Atto di precetto e gratuito patrocinio

L’ammissibilità del gratuito patrocinio per l’atto di precetto rappresenta un tema ancora dibattuto, con posizioni giurisprudenziali non sempre univoche. Il precetto, infatti, costituisce un passaggio fondamentale nell’ambito dell’esecuzione forzata, ma la possibilità di far gravare le relative spese sullo Stato solleva dubbi interpretativi. La questione si inserisce nel più ampio problema della delimitazione degli atti coperti dal gratuito patrocinio, con implicazioni pratiche rilevanti per chi si trova in condizioni economiche svantaggiate e necessita di tutela legale. Per un approfondimento su questi aspetti, ti consigliamo il volume “Guida pratica al nuovo pignoramento presso terzi”, aggiornato alle ultima novità normative e giurisprudenziali. 

L’atto di precetto e la sua natura

L’atto di precetto rappresenta un passaggio preliminare all’esecuzione forzata e consiste in un’intimazione rivolta al debitore affinché adempia l’obbligo risultante da un titolo esecutivo, entro un termine di dieci giorni. Se il debitore non provvede al pagamento, il creditore può procedere con l’esecuzione forzata.

A differenza di altri atti esecutivi, il precetto ha natura di atto unilaterale di parte, ossia è redatto e notificato su iniziativa esclusiva del creditore, senza la necessità di un intervento del giudice. La sua funzione è quella di costituire un avvertimento al debitore e di anticipare l’azione esecutiva vera e propria.

La Riforma Cartabia, introdotta con il D.Lgs. 149/2022, ha apportato significative modifiche al processo esecutivo, intervenendo anche su alcuni aspetti dell’atto di precetto. Tra le principali novità vi è il rafforzamento dell’obbligo di trasparenza e chiarezza nei confronti del debitore, in linea con i principi di efficienza e semplificazione perseguiti dalla riforma.

Il Correttivo della riforma (decreto legislativo 31 ottobre 2024 n. 164), poi, ha modificato l’art. 480 c.p.c. introducendo nuovi requisiti contenutistici per l’atto di precetto (se ti serve un modello facsimile per la redazione del nuovo atto di precetto, ti consigliamo “Atto di precetto (Correttivo Riforma Cartabia): modello e formulario per la redazione”).

Il precetto e il gratuito patrocinio

Il punto di discussione è se le spese relative alla redazione e alla notifica dell’atto di precetto possano essere ammesse al patrocinio a spese dello Stato.

Tesi favorevole

Secondo un’interpretazione più ampia e inclusiva, il gratuito patrocinio dovrebbe coprire anche l’atto di precetto, poiché esso costituisce un passaggio necessario per avviare l’esecuzione forzata. A supporto di questa tesi viene richiamato l’articolo 75 del D.P.R. 115/2002 (Testo Unico in materia di spese di giustizia), il quale prevede che “l’ammissione al patrocinio è valida per ogni grado e per ogni fase del processo e per tutte le eventuali procedure, derivate ed accidentali, comunque connesse.

In questa prospettiva, l’atto di precetto sarebbe una fase necessaria per l’esecuzione e, in quanto tale, dovrebbe rientrare tra gli atti per i quali è possibile l’ammissione al gratuito patrocinio. Alcuni Tribunali, infatti, concedono tale beneficio laddove il soggetto richiedente dimostri la sussistenza di un titolo esecutivo valido e le condizioni di reddito necessarie.

Tesi contraria

La tesi contraria, invece, ritiene che il precetto, essendo un atto di parte e non una fase dell’esecuzione forzata in senso stretto, non possa beneficiare del gratuito patrocinio. Tale interpretazione si fonda sulla distinzione tra atti preparatori e atti esecutivi: il precetto, essendo un avvertimento rivolto al debitore, non rientrerebbe tra le procedure propriamente esecutive e quindi non dovrebbe essere coperto dalle spese dello Stato.

Alcuni Tribunali rigettano le istanze di ammissione, ritenendo che la protezione del patrocinio gratuito debba applicarsi solo a partire dall’effettivo avvio dell’esecuzione, ovvero dalla fase del pignoramento. L’assenza di una previsione normativa specifica, inoltre, lascia margine a questa interpretazione restrittiva.

Conclusioni

La questione resta aperta: sebbene manchi un orientamento univoco, la tendenza a considerare il precetto come un atto strettamente connesso all’esecuzione forzata lascia spazio a una lettura favorevole alla concessione del gratuito patrocinio.

Un intervento legislativo o una pronuncia chiarificatrice della Corte di Cassazione potrebbero risolvere definitivamente il dubbio, garantendo uniformità nell’applicazione della norma.

Consiglio: per chi desidera approfondire il tema del pignoramento presso terzi, consigliamo la lettura del volume “Guida pratica al nuovo pignoramento presso terzi”, un testo aggiornato e completo che fornisce strumenti operativi e giurisprudenziali fondamentali per affrontare al meglio questa procedura.

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