Guard-rail mancanti in autostrada: estesa la responsabilità dei gestori alle infrastrutture

La Cassazione rafforza gli obblighi dei gestori autostradali in tema di sicurezza stradale. Con l’ordinanza 882/2025, depositata il 14 gennaio, la Terza Sezione Civile ha stabilito che la responsabilità per la mancata installazione di barriere protettive sussiste anche per i tratti stradali realizzati prima dell’entrata in vigore delle normative tecniche specifiche.

Corte di Cassazione – Sez. III Civ.- n. 882 del 14-01-2024

Il caso giuridico

Il caso riguarda un incidente mortale avvenuto l’11 giugno 2005 quando una Fiat Bravo, a seguito di un tamponamento da parte di un’Audi A4, perse il controllo, con esito fatale per le due occupanti. Confermando la sentenza della Corte d’Appello di Ancona, i giudici di legittimità hanno ritenuto insufficiente l’argomentazione della società concessionaria secondo cui il tratto, costruito nel 1969, non era soggetto agli obblighi di protezione introdotti dai decreti ministeriali del 1992 e 2004. La concessionaria aveva impugnato la sentenza d’appello che l’aveva condannata al risarcimento del 50% dei danni, sostenendo che i citati decreti si applicassero solo alle strade di nuova costruzione o a tratti significativamente ristrutturati. Una tesi respinta dalla Suprema Corte, che ha delineato un quadro più ampio degli obblighi di sicurezza.

La responsabilità si estende alle vecchie infrastrutture

Secondo i giudici, sarebbe “assurdo” interpretare la normativa nel senso che per le strade preesistenti l’ente proprietario o il gestore possa disinteressarsi della sicurezza degli utenti. La responsabilità può infatti derivare non solo dalla violazione di norme specifiche (colpa specifica) ma anche dalla violazione delle regole di comune prudenza (colpa generica). Nel caso specifico, sulla base delle perizie tecniche svolte sia in sede civile che penale, è emerso che l’installazione della barriera di sicurezza rappresentava “un’esigenza elementare di tutela della sicurezza stradale”. In particolare, è stato rilevato che il guard-rail esistente si interrompeva improvvisamente in corrispondenza del pilastro di sostegno del cavalcavia, lasciando scoperto un tratto fiancheggiato da una scarpata definita “altamente pericolosa”.

I principi giuridici

La sentenza chiarisce che l’obbligo di vigilanza e controllo, nonché di adottare tutte le misure idonee per rendere innocua la cosa, trova la propria fonte già nel dovere generale del neminem laedere. Tale obbligo è ancor più stringente in ipotesi di responsabilità aggravata come quella per custodia ex art. 2051 c.c., che si estende non solo alla carreggiata ma anche agli elementi accessori e alle pertinenze.

Conclusioni

Per le società concessionarie, questo orientamento comporta la necessità di una continua valutazione dei rischi e di interventi preventivi di adeguamento, non potendo limitarsi al rispetto formale delle normative tecniche vigenti al momento della costruzione delle infrastrutture in gestione.

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