L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando una vasta gamma di settori, e quello legale non fa eccezione. Tuttavia, nel mondo degli avvocati, l’AI è spesso vista con una certa apprensione, considerata una tecnologia che potrebbe minacciare l’autonomia e l’importanza del lavoro legale. La verità è molto diversa: l’AI rappresenta un’opportunità per rendere il lavoro degli avvocati più efficiente, preciso e personalizzato, senza sminuire il ruolo centrale dei professionisti del diritto.
Per chi è interessato a comprendere il quadro normativo dell’intelligenza artificiale in Europa, il libro “Il Regolamento Europeo sull’Intelligenza Artificiale” è una risorsa fondamentale. Con approfondimenti sulle regole, le implicazioni etiche e legali, offre una guida completa per professionisti, studiosi e aziende.
I benefici dell’AI nel lavoro degli avvocati
Uno dei principali vantaggi dell’AI per gli avvocati è la capacità di automatizzare una serie di compiti ripetitivi e dispendiosi in termini di tempo. Attività come la ricerca giuridica, la stesura di bozze di documenti e l’analisi di grandi quantità di dati possono essere affidate a software intelligenti, consentendo agli avvocati di concentrare le loro energie su questioni più strategiche e complesse.
Gli strumenti di automazione documentale basati sull’AI sono già ampiamente utilizzati per gestire e analizzare contratti, identificare clausole rilevanti e suggerire modifiche. Ad esempio, programmi di intelligenza artificiale possono confrontare centinaia di contratti standard in pochi minuti, individuando eventuali differenze o incongruenze.
Volume consigliato
Il Regolamento Europeo sull’Intelligenza Artificiale
Con la diffusione inarrestabile dell’Intelligenza Artificiale nella quotidianità, gli operatori del diritto sono chiamati a interrogarsi sulla capacità dell’attuale tessuto normativo – nazionale, europeo e internazionale – di reggere la forza d’urto dell’IA garantendo al tempo stesso la tutela dei diritti fondamentali a singoli e collettività o, piuttosto, sulla indispensabilità di un nuovo approccio normativo.
Il Legislatore europeo è intervenuto dettando la nuova normativa dell’AI ACT, il Regolamento n. 1689/2024, che si muove lungo più direttrici: raggiungere un mercato unico dell’IA, aumentare la fiducia dei consociati, prevenire e mitigarne i rischi e, infine, sostenere anche l’innovazione della medesima IA. In un contesto di così ampio respiro, e in continuo divenire, qual è il ruolo del giurista?
Il volume offre al lettore un primo strumento organico approfondito ed esaustivo per mettere a fuoco l’oggetto delle questioni e la soluzione alle stesse come poste dalla normativaeurounionale, dallo stato dell’arte tecnico e giuridico alle problematiche in campo: la proprietà intellettuale, le pratiche di IA proibite, il rapporto con il GDPR e la compliance per l’IA in base al rischio, i nuovi obblighi a carico di imprese, fornitori e utenti.
Giuseppe Cassano
Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche della European School of Economics di Roma e Milano, ha insegnato Istituzioni di Diritto Privato presso l’Università Luiss di Roma. Avvocato cassazionista, studioso dei diritti della persona, del diritto di famiglia, della responsabilità civile e del diritto di Internet, ha pubblicato numerosissimi contributi in tema, fra volumi, trattati, voci enciclopediche, note e saggi.
Enzo Maria Tripodi
Giurista specializzato nella contrattua listica d’impresa, nella disciplina della distribuzione commerciale, nel diritto delle nuove tecnologie e della privacy e la tutela dei consumatori. Già docente presso la LUISS Business School e professore a contratto di Diritto Privato presso la facoltà di Economia della Luiss Guido Carli di Roma. Ha insegnato in numerosi Master post-laurea ed è autore di numerose pubblicazioni con le più importanti case editrici.
Miglioramento della precisione
Oltre alla velocità, un altro grande vantaggio dell’AI è la precisione. Gli errori umani, spesso causati dalla stanchezza o dalla mancanza di tempo, possono avere conseguenze significative nel lavoro, soprattutto quando si tratta di analizzare documenti complessi o lunghi contratti. Con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, questi errori possono essere drasticamente ridotti.
Gli strumenti di revisione contrattuale, ad esempio, utilizzano algoritmi avanzati per rilevare clausole rischiose o potenziali incongruenze, fornendo agli avvocati un supporto affidabile e immediato. La revisione automatica di un documento legale attraverso un sistema basato sull’AI può segnalare elementi che potrebbero sfuggire anche all’occhio più esperto, contribuendo a prevenire errori costosi.
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Accesso più veloce a informazioni rilevanti
Una delle sfide più grandi per gli avvocati è la ricerca giuridica, che può richiedere molto tempo e fatica. Tradizionalmente, la ricerca di precedenti giuridici, leggi pertinenti e dottrine richiedeva un’approfondita consultazione di fonti cartacee o banche dati online. Tuttavia, con l’avvento di motori di ricerca intelligenti basati sull’AI, gli avvocati possono accedere rapidamente a informazioni rilevanti e precise, riducendo il tempo necessario per preparare una causa.
Strumenti di legal analytics stanno inoltre rivoluzionando il modo in cui gli avvocati affrontano la preparazione di un caso. Questi strumenti possono analizzare migliaia di sentenze, identificando le tendenze giurisprudenziali e prevedendo le probabilità di successo in base a dati storici. In questo modo, l’avvocato è in grado di costruire strategie legali più solide e informate, aumentando le chance di ottenere risultati positivi per i clienti.
Privacy e la protezione dei dati personali
L’integrazione dell’intelligenza artificiale nel settore legale offre numerosi vantaggi, ma solleva anche questioni etiche fondamentali che non possono essere trascurate. La prima preoccupazione riguarda la privacy e la protezione dei dati. Gli avvocati maneggiano informazioni sensibili e riservate, e affidare parte del lavoro a sistemi di intelligenza artificiale pone la questione di come questi dati vengano conservati e utilizzati.
L’AI come fattore di competitività per gli studi legali
L’adozione dell’intelligenza artificiale rappresenta una leva strategica per gli studi legali che vogliono rimanere all’avanguardia. Gli studi che integrano queste tecnologie sono in grado di offrire servizi più rapidi, efficienti e su misura rispetto ai loro concorrenti. Questo non solo consente di ridurre i costi operativi, ma permette di attrarre nuovi clienti, in particolare quelli che cercano innovazione e soluzioni legali agili.
Gli studi legali che utilizzano l’IA sono in grado di differenziarsi da quelli tradizionali in diversi modi:
- Automatizzando compiti ripetitivi, gli studi possono gestire un numero maggiore di casi senza aumentare il personale.
- Miglioramento dei risultati: l‘AI consente agli avvocati di accedere a un’analisi più approfondita e predittiva, migliorando la qualità delle consulenze e delle strategie legali.
- Trasparenza e tracciabilità: I sistemi basati su AI possono registrare ogni fase del processo decisionale, offrendo ai clienti maggiore trasparenza e una supervisione continua delle loro pratiche.
Conclusioni
Il futuro degli studi legali non sarà definito solo dall’abilità degli avvocati, ma anche dalla capacità di questi professionisti di adottare nuove tecnologie per migliorare i loro servizi e distinguersi in un mercato in rapida evoluzione.