader dell’industria[4].

L’obiettivo era creare edifici migliori, ottimizzati con un occhio di riguardo alle persone e alla natura[5], per questo l’USGBC ha voluto sviluppare il primo sistema di rating LEED cinque anni dopo (1998), valutando 19 progetti pilota rispetto agli standard LEED e, nel marzo del 2000, la coalizione ha lanciato pubblicamente il sistema di classificazione che è incentrato specificamente sulle nuove costruzioni[6].

Lo standard LEED in Italia

Dal 1994 al 2006, il LEED passò da uno standard per le nuove costruzioni fino a diventare un sistema complessivo di sei standard correlati che coprono tutti gli aspetti del processo di sviluppo e costruzione. Il LEED è cresciuto da un comitato formato da soli sei volontari fino alla formazione di 20 comitati con circa 200 volontari che si servono di uno staff di 150 professionisti[7].

In Italia, il protocollo LEED è arrivato soltanto nel 2009 grazie all’opera del Green Building Council Italia, l’associazione senza scopo di lucro che viene oggi considerata il punto di riferimento nazionale per l’edilizia sostenibile.

Nel nostro Paese (virtualmente) qualunque edificio può ottenere la certificazione LEED e, trattandosi di un programma su base volontaria, questa dipenderà dalla volontà di costruttori e proprietari di accertare le peculiarità ecosostenibili del loro progetto immobiliare[8]. Un edificio dotato di certificazione LEED avrà un valore aggiunto molto prestigioso, specialmente nell’ottica di un patrimonio edilizio come quello italiano, composto da edifici preesistenti nella maggioranza dei casi non performanti a livello energetico né particolarmente sostenibili dal punto di vista ambientale[9].

Nel 2021, si stimava che gli edifici certificati LEED in Italia fossero in tutto 441[10], un numero che avrà senza dubbio subito un incremento nel corso dell’anno attuale[11].

È utile menzionare inoltre che quelli certificati LEED in Italia non sono soltanto edifici di nuova realizzazione, ma anche immobili preesistenti che sono stati sottoposti a ristrutturazione profonda[12].

L’iter standard da seguire per arrivare alla certificazione

Come vengono assegnate le competenze in materia? Essenzialmente, chi dimostra di avere competenze fondamentali nelle pratiche di bioedilizia riceve le credenziali di LEED Green Associate mentre i soggetti che dimostrano esperienza nella bioedilizia e in un sistema di classificazione LEED ottengono le credenziali di LEED AP (professionisti accreditati) con specializzazione[13].

Affidarsi ad un consulente LEED AP, che aiuti il committente e il team di progetto e/o l’impresa nel processo di certificazione, è un supporto che si estende sia nella fase di progettazione che nella fase di costruzione dell’edificio[14].

Ad oggi, più di 108.000 progetti LEED hanno ricevuto la certificazione in tutto il mondo, mentre più di 203.000 persone hanno ottenuto le credenziali LEED[15].

In ogni caso, per ottenere queste certificazioni, è necessario dimostrare di adottare politiche e strategie in grado di garantire il benessere degli occupanti degli edifici, ridurre l’impatto ambientale degli edifici stessi e promuovere la sostenibilità[16].

Nel 2008, inoltre, l’USGBC ha lanciato la Green Business Certification Inc. (GBCI) per fornire una supervisione indipendente alla certificazione LEED[17].

Per poter ambire a certificare LEED un edificio, occorre partire innanzitutto dall’identificare la tipologia e l’ubicazione (Italia o estero) dell’edificio da certificare.

Le tipologie di edificio certificabili si distinguono in:

  • Un nuovo immobile (commerciale, condominio, per uffici, ricreativo, produttivo);
  • Il restauro di un edificio esistente;
  • Un intervento strutturale;
  • Scuole, negozi, ospedali;
  • Edilizia residenziale;
  • Studio urbanistico.

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Come gestire in maniera efficace la documentazione degli edifici?

La gestione della documentazione tecnica degli edifici è un passo fondamentale per dimostrare la conformità alle normative richieste dalle certificazioni.

Per questo, affinché si possa gestire efficacemente la documentazione degli edifici, e ottenere queste importanti certificazioni, è necessario compiere determinate azioni:

  • Centralizzare la documentazione: Tutti i documenti relativi all’edificio devono essere raccolti in un’unica posizione centralizzata, ad esempio in un sistema di gestione documentale integrato nel tuo gestionale;
  • Controllare la qualità dei documenti: i documenti debbono essere aggiornati con tutte informazioni necessarie e, inoltre, è necessario che siano conformi alle normative vigenti;
  • Automatizzare il processo di gestione documentale: l’uso di un gestionale integrato con un software di gestione documentale automatizzato consentirà di semplificare il processo di gestione documentale;
  • Formazione: Assicurarsi che il personale coinvolto nella gestione della documentazione tecnica abbia una formazione adeguata sulla normativa e sui processi di gestione documentale, nonché sulla gestione ambientale, sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori.

Oltre a quelle sopracitate, una gestione efficiente dei documenti è di essenziale aiuto anche per l’ottenimento di certificazioni (più classiche) ma comunque di rilievo come:

  • l’ISO 45000 per la salute e la sicurezza sul lavoro;
  • l’ISO 14000 per la gestione ambientale;
  • l’ISO 9001 per la qualità.

In sintesi, la gestione della documentazione tecnica degli edifici è un passo cruciale per ottenere le certificazioni WELL, BREEAM e LEED e l’adozione di un software gestionale può semplificare questo complicato processo.

Ottenere queste certificazioni può fare la differenza nell’affermarsi sul mercato, dimostrando l’impegno dell’azienda nella conformità alle normative e nella promozione del benessere degli occupanti degli edifici, della sostenibilità e della riduzione dell’impatto ambientale[18].

Quali sono i diversi sistemi di classificazione LEED?

I processi di certificazione LEED coprono tutti i tipi di edifici e le fasi della costruzione. I programmi di certificazione LEED includono:

  • Building Design and Construction (BD+C): Questo sistema di classificazione si concentra sulle nuove costruzioni o sulle ristrutturazioni maggiori. Tra le tipologie di edifici ammissibili rientrano scuole, esercizi commerciali al dettaglio, strutture turistiche, data center, magazzini e centri di distribuzione, nonché strutture sanitarie;
  • Interior Design and Construction (ID+C): Questo sistema è per il “fit out” completo degli interni commerciali, compresi quelli riservati alla vendita al dettaglio e all’ospitalità;
  • Building Operations and Maintenance (O+M): Questo sistema si concentra sull’operatività e sulle prestazioni degli edifici in spazi pienamente operativi e occupati da almeno un anno;
  • Neighborhood Development (ND): Questo sistema è pensato per i nuovi progetti di sviluppo del territorio o per i progetti di riqualificazione pianificati per usi residenziali, non residenziali o per usi misti;
  • Progettazione e costruzione di edifici ad uso domestico o residenziale: Questo sistema è destinato a nuovi progetti di costruzione e ristrutturazioni importanti di case unifamiliari e plurifamiliari;
  • Città e comunità: Il framework LEED per le città e le comunità incoraggia la creazione di piani sostenibili per i fattori che contribuiscono alla qualità della vita nelle aree urbane, tra cui l’uso dell’energia, l’efficienza idrica, la gestione dei rifiuti e i trasporti[19].

Le otto macrocategorie degli standard LEED

La certificazione dell’edificio nell’ultima versione del protocollo americano, si basa su una checklist suddivisa in otto categorie:

  • Trasporto e Ubicazione (LT);
  • Sostenibilità del sito (SS);
  • Efficienza risorse idriche (WE);
  • Energia e Atmosfera (EA);
  • Materiali e Risorse (MR);
  • Qualità degli ambienti interni (IEQ);
  • Innovazione (I);
  • Priorità Regionale (PR)

Il progetto dell’edificio dovrà soddisfare il maggior numero di requisiti per ogni area.

Il punteggio massimo raggiungibile è di 110 punti e corrisponde alla certificazione LEED Platinum mentre il punteggio minimo per certificarsi è di 40 punti, corrispondente alla certificazione LEED di base[20].

Ogni area è a sua volta suddivisa in prerequisiti e crediti che identificano nel dettaglio il tipo di caratteristica da soddisfare.

Il peso, in termini di punteggio di ogni area non è omogeneo, e varia a seconda del tipo di edificio da certificare, ma in linea di massima, viene data maggiore enfasi rispettivamente:

  • all’aspetto energetico (30%);
  • alla qualità degli ambienti interni (14,5%);
  • all’ubicazione e trasporto (14.5%);
  • ai materiali e risorse (11.8%);
  • alla gestione del consumo d’acqua (10%);
  • alla sostenibilità del sito (9%);
  • all’innovazione (5.4%);
  • alle priorità regionali (3.6%)[21].

La certificazione WELL

Un edificio può essere sostenibile per l’ambiente, ma non garantire il benessere di chi ci abita e, la certificazione WELL, che sta per Well Building Standard[22], si pone proprio questo obiettivo.

La certificazione è stata lanciata nel 2014 dall’International WELL Building Institute ed è il primo standard a livello mondiale per la salute e il benessere degli edifici e delle persone che ci lavorano.

Il protocollo è composto da 105 parametri che possono essere applicati a ciascun progetto per un approccio personalizzato; si dividono nei seguenti otto “Concept”: Aria, Acqua, Nutrizione, Luce, Movimento, Comfort, Mente, Innovation.

I parametri si suddividono in:

  • precondizioni, necessarie per ottenere la certificazione WELLTM, poiché costituiscono la base per il benessere nell’ambiente;
  • ottimizzazioni, necessarie per ottenere un livello di certificazione Gold o Platinum che includono tecnologie, strategie e design opzionali.

Ad integrazione della verifica documentale che viene eseguita dal WELL Reviewer, si affianca l’esecuzione, da parte di un WELL Testing Agent accreditato, di ispezioni, controlli, monitoraggio ed analisi in loco che valutano la qualità dell’aria e dell’acqua, la quantità di luce interna e i disturbi creati dai rumori.

Sono possibili tre livelli di certificazione in funzione del punteggio raggiunto:

  • Silver (50 – 59 punti);
  • Gold (60 – 79 punti);
  • Platinum (>80 punti).

La certificazione WELL deve essere rinnovata con frequenza triennale; è quindi uno strumento per garantire che la salubrità dell’edificio non sia solo iniziale ma perduri nel tempo[23] Si tratta del protocollo internazionale che certifica il livello di salubrità, benessere e comfort delle persone che abitano gli spazi.

Il processo di certificazione WELL coinvolge differenti fasi dalla registrazione del progetto, all’implementazione di misure conformi agli standard WELL in progetto, fino alle prove in campo e alla revisione da parte di un revisore dell’International WELL Building Institute (IWBI)[24].

Confronto con la certificazione LEED

I protocolli LEED e WELL sono due certificazioni ambientali, applicabili a qualsiasi tipologia di edificio, che consentono di progettare un fabbricato altamente performante. La prima riguarda i temi dell’ambiente e dell’energia, la seconda, invece, il benessere degli utenti che fruiscono degli edifici[25].

Sono due certificazioni complementari, che consentono di progettare e costruire un edificio altamente performante sotto i punti di vista energetico e ambientale e che garantisce il benessere delle persone che usufruiranno degli spazi.

Le certificazioni possono essere applicate a qualsiasi tipo di edificio, sia commerciale

che residenziale, o anche pubblico, come ospedali e scuole[26].

La certificazione WELL si concentra principalmente sul benessere e la salute degli occupanti, mentre altre certificazioni come LEED e BREEAM, che sono complementari a questa, si concentrano sulle prestazioni ambientali del sistema edificio-involucro[27].

In sintesi, mentre LEED si concentra sulla riduzione dell’impatto ambientale degli edifici attraverso l’innovazione, WELL pone un forte accento sul benessere umano all’interno degli ambienti costruiti[28].

Qualche numero: Italia tra le protagoniste della sostenibilità edilizia in Europa e nel mondo

L’US Green Building Council ha pubblicato la classifica globale (escludendo gli Stati Uniti) dei Paesi e delle Regioni che hanno ottenuto la certificazione LEED che riguarda i migliori risultati nella progettazione, realizzazione e gestione di edifici sostenibili.

Nonostante il nostro patrimonio edilizio necessiti di un ampio intervento di riqualificazione per adattarsi agli standard europei, ridurre la povertà energetica e contrastare gli sprechi, l’Italia rientra nella top ten dell’edilizia certificata.

Anche lo scorso anno (2024) l’Italia si è confermata tra i protagonisti della sostenibilità edilizia a livello globale, mantenendo un posto stabile nella classifica dei dieci Paesi con il maggior numero di edifici certificati LEED[29].

Infatti, grazie a 174 progetti certificati ed una superficie complessiva di oltre 2,1 milioni di metri quadrati, il nostro Paese si posiziona all’ottavo posto nella Top 10 internazionale dell’edilizia sostenibile. Il patrimonio immobiliare certificato LEED in Italia ha permesso di risparmiare 330 mila tonnellate di rifiuti da costruzione, 170 mila tonnellate di CO2 e 1,3 miliardi di litri di acqua potabile, generando un beneficio economico di 111 milioni di euro. Inoltre, è l’unica nazione in Europa presente nella Top 10 mondiale dell’edilizia certificata, consolidando il suo ruolo nel settore della sostenibilità[30].

Nel giugno del 2023, a Roma, Green Building Council Italia ha organizzato l’evento di presentazione del Primo Impact Report dell’edilizia sostenibile certificata in Italia, in grado di valutare la misura dell’impatto generato dalle costruzioni sostenibili, realizzate sul territorio nazionale. L’Impact Report curato da GBC Italia, in partnership con USGBC (United States Green Building Council) GBCI e Arc Skoru, è stato sviluppato attraverso la puntuale analisi di circa 19 milioni di mq di edifici registrati e certificati in Italia dal 2008 con i protocolli della famiglia LEED-GBC per evidenziare il loro minor impatto su: Ecosistemi, Energia ed Emissioni, Acqua, Materiali ed Economia Circolare, Comfort e Salubrità. L’Impact Report si qualifica come uno strumento unico nel suo genere, il primo di un percorso volto a valorizzare le capacità del Made in Italy nei processi di progettazione, realizzazione e gestione degli edifici mediante gli strumenti di certificazione energetico-ambientale[31].

La classifica globale dell’edilizia certificata LEED

Nel corso degli anni, dunque, l’Italia è riuscita a confermare la sua salda e strutturata presenza all’interno della classifica individuata dall’USGBC a livello internazionale.

Si tratta di un chiaro segnale di un cambiamento culturale che diviene sempre più convinto e radicato, generando una crescente domanda di edifici green certificati, capaci di ridurre l’impatto ambientale, garantendo la salute e il benessere delle persone che li vivono[32]. Se andiamo oltre il nostro paese, concentrandoci sulla situazione nel mondo, notiamo che la Cina si trova ancora una volta al primo posto, con un totale di 1.860 edifici certificati che ricoprono oltre 25 milioni di metri quadrati[33].

Al secondo posto troviamo, invece, il Canada con 300 edifici certificati e 10 milioni di metri quadrati di superficie sostenibile. Segue l’India con 370 progetti LEED per un totale di 8,5 milioni di metri quadrati, la Corea del Sud con 70 progetti 3,2 milioni di metri quadrati, gli Emirati Arabi Uniti con 130 progetti, il Messico con 104, Hong Kong con 66, l’Italia, il Brasile con un totale di 125 progetti e infine la Turchia con 71 progetti e 2 milioni di metri quadrati. Anche se non inclusi, gli Stati Uniti continuano ad essere il mercato leader nel settore della certificazione LEED, con oltre 56 milioni di metri quadrati certificati. Questo dato li pone al di sopra di qualsiasi altro Paese[34].

Note

[1] Si tratta del protocollo più utilizzato al mondo, applicato in circa 170 Paesi e la somma dei crediti determina il livello di certificazione ottenuto.

[2] https://gbcitalia.org/

[3] https://www.nrdc.org/stories/why-nrdc-helped-develop-leed-ratings-neighborhoods

[4] I primi membri del comitato dei LEED erano anche il cofondatore Mike Italiano (USGBC), gli architetti Bill Reed e Sandy Mendler, il costruttore Gerard Heiber e l’ingegnere Richard Bourne.

[5] https://www.usgbc.org/about/mission-vision

[6] Entro il 2004, 100 progetti avevano ottenuto la certificazione LEED per la bioedilizia.

[7] Lucuik, M., Trusty, W., Larsson, N., & Charette, R. (2005). A Business Case for Green Building in Canada: Presented to Industry Canada [Report]. United States Green Building Council.

[8] https://www.habitech.it/single-news/certificazione-leed-in-italia-un-percorso-in-continua-evoluzione/

[9] https://gbcitalia.org/wp-content/uploads/2023/06/Impact-Report-GBC-Italia_20230613.pdf

[10] 144 dei quali già in possesso effettivo della certificazione e 297 in attesa dell’assegnazione al momento della ricerca.

[11] La maggior parte di queste certificazioni sono state rilasciate in Lombardia, seguita dal Trentino Alto-Adige, dal Veneto e dal Lazio.

[12] Un esempio può essere quello dell’Università Ca’ Foscari, costruita originariamente nel 1453 e oggi considerata il più antico edificio certificato LEED.

[13] https://www.usgbc.org/credentials.

[14] https://www.ipmitalia.it/news-eventi/leed-in-italia-cosa-sapere-sulla-certificazione-e-cosa-significa/

[15] https://www.usgbc.org/articles/30-years-member-accomplishments-green-building

[16] https://www.certificazioneleed.com/notizie/benefici-certificare/

[17] https://www.ibm.com/it-it/think/topics/leed-certification#citation

[18] https://fmpool.it/blog/certificazioni-well-breeam-e-leed-come-gestire-efficacemente-la-documentazione-tecnica/

[19] https://www.ibm.com/it-it/think/topics/leed-certification

[20] https://lampoonmagazine.com/article/2025/01/24/certificazione-leed-in-italia-edifici-caratteristiche-materiali-risparmio-energetico/

[21] https://www.certificazioneleed.com/edifici/

[22] https://standard.wellcertified.com/well

[23] https://www.greeninglab.it/certificazioni-green-building/certificazione-well/

[24] https://fmpool.it/blog/certificazioni-well-breeam-e-leed-come-gestire-efficacemente-la-documentazione-tecnica/

[25] https://sti-corporate.com/it/news/standard-leed-e-well

[26] https://www.assets.signify.com/is/content/Signify/Assets/philips-lighting/italy/20220727-leed-doc-july.pdf

[27] United States Green Building Council. (2006, August). Foundations of the Leadership in Energy and Environmental Design, Environmental Rating System, A Tool for Market Transformation Archiviato il 20 dicembre 2008 in Internet Archive. [Policy Manual].

[28] https://www.soning.it/protocolli_di_sostenibilita_leed_breeam_well/

[29] https://audis.it/archivio-notizie-dall-italia/8670/

[30] https://www.rinnovabili.it/green-building/building/top-10-edilizia-certificata-italia-unico-paese-europeo-in-classifica/

[31] https://gbcitalia.org/news-eventi/impact-report-limpatto-delledilizia-sostenibile-certificata-in-italia/

[32] https://www.ingenio-web.it/articoli/edilizia-certificata-italia-si-conferma-nella-top-ten-mondiale-per-il-2022/

[33] Il dato più curioso riguarda il fatto che circa la metà di questi progetti è attribuito agli interventi nella catena di fast food McDonald’s.

[34] https://www.hdblog.it/green/articoli/n608814/italia-ottavo-posto-certificazione-leed/

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