Con la sentenza n. 14131 dell’11 luglio 2016, la seconda sezione civile della Corte di Cassazione ha chiarito quale sia la funzione dell’azione di regolamento di confini.
Il caso in questione
Nel caso di specie, il proprietario di un terreno aveva agito in regolamento di confini nei confronti del proprietario del terreno confinante, lamentando, in particolare, la costruzione di un muro divisorio con appropriazione di una parte di terreno di sua proprietà. A seguito del rigetto della domanda in primo grado, la Corte d’Appello condannava il vicino a demolire il muro divisorio tra le rispettive proprietà e a ricostruirlo in corrispondenza del confine così come accertato in giudizio. Quest’ultimo ricorreva pertanto in Cassazione.
La funzione dell’azione di regolamento di confini
La Suprema Corte ha in primo luogo inteso chiarire quale sia la specifica funzione dell’azione di regolamento di confini: essa mira ad un accertamento qualificato e all’eventuale recupero della porzione di terreno illegittimamente occupata, non già ad imporre all’uno o all’altro dei confinanti il compimento di opere, provvisionali o definitive, intese ad evitare smottamenti del terreno o a consentirne lo sfruttamento edilizio.
Ne deriva che la circostanza che uno dei confinanti abbia illegittimamente inglobato nel proprio dominio una porzione di terreno appartenente all’altro, attraverso la realizzazione di un muro (sia esso di contenimento o di fabbrica) di cui si renda necessaria, ai fini recuperatori, la demolizione, non implica il diritto dell’altra parte di ottenere la ricostruzione del medesimo muro in corrispondenza della linea di confine accertata.
La decisione della Corte
Alla luce di quanto rilevato, la Corte ha pertanto cassato la sentenza impugnata, decidendo nel merito per l’esclusione dell’obbligo dei ricorrenti di ricostruire il muro oggetto della pronuncia di demolizione.